di FinanzaWorld staff

Wall Street avanza un pò

del 20/08/2007 di FinanzaWorld staff

Wall Street chiude su terreno positivo.
Dow Jones +0.32%
Nasdaq 100 +0.23%.

 

Sul Nyse il 57% dei titoli ha
segnato un rialzo, il 48% sul Nasdaq.

 

La fase di correzione in atto ha fatto emergere
due aspetti:
1)Bernanke, anche se interessato prevalentemente
  all'economia, più che alla finanza, è intervenuto
  a sostegno del settore finanziario e dei Mercati.
2)Fed, Bce, BoJ e altre Banche Centrali hanno dimostrato
  cooperazione e coordinazione nell'immettere liquidità.

 

Tagliando il costo del denaro per le banche,
Bernanke ha fatto sì che il sistema finanziario
non corresse rischi di illiquidità e quindi che
il dissesto dei mutui subprime non si traslasse
immediatamente dal settore finanziario alle banche
e quindi all'economia.

 

Una mossa di questo tipo ha lasciato invariato
il costo del denaro per i privati. Ciò da un lato
consente di contenere parzialmente l'inflazione,
dall'altro lascia invariata l'origine del problema
connessa ai mutui, che sono prevalentemente a
tasso variabile.

 

Parallelamente a questa mossa, l'immissione
di liquidità ha ridato immediatamente
olio all'ingranaggio che rischiava il grippaggio.


 
A marzo scrivevamo:
"...bisogna provvedere a rimpinguare l’olio dove serve,
in modo tale che il bloccaggio di
un pistone non si tramuti in un blocco del motore.
Un pò d'olio ce l’hanno le grosse banche, anch’esse detentrici
di  Hedge Funds e fondi, e una bella tanica ce l’ha Bernanke."
https://www.finanzaworld.it/content/read/6420/check-up-usa

 

Sostanzialmente si evidenziava che
se le banche d'affari non fossero state più in grado
di salvare le proprie "creature" (Fondi ed Hedge Funds),
mettendo un pò d'olio (liquidità) dove serviva,
allora, sarebbe intervenuta la Fed con la tanica
dell'olio. Così è stato. Oggi c'è stata un'altra
piccola iniezione di liquidità.

 

L'altra componente da tener presente è
la veloce e coordinata mossa delle Banche Centrali
non solo a sostegno del settore finanziario, ma anche
dei Mercati Finanziari.
Un intervento di questo tipo porta a due riflessioni.

 

Nel periodo dello sboom delle mille bolle blu,
gli interventi di questo tipo furono più lenti e
a effetti meno istantanei, proprio perchè
c'era una bolla da sgonfiare.
Nel 2001 Grennspan tagliò i tassi nell'arco dell'intero
anno per una dozzina di volte consecutive, passando
dal 6,5% all'1,75%. Fu un movimento graduale.
I mercati erano rigonfi di titoli sopravvalutati
ed era giusto un drastico ridimensionamento.
Ora, la bolla immobiliare si è già sgonfiata
drasticamente e i corsi azionari non sono sopravvalutati,
la riprova ne è l'intervento diretto, immediato
e coordinato delle banche centrali.
Gli Investitori Istituzionali non
sostengono mai corsi azionari che, mutuando le
parole di Greenspan, "scontano il Nirvana", anzi...

 

Inoltre, la cooperazione e la coordinazione
delle Banche Centrali mette in guardia gli
speculatori. Questi, in tutte le crisi finanziarie
e valutarie l'hanno fatta sempre da padroni accelerando
e/o autorealizzando le proprie aspettative. Uno dei
casi più celebri è certamente quello di Soros con la
Sterlina inglese negli anni '90.
Ma gli speculatori hanno sempre vita breve se le
Banche Centrali cooperano.
Quindi l'azione, nel suo complesso,
oltre ad avere risvolti pragmatici, ha
inviato anche un messaggio agli
speculatori di turno, in modo tale che
la correzione non sia più dolorosa del
necessario e non comprometta
la congiuntura economica
di diversi paesi.

 

Il tempo dirà se le mosse adottate fino
ad ora siano sufficienti.
Sembrano andare nella giusta direzione.


 





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