di FinanzaWorld staff

Master Azionario Italia (IBII) edizione 6 del 24 luglio 2008

del 24/07/2008 di FinanzaWorld staff

Ed eccoci alla sesta edizione del Master Azionario Italia.

Il momento e' quanto mai propizio per imparare ad investire
in modo autonomo e Indipendente. Quasi sempre e' proprio
quando 'il sangue corre per le strade' che si creano le
migliori occasioni di investimento.

A patto di saperle cogliere.

Vogliamo intanto continuare a ringraziare i tantissimi abbonati
per l'attenzione e per i graditi complimenti al nostro lavoro.
Cercheremo di continuare a fare come sempre del nostro meglio.

Ogni settimana, per un intero semestre, tratteremo con la
supervisione e la direzione di Francesco Carla', i temi operativi
e strategici che riguardano l'investimento e che permettono
di diventare Investitori Attivi ed Indipendenti.

Per imparare ad investire da zero, ma anche per il perfezionamento.

In questo numero continueremo anche a
presentare le societa' nella Watchlist di
Francesco Carla'.

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In questo numero:

**** Azioni ed obbligazioni.
**** Il Frullatore di Francesco Carlà: il rapporto P/E.
**** Alcune precisazioni sul Frullatore per le società italiane.
**** Watchlist Piazza Affari: le 5 società della settimana.
**** La società della settimana: Pirelli RE, c'è del valore nell'immobiliare?
**** Test settimanale
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- Azioni ed Obbligazioni

Nella scorsa puntata abbiamo toccato il tema dell'asset allocation,
cioè come ripartire le vostre finanze tra azioni, obbligazioni e liquidità.

Oggi approfondiamo un po' cosa sono queste tre classi
di investimento e le loro differenze.

Sulla liquidità c'è poco da dire. Si tratta di denaro liquido
pronto per essere impiegato per nuovi investimenti, o
per essere prelevato qualora vi serva.

E' bene avere, ovviamente, un conto di deposito
o comunque un conto corrente ad alto rendimento netto.

Per ciò che riguarda azioni ed obbligazioni, invece,
è opportuno andare più in profondità.

Che differenza c'e' tra azioni e obbligazioni?
Questa domanda ha un sacco di risposte. Molte di queste risposte
sono sbagliate. Alcune sono sbagliatissime.

Ecco una risposta davvero sbagliata:
'Le azioni sono rischiose le obbligazioni sicure'. Quelli che
avevano investito in obbligazioni Parmalat, Argentine e Cirio,
si sono accorti, sulla loro pelle, di quanto questa risposta fosse
sbagliata.

Le risposte giuste sono altre e non sono molte:

1 - Le azioni fanno partecipare alla proprieta' e al patrimonio
di una societa';

2 - Le obbligazioni (o bond in inglese) fanno partecipare
al debito di una societa', comprandone una parte.

Quindi si partecipa a due rischi diversi.

In un portafoglio ben organizzato dovrebbero trovare posto sia
azioni che obbligazioni. Il dosaggio, come abbiamo già avuto modo
di vedere, dipende dall'eta' dell'investitore e da alcune
altre informazioni decisive.

Ecco un modo semplice per decidere:
Prendete la vostra eta' e inserite nel vostro portafoglio una percentuale
di obbligazioni uguale ai vostri anni. Se ne avete 40, i bond potrebbero
essere il 40% e il resto azioni.

Il loro rendimento per il nostro portafoglio.

Rendono di piu' le azioni o le obbligazioni, in generale? E' una
domanda chiave perche' ci permette di vedere insieme vantaggi
e svantaggi dei due strumenti.

Per rispondere a questa domanda ci serve la storia.

Negli ultimi 80 anni le azioni occidentali hanno reso
mediamente circa il 10% all'anno.

Le obbligazioni piu' o meno il 5%, quindi circa la meta'.

Vediamo cosa significa per i nostri risparmi:

Investendo 100 euro in obbligazioni del Tesoro americano e
calcolando appunto che continuino a rendere un medio annuo
del 5%, avremo questa situazione di rendimenti:

1 anno: euro 100
5 anni: euro 128
10 anni: euro 163
15 anni: euro 208
25 anni: euro 339

Investendo invece 100 euro su un indice azionario tipico,
per esempio l'S&P 500 che e' il parametro piu' usato a
Wall Street, e calcolando di continuare a ricevere
il 10% all'anno, avremo i seguenti risultati medi:

1 anno: euro 100
5 anni: euro 161
10 anni: euro 259
15 anni: euro 418
25 anni: euro 1083

Non ci vuole un genio della matematica per capire chi vince.

