di FinanzaWorld staff

Master Azionario Italia (IBII) edizione 12 del 4 settembre 2008

del 4/09/2008 di FinanzaWorld staff

Ed eccoci alla dodicesima edizione del Master Azionario Italia.

Siamo praticamente a meta' del nostro ciclo, il Master
infatti dura 25 puntate ed altrettante newslettere complete
di tutto ed incluse le Watchlist di Francesco Carla'
e la dettagliata analisi del suo Metodo e del suo 'Frullatore'.

Ripetiamo: il momento e' quanto mai propizio
per imparare ad investire in modo autonomo e Indipendente.

Ogni settimana, per un intero semestre, stiamo trattando con la
supervisione e la direzione di Francesco Carla', i temi operativi
e strategici che riguardano l'investimento e che permettono
di diventare Investitori Attivi ed Indipendenti.

Per imparare ad investire da zero,
ma anche per il vostro perfezionamento.

Buona lettura e buon Master Azionario a tutti.

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In questo numero:

**** L'importanza del prezzo (parte seconda).
**** Il Frullatore di Francesco Carlà: il debito.
**** Watchlist Piazza Affari: le 5 società della settimana.
**** Diasorin, una storia di successo.
**** Test settimanale
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- L'importanza del prezzo (parte seconda).

Oggi proseguiamo nell'analisi dell'importanza
del prezzo nelle decisioni di investimento. Per
non perdere il filo del discorso, vi consigliamo di
rileggere prima la scorsa puntata.

Sul finale, ci eravamo lasciati dicendo che
per individuare se un prezzo è alto o meno,
è importante osservare alcune regole. Vediamo
quindi queste regole:

Regola numero 1:

Cercare prezzi bassi e buone aziende.
Per mettere in pratica questa norma aurea, ma niente
affatto automatica, bisogna mettere bene a fuoco le due
domande:

-Quando il prezzo di una societa' e' basso?
-Quando un'azienda e' una buona azienda?

Cominciamo con la questione numero 1 e proviamo a darci una prima risposta:

-Quando il prezzo di una societa' e' basso?

Il prezzo di una societa' e' basso soprattutto in tre casi, meglio
se combinati assieme:

1 Quando il rapporto tra il valore dell'impresa
e la sua capacita' di generare free cash flow e'
minore di 10: EV/FCF minore 10.

2 Quando il valore del rapporto tra il prezzo dell'azione
e gli utili per azione (P/E) e' inferiore a quello dei suoi
concorrenti e della media dell'S&P 500 o di un altro
indice di riferimento.

3 Quando il PEG di una societa', il price earnings
growth, cioe' il rapporto P/E proporzionato alla crescita
prevista della societa' e dei suoi utili, e' assai minore di 1.

Potete indagare questi dati su moltissime societa'
quotate, usando Yahoo!Finance e quindi facendo
tesoro del corso che qui sul Master Azionario
America abbiamo tenuto nelle scorse puntate proprio
sull'utilizzo di questo importante sito finanziario.

Ovviamente questi non sono gli unici dati che offrono
un'idea sul prezzo di una societa', e non sono nemmeno
risolutivi perche' ci sono molte variabili che devono essere
considerate quando si valutano questi indicatori. Ma sono
molto interessanti e orientanti anche se non sono tutto
e ci torneremo su.

Veniamo alla seconda questione:

-Quando un'azienda e' una buona azienda?

La definizione di 'buona azienda' ricorda molto quella
che ho scritto 1000 volte nei miei libri e nei miei articoli,
e ho ripetuto fino alla noia nelle rubriche TV e nei corsi:
una buona azienda e' un Vincitore.

E un Vincitore e' una societa' che:

* E' leader nel suo settore;
* Ha margini di profitto alti e in crescita sostenibile;
* Ha un management consolidato e di provata serieta';
* Ha un management la cui ricchezza e agiatezza dipende
in gran parte dal successo aziendale;
* Ha barriere all'ingresso solide e alte, quindi e' bene
al riparo dalla troppa concorrenza;
* Ha poco debito e molta cassa;
* Ha molti assets tangibili e intangibili (patrimonio);
* Ha molto mercato ancora da conquistare.

Non e' tutto, ma e' molto.

Anche queste informazioni potete trovarle su Internet, usando
Yahoo!Finance e il nostro corso. Ma anche su Google, sul sito
dell' azienda, e altrove. Su Internet ci sono quasi sempre le
risposte alle domande di cui sopra e alle vostre domande
sulla societa' su cui vorreste investire.

Fatevi queste domande e cercate le risposte.

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- Un altro strumento fondamentale: Il 'Frullatore' di Francesco Carla' .

