di FinanzaWorld staff

Greenspan ritratta

del 16/04/2007 di FinanzaWorld staff

L'ex Presidente della Fed, nei giorni a
cavallo tra febbraio e marzo, a Hong Kong,
asserì che l'economia a stelle e strisce
sarebbe potuta entrare in recessione
entro la fine dell'anno.
Il 5 marzo, precisò che la probabilità di una
recessione fosse una su tre.
I suoi pensieri fecero da catalizzatore per
la correzione che partì dalla Borsa di Shanghai
e si estese immediatamente a tutti i Listini.

 

 

Greenspan a quanto pare, oggi, è ritornato sui suoi passi.
In occasione di un convegno a Tokyo,
intervenendo via satellite da Washington,
secondo quanto riportano da partecipanti citati
da Bloomberg, ha affermato che la ripresa economica
mondiale consentirà a bilanciare il rallentamento degli
Stati Uniti.
Infatti, l'aumento della domanda globale, specie
di servizi, riuscirà a più che compensare le
debolezze dei comparti ciclici americani.
Le grandi aziende presenti nella branca dei servizi,
come ad esempio Microsoft, faranno da paracadute
all'economia, che rallenterà, ma crescerà.


 

Ricordiamo che il Pil statunitense deriva per il 2%
dall’agricoltura, per il 24% dall’industria e
per il 74% dai servizi.
I dati sulla disoccupazione degli scorsi mesi,
già evidenziavano la possibilità di soft-landing
dell'economia americana grazie al settore dei servizi.


 

Infine, l'ex-"stregone" della Fed, ha sottolineato
che i rischi legati ai mutui subprime, attualmente,
non destano particolari preoccupazioni.
Eppure un mese fa, asserì di essere preoccupato per una
possibile propagazione della crisi dei mutui subprime
agli altri comparti dell'economia.

 

Si invitano i lettori a leggere in merito a tutto ciò,
quanto osservò il FW staff circa un mese fa (24/03/2007):
https://www.finanzaworld.it/content/read/6420/check-up-usa

 

Nuovo colpo di scena quindi.
Greenspan, che durante il suo mandato era una sibilla
nei comunicati, a febbraio a Hong Kong, con una
certa nonchalance, si improvvisò indovino ed espresse
idee che fecero entrare in apprensione i mercati mondiali.
Ora, con la stessa nonchalance, sta ritrattando.

 

La correzione è costata oltre un trilione di dollari.

 

Nella storia economica recente non si ricorda di
banchieri centrali, o ex, che abbiano tirato il grilleto
sull'economia, per far esplodere bolle speculative o
per indovinare possibili recessioni.
Tanto più, non si ricordano banchieri centrali, o ex, che
in seguito abbiano detto:"Ho sparato a salve".
Un comportamento che di certo lascia aperti degli
interrogativi...

 

Il Dow Jones chiude a +0,86%
Nasdaq +0,94%

Sul Nyse hanno segnato un rialzo il
77% dei titoli, sul Nasdaq il 69%.

In calo i futures sul greggio, che
segnano per maggio e giugno rispettivamente
63,61$ e 65,69$ al barile.


Veramente ottima la performance giornaliera dei Premium.
In particolare IBCC doppia il guadagno dei Listini americani.

Ricordiamo che durante la correzione i Premium
hanno retto benissimo e anzi, alcuni titoli hanno
segnato dei guadagni.
I titoli presenti nei portafogli premium, veri cavalli di razza,
sono selezionati anche per reggere le turbolenze economiche e finanziarie,
sono degli "evergreen".
I cavalli vincenti possono soffrire un pò nel breve periodo,
ma poi vengono sempre fuori e anche alla grande!

Prova a fare una cavalcata gratuita sui purosangue
presenti nei Premium, che battono gli indici e
ti fanno tagliare sempre il traguardo della felicità finanziaria:
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