Alt! E' una vittoria provvisoria e che va spiegata. Un investimento
su indice azionario tipo l'S&P 500 di Wall Street rende
storicamente di piu' di un investimento analogo in obbligazioni
del Tesoro Usa, perche' l'azione del maggior interesse composto
si fa sentire pesantemente, soprattutto in 25 anni.

Ma le oscillazioni dei rendimenti azionari possono fare male.

Nel senso che un anno potreste avere invece che profitti,
perdite. E magari proprio quell' anno aver bisogno dei
vostri denari. Ecco perche' non bisogna MAI investire in
azioni denari che vi potrebbero servire nei prossimi 1/3 anni.

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- Un altro strumento fondamentale: Il Frullatore di Francesco Carla' .

Per selezionare le migliori società e stare invece lontani da
quelle meno attraenti, è particolarmente importante avere
un altro strumento fondamentale. Uno strumento capace di
mettere in evidenzia i punti di forza e di debolezza dei
titoli analizzati, in modo da poter scegliere nel modo migliore
e con meno margine di errore possibile.

Questo strumento è il Frullatore che presentiamo qui
di seguito:

-ev/fcf meglio se inferiore a 10

-peg meglio se inferiore a 0.90

-market capital meglio se tra 200 milioni e 3 miliardi (euro)
-market capital meglio se tra 300 milioni e 4 miliardi (dollari)

-rapporto tra market capital e fcflow inferiore al p/e

-insiders meglio se presenti ancora tra il 40 e il 60%

-p/e meglio se sotto il 13-15

-management conosciuto e affidabile e non esoso e durevole

-posizione di leadership su mercato e barriere ingresso concorrenza

-crescita profitti e ricavi 10% anno per prossimi 5 anni

-prodotti di nicchia in rapida espansione con bel margine

-tendenza alla globalita' del mercato e proteggibilita' del medesimo

-debito inferiore al 20% del patrimonio netto e meglio se zero

-bella cassa in grado di finanziare espansioni e ciclicita'

-poca ciclicita' del mercato e dei prodotti

-catalizzatore in vista ma non troppo noto per il timing di partenza

-dividendi e regolarita' dei medesimi negli ultimi 5/10 o piu' anni

-volumi di scambio medi negli ultimi 12 mesi

-Eps ultimi 12 mesi

Quando decidete di "frullare" una società, a fianco di ogni elemento
del Frullatore si scrive il risultato che si ottiene. Alla fine del Frullatore,
si scrive una conclusione tenendo presente i risultati di ogni elemento.

Ma cosa significano questi elementi? Anche qui, settimana per
settimana procederemo ad analizzare i vari punti.

Oggi è il momento del rapporto P/E.

Il rapporto in questione è uno dei parametri maggiormente
usati. Si ottiene dividendo il prezzo di Borsa di un'azione
con l'utile per azione (che a sua volta si ottiene dividendo
gli utili per il numero di azioni in circolazione).

Generalmente si dice che più il P/E sia basso, più
il titolo è interessante e più ha valore nascosto.

Questo non è del tutto vero. Innanzitutto, i prezzi
di Borsa guardano al futuro e quindi incorporano
già le aspettative per gli anni a venire. Quindi il
P/E di un titolo potrebbe essere basso perché
ci si aspetta un calo degli utili, che significheranno
rapporti P/E più alti in futuro.

Ad esempio, negli anni scorsi molte banche
avevano P/E molto bassi. Questo perché il
mercato, pur non potendo prevedere la grossa
crisi del credito che ancora stiamo vivendo,
già anticipava che c'era qualcosa che non
andava.

Ecco perche' non abbiamo mai avuto
banche e finanziarie nei nostri pfoli
premium, a parte due valide e piccole eccezioni.

Un titolo con un rapporto P/E abbastanza basso,
comunque, offre sempre un buon margine di
sicurezza. Noi indichiamo un valore di 13-15
come limite superiore e cercare quindi società
promettenti al di sotto di questo numero.

Tuttavia è necessaria un po' di elasticità su
questo parametro. Molte società che crescono
bene, aumentando gli utili del 15-20% l'anno,
hanno rapporti superiori senza per questo
essere sopravvalutate.

