di Francesco Carlà

Non dimenticate lo Schema Ponzi

del 2/04/2007 di Francesco Carlà

Carissimi Fwiani,

Scrivevo la newslettera che state per leggere
quasi 5 anni fa, giusto all'inizio di questo Toro
che si nutre di crescita economica e liquidita'
globale a basso costo.

L'equilibrio dei mercati e' fatto di tante cose,
e Bernanke, lo Stregone che ha sostituito
l'Esorcista Greenspan, lo sa bene.

L'importante, come nei cocktail e nelle magie,
e' il dosaggio degli ingredienti.

E il controllo dello scenario.

Quando si perde il controllo della situazione,
la vita per i truffatori e' molto piu' semplice,
e le nuove versioni dello Schema Ponzi sono
infinite ed inesorabili.

Ecco perche' ve ne riparlo. Buona lettura.


Lo schema Ponzi e i Vincitori
del 28/10/2002

Sapete tutti cos'e' lo schema Ponzi vero?

Un tizio di Parma, emigrato in America all'inizio
del secolo scorso, voleva fare i soldi a tutti i costi.

Aveva scoperto che certi valori postali europei
potevano essere convertiti in dollari con un forte
profitto. Un arbitraggio.

Per finanziare il business invento' lo Schema.
Comincio' a farsi prestare soldi promettendo di restituirli
maggiorati di un fortissimo interesse entro pochi mesi.

Uno strozzinaggio al contrario. Ma, a sentire Ponzi,
interessi cosi' alti erano resi possibili dall'operazione
sui bolli.

Invece erano i capitali nuovi che pagavano i riscatti.

La fine della storia forse la sapete gia': i media dell'epoca
si interessarono a questo curioso tipo di 'finanziere'.

I risparmiatori preoccupati chiesero indietro i soldi e
lo schema crollo' sotto i colpi dei riscatti.

Di arbitraggi sui bolli, ovviamente, nemmeno l'ombra.

Lo schema Ponzi e' alla base di quasi tutti i
sistemi di marketing multilevel e di recente e' tornato
alla ribalta per le vicende sollevate da Striscia la
notizia a proposito di Tucker.

Funziona sempre allo stesso modo e allo stesso modo crolla.

Ponzi mori' povero e in disgrazia dopo essere tornato
in Italia e aver trovato perfino lavoro sotto Mussolini.

Ma il suo schema e' ancora in giro e molta dell'economia
dei consumatori americani ci somiglia pericolosamente.

Si indebitano per pagare i loro debiti.

Leggevo statistiche recentissime sul credito al consumo
negli Stati Uniti: c'e' un vero boom di richieste,
sembra che l'economia tiri come una dannata. E sembra
che nessuno abbia perso nulla nell'esplosione delle mille
bolle blu delle borse che hanno falcidiato i fondi.

Sembra, ma non e'.

Vi ho detto molte volte che l'economia mondiale dipende
tantissimo dai consumatori occidentali. In Usa due terzi
del sistema si regge sulla voglia degli americani di
spendere.

Fino a quando ce la faranno?

Greenspan, Esorcista un po' in crisi, ha messo in moto
la leva monetaria, e ha fatto crollare i tassi d'interesse
per aiutare i consumatori e le aziende a finanziarsi.

I risultati non sono buonissimi: molte industrie ormai
lavorano per 'comprare fatturato' e non perdere quote di
mercato. Come le auto che si vendono ad interessi zero.

Ma i debiti dei consumatori crescono ugualmente.

In questa situazione cash is king, i soldi in tasca,
o in impieghi a brevissimo, fanno stare piu' tranquilli
di qualunque investimento e le aziende dei Vincitori
navigano nella cassa, tipo Cisco oppure Dell o Microsoft.

Sullo sfondo lo spettro della deflazione.

Per questo e per molti altri motivi, tra cui un possibile
calo del dollaro nei prossimi mesi, non mi fido troppo
degli indici (Dow, Mib, Nasdaq, S&P etc), che rappresentano
anche i perdenti, e sto al caldo solo con i Vincitori.

Perche' hanno tutti gli strumenti per difendersi e crescere.

E creare ricchezza vera.
Non come quella dello schema Ponzi.

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