Per selezionare le migliori società e stare invece lontani da
quelle meno attraenti, è particolarmente importante avere
un altro strumento fondamentale. Uno strumento capace di
mettere in evidenza i punti di forza e di debolezza dei
titoli analizzati, in modo da poter scegliere nel modo migliore
e con meno margine di errore possibile.

Questo strumento è il 'Frullatore' che presentiamo qui
di seguito:

-ev/fcf meglio se inferiore a 10

-peg meglio se inferiore a 0.90

-market capital meglio se tra 200 milioni e 3 miliardi (euro)
-market capital meglio se tra 300 milioni e 4 miliardi (dollari)

-rapporto tra market capital e fcflow inferiore al p/e

-insiders meglio se presenti ancora tra il 40 e il 60%

-p/e meglio se sotto il 13-15

-management conosciuto e affidabile e non esoso e durevole

-posizione di leadership su mercato e barriere ingresso concorrenza

-crescita profitti e ricavi 10% anno per prossimi 5 anni

-prodotti di nicchia in rapida espansione con bel margine

-tendenza alla globalita' del mercato e proteggibilita' del medesimo

-debito inferiore al 20% del patrimonio netto e meglio se zero

-bella cassa in grado di finanziare espansioni e ciclicita'

-poca ciclicita' del mercato e dei prodotti

-catalizzatore in vista ma non troppo noto per il timing di partenza

-dividendi e regolarita' dei medesimi negli ultimi 5/10 o piu' anni

-volumi di scambio medi negli ultimi 12 mesi

-Eps ultimi 12 mesi

Quando decidete di "frullare" una società, a fianco di ogni elemento
del "Frullatore" si scrive il risultato che si ottiene. Alla fine del
"Frullatore", si scrive una conclusione tenendo presente i risultati
di ogni elemento.

Ma cosa significano questi elementi? Anche qui,
settimana per settimana procederemo ad analizzare
i vari punti.

Oggi è il momento di analizzare il debito.

Il debito è sempre una grossa "palla al piede"
per le imprese. Quando le aziende sono molto
indebitate, non hanno molti margini per fare
investimenti interni, ne' per acquisizioni. Inoltre
non ci si può aspettare neanche generose
politiche di dividendo o remunerazioni straordinarie
per gli azionisti.

Infine, non bisogna dimenticarsi il peso
degli interessi passivi. Nei periodi di bassa
redditività, dover pagare molti interessi passivi
può mettere in serio rischio la sopravvivenza
dell'impresa.

Nella selezione delle società, quindi, è sempre
bene cercare imprese con pochi debiti, perché
offrono le maggiori opportunità sia di espansione
che di remunerazione per gli azionisti. Oltre ad
essere meno rischiose.

Un debito inferiore al 20% del capitale netto
offre un buon margine di prudenza.

C'è comunque un appunto da fare. In alcuni
settori come le utilities, gli esercenti di servizi
in concessione (autostrade, rete elettrica e gas, ecc...)
o altri business dove utili e flussi di cassa sono
molto stabili, un debito superiore ai limiti
che abbiamo posto non è necessariamente
negativo perché questi debiti sono usati per
finanziare investimenti i cui ritorni sono abbastanza
stabili e prevedibili, riducendo notevolmente il
rischio.

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- Ed ora continuiamo a parlare di Watchlist

Una Watchlist è un elenco di società che, per caratteristiche
fondamentali si ritengono essere particolarmente interessanti.

Dopo aver visto, nelle prime due edizioni, perché è
utile una Watchlist e come si gestisce, è il momento
di vedere 5 società che attualmente sono nella Watchlist
di 'In Borsa in Italia. Si tratta di alcuni degli inserimenti
più recenti in Watchlist.

Le società sono:

- Diasorin (DIA.MI)
- Luxottica (LUX.MI)
- Saes Getters (SG.MI)
- Buzzi Unicem (BZU.MI)
- Lottomatica INC (LTO.MI)

Andate su Yahoo! Finance, guardatevi le società,
provate ad usare il Frullatore per "frullare" da
soli i loro dati, anche per le sezioni di cui non
abbiamo ancora parlato (non importa se su
qualcuna avete difficoltà) e cercate di capire
perché Francesco Carlà ritiene queste società
meritevoli di essere osservate. Per comprenderle
meglio, non dimenticate anche di visitare sempre
il loro sito internet.

Alcune società possono rimanere presenti in
Watchlist per più settimane, perché occorre un
po' di tempo per seguirle.

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- Diasorin, una storia di successo.

Diasorin è una società italiana attiva nel
campo della diagnostica "in vitro" tramite
la realizzazione di reagenti da impiegare
nei liquidi estratti dai pazienti (ad esempio
sangue) in modo da consentire una migliore
attività diagnostica.