Quindi, non scartate a priori società con
P/E alto, ma indagate i motivi per cui il rapporto
è elevato.

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- Alcune precisazioni sul Frullatore per le società italiane.

Alcuni iscritti al Master Azionario Italia, ci fanno
notare che hanno alcune difficoltà nel trovare i dati
per fare i "frullati".

Effettivamente, i dati a disposizione per le
società italiane su Yahoo! Finanza non sono
corposi e numerosi come per le società americane
e qualche problema effettivamente c'è.

Tuttavia, non serve disperare, perché con un
po' di lavoro è possibile ricavare quasi tutti
i dati necessari.

Alcune edizioni fa, scrivevamo che il sito
di Borsa Italiana, nelle pagina riservata a
ciascuna società quotata, mette a disposizione
gli ultimi studi societari in formato PDF.
Consultando questi studi, è possibile ricavare
quasi sempre i dati necessari.

Infine, per i dati che pure non riusciamo a
ricavare dagli studi societari, possiamo
comunque ricavarli dai siti internet delle
singole società, oltre che dai bilanci e
dalle relazioni trimestrali delle stesse
scaricabili nelle sezioni "Investor Relations"
di ogni sito societario.

Naturalmente, gli iscritti al servizio In Borsa
in Italia hanno la vita semplificata perché
saremo noi a fare tutti i frullati.

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- Ed ora iniziamo a parlare di Watchlist

Una Watchlist è un elenco di società che, per caratteristiche
fondamentali si ritengono essere particolarmente interessanti.

Dopo aver visto, nelle scorse due edizioni, perché è
utile una Watchlist e come si gestisce, è il momento
di vedere 5 società che attualmente sono nella Watchlist
di In Borsa in Italia. Si tratta di alcuni degli inserimenti
più recenti in Watchlist.

Le società sono:

- Pirelli RE (PRS.MI)
- Esprinet (PRT.MI)
- Finmeccanica (FNC.MI)
- Il Sole 24 Ore (S24.MI)
- Impregilo (IPG.MI)

Andate su Yahoo! Finanza, guardatevi le società,
provate ad usare il Frullatore per "frullare" da
soli i loro dati, anche per le sezioni di cui non
abbiamo ancora parlato (non importa se su
qualcuna avete difficoltà) e cercate di capire
perché Francesco Carlà ritiene queste società
meritevoli di essere osservate. Per comprenderle
meglio, non dimenticate anche di visitare sempre
il loro sito internet.

Alcune società possono rimanere presenti in
Watchlist per più settimane, perché occorre un
po' di tempo per seguirle.

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- Pirelli RE, c'è del valore nell'immobiliare?

All'interno del calo generale dei mercati che
ci accompagna ormai da quasi un anno, ci
sono due settori, su tutti, che sono stati
colpiti più degli altri.

Stiamo ovviamente parlando del settore bancario
e dell'immobiliare, che anche in Europa ed in Italia,
pur non subendo colpi paragonabili agli USA,
hanno sofferto e continuano a soffrire molto.

Quando un settore viene colpito particolarmente
da un mercato ribassista, è sempre il caso di
tenerlo sotto osservazione, soprattutto se sono
coinvolti nomi di grosso calibro.

Tra l'immobiliare, un titolo di grande spessore
e molto colpito dai ribassi è stato Pirelli RE,
società del gruppo Pirelli attiva nel comparto
immobiliare e dei servizi legati a tale settore.

In particolare, Pirelli RE svolge un'attività
suddivisa in tre aree.

La prima, quella dell'Investment & Asset Management,
consiste nella costituzione e gestione di fondi
immobiliari e società di gestione le quali, poi,
acquisiscono, gestiscono, rivendono e/ danno
in locazione complessi immobiliari residenziali
o commerciali.

La seconda area è quella dello sviluppo, nell'ambito
della quale Pirelli RE si occupa della riqualificazione
di complessi immobiliari in Italia ed in Europa.

Infine, l'area di Service Provider rappresenta
un'attività accessoria dove Pirelli RE mette
al servizio dei clienti la sua esperienza maturata
in ambito immobiliare, fornendo consulenza
ed assistenza nella gestione/valorizzazione
dei patrimoni immobiliari o addirittura assumendo
direttamente la gestione degli stessi per conto
dei clienti.

Naturalmente, rientra nelle attività di Pirelli RE
il franchising di agenzie immobiliari presenti in
modo capillare su tutto il territorio italiano.

Come dicevamo, Pirelli RE è stata colpita
notevolmente dalla crisi immobiliare. Attualmente,
il titolo quota un multiplo ridicolo, pari a 3,20
volte gli utili. Anche il cash flow è buono ed
il rapporto tra valore dell'impresa e free cash flow
è poco sotto 6.

Quasi tutti i parametri elencati danno l'immagine
di una società sottovalutata sotto tutti i punti di
vista. Tuttavia, è necessaria una precisazione
immediata: questi numeri chiaramente scontano
delle attese negative sul business e sull'attività,
poiché sappiamo benissimo che l'immobiliare
sia in America che in Europa ed anche in
Italia è in difficoltà.

Gli analisti infatti, si attendono per i prossimi
anni una contrazione del fatturato intorno al -2%
l'anno e degli utili del -5% circa.

Certo, con i multipli della società, se queste attese
fossero centrate senza sorprese negative il
titolo offrirebbe di certo un rendimento eccellente.
Purtroppo, le notizie dal settore non sono
particolarmente positive e queste stime, già
negative, potrebbero essere troppo ottimiste.

Inoltre, la società ha anche un debito pari
al 131% del patromonio netto. Non molto per
un'impresa di questo settore, ma certamente
se l'attività dovesse contrarsi e i tassi crescere,
sostenere il debito non sarà facile.

Di conseguenza, Pirelli RE è senza dubbio
nel nostro radar, perché le società che subiscono
ribassi così forti spesso sono poi quelle che
salgono più rapidamente quando il peggio è
passato.

Tuttavia, non è detto che al momento il
peggio sul settore sia passato.

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- Test settimanale

Ecco ora alcune possibili risposte alle
domande del test della scorsa settimana.

1 - Cosa si intende per insiders?

Risposta: gli insiders sono soggetti che in
qualche modo e per qualche motivo sono
vicini o interni alla società. Managers,
fondatori, soci di maggioranza, CEO,
famiglia proprietaria sono tutti esempi
di insiders.

2 - Per chi cerca un titolo dalle buone
potenzialità di crescita, dovrebbe
scegliere Atlantia? Perché?

Risposta: no, per chi cerca un titolo
con elevate potenzialità di crescita
ci sono sicuramente business più
attraenti. Atlantia offre un business
stabile, che cresce lentamente e senza
grosse sorprese, ma di certo non
sarà mai un titolo capace di aumentare
le vendite del 20% l'anno per cinque anni,
a meno che non intraprenda costose
operazioni di acquisizione.

3 - Qual è il principale rischio e
problema per una società come
Atlantia?

Risposta: il maggior rischio per chi
investe in Atlantia è il debito. Sebbene
il debito è sempre presente in business
simili a quello di Atlantia, in quanto ci
sono meno rischi sulla capacità di sostenerlo
data la stabilità del business, quello di
Atlantia è molto elevato e rischia effettivamente
di essere un grosso onere.

4 - Perché è importante che gli insiders
siano dentro la società con una buona quota
ma senza eccessi?

Risposta: una buona presenza degli insiders
è cosa buona perché tende ad allineare gli
interessi degli stessi con quelli degli azionisti
di minoranza. Tuttavia, una presenza eccessiva
rischia di rendere la società poco interessante
per eventuali "scalatori" o, nelle società minori,
addirittura rendere il flottante di scarsa entità
e facilmente manipolabile.

5 - Quanto è importante, nell'investimento,
l'asset allocation e quali sono gli elementi
da cui partire per impostarne una corretta?

Risposta: l'asset allocation è sicuramente
l'elemento più importante nel determinare
il rendimento di un portafoglio. Nella sua
definizione, gli aspetti più importanti sono
la propensione al rischio e l'età dell'investitore.

Ora passiamo alle domande della settimana.

1 - Le obbligazioni sono sempre sicure?

2 - Come mai Pirelli RE in questo momento
ha una valutazione così bassa?

3 - Società con elevati P/E sono sempre
sopravvalutate? Perché?

4 - Perché anche se le azioni storicamente
battono le obbligazioni è sempre avere un
portafoglio diversificato?

5 - Quale è il diverso tipo di rischio
tra azioni ed obbligazioni?

Come sempre, provate a rispondere alle
domande e segnatevi le risposte su un
foglio di carta o su un file di testo per
confrontarle poi con le nostre possibili
risposte la prossima settimana.

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Un caro saluto a tutti,

Vs. Finanza World & Francesco Carla'





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