La società produce internamente quasi
tutte le materie necessarie alla formulazione
dei principi attivi impiegati nei suoi reagenti,
facendo del gruppo una società tecnologicamente
molto avanzata e sicuramente uno dei fiori
all'occhiello (sebbene non molto conosciuta)
tra le aziende del nostro paese.

La società è nata da una costola di una società
appertenente addirittura al gruppo FIAT. Infatti,
altro non è che l'evoluzione della divisione
diagnostica della società Sorin Biomedica
(che nei lontani anni '60 faceva appunto parte
del gruppo di Torino).

Nel corso degli anni la società sviluppa e
consolida il suo Know How nel settore
e vive diverse vicende societarie, con
scorpori di attività, conferimenti, cessioni.

La conclusione di questo processo si ha
nei primi anni del nuovo millennio, quando il
management della società, con il supporto di
partner finanziari ed industriali, effettua un'operazione
di Management Buy-Out riacquistando Diasorin
da una società americana alla quale, nel frattempo,
era stata ceduta.

Da allora la società ha ampliato ulteriormente
il suo know-how, ha acquisito licenze per il
mercato italiano ed ha intrapreso un'espansione
internazionale molto importante.

Il gruppo dirigente che intraprese il Management
Buy-Out è ancora "in sella" sia dal punto di
vista dirigenziale che come azionisti di riferimento.

Ed i risultati di questi anni sono stati davvero buoni.

Negli ultimi due anni gli utili per azione sono
cresciuti del 24% e le stime per i prossimi
due sono molto positive, con un'attesa di
crescita del 18,45% l'anno. Le vendite sono
attese in espansione del 12% per i prossimi anni.

La società, poi, ha un debito molto basso
che lascia spazio per ulteriori espansioni.

Le ombre di questa società, non molte a dire
il vero, riguardano essenzialmente due aspetti.

Il primo è che il business non è di facile comprensione
essendo una nicchia molto particolare. E' difficile
stimare la dimensione complessiva del mercato
e non è facile neanche individuare il grado di
ciclicità dello stesso.

Il secondo aspetto è che i numeri individuano
questa società come un tipico "growth". Il
problema è che i multipli riflettono già
ampiamente questa crescita potenziale.

La società ha attualmente un P/E pari a 28,
molto molto alto. Inoltre, lo storno dei mercati
non ha fatto scendere il titolo per nulla. Questo
da un lato è positivo (mostra forza da parte
della società), dall'altro però non ci consente di
entrare su valori bassi.

Attualmente ci sono molti titoli che sono
stati penalizzati ed offrono valutazioni
interessanti. Diasorin resta comunque
nel nostro radar qualora ci fosse un calo
delle quotazioni o multipli più interessanti.

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- Test settimanale

Ecco ora alcune possibili risposte alle
domande del test della scorsa settimana.

1 - Perché investire in società globali e
ben diversificate è spesso preferibile e
da' migliori risultati?

Risposta: perché generalmente si tratta
di società meno esposte alle crisi o al
rallentamento economico di un unico
mercato.

2 - Perché a volte gli operatori continuano a
comprare titoli (o indici, cioè panieri di titoli)
nonostante i prezzi molto alti?

Risposta: essenzialmente per speculazione,
la quale è un elemento presente e ineliminabile
dei mercati finanziari.

3 - Come è avvenuta l'espansione di
Autogrill e quale è stata la conseguenza?

Risposta: l'espansione è avvenuta
prevalentemente tramite acquisizioni
e questo ha comportato l'espansione
del debito.

4 - Quali sono due tipici errori degli
investitori circa le considerazioni sul
prezzo dei titoli?

Risposta: 1 - gli investitori comprano
senza guardare al prezzo, magari perché
credono nella qualità della società e nelle
sue prospettive di crescita, senza considerare che
un buon investimento è dato dalla somma di
una buona società e un basso prezzo pagato e
2 - gli investitori comprano ad un prezzo
molto alto, prezzo che a volte incorpora
pienamente tutte le prospettive di crescita.

Ora passiamo alle domande della settimana.

1 - Quali sono le condizioni per le quali
possiamo dire che una società ha un
prezzo basso?

2 - Perché in alcuni settori avere un
alto debito non necessariamente significa
che bisogna stare alla larga dalla società?

3 - Quali sono i problemi che un alto
debito comporta?

4 - Che tipo di società è Diasorin, "Value"
o "Growth" e da cosa può essere desunto?

Come sempre, provate a rispondere alle
domande e segnatevi le risposte su un
foglio di carta o su un file di testo per
confrontarle poi con le nostre possibili
risposte la prossima settimana.

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Un caro saluto a tutti,

Vs. Finanza World & Francesco Carla'





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