di FinanzaWorld staff

Master Azionario America (IBCC) edizione 5 del 17 luglio 2008

del 17/07/2008 di FinanzaWorld staff

Untitled Document

Ed eccoci alla quinta edizione del Master Azionario America.

Il momento e' quanto mai propizio per imparare ad investire
in modo autonomo e Indipendente. Quasi sempre e' proprio
quando 'il sangue corre per le strade' che si creano le
migliori occasioni di investimento.

A patto di saperle cogliere.

Vogliamo intanto continuare a ringraziare i tantissimi abbonati
per l'attenzione e per i graditi complimenti al nostro lavoro.
Cercheremo di continuare a fare come sempre del nostro meglio.

Ogni settimana, per un intero semestre, tratteremo con la
supervisione e la direzione di Francesco Carla', i temi operativi
e strategici che riguardano l'investimento e che permettono
di diventare Investitori Attivi ed Indipendenti.

Per imparare ad investire da zero, ma anche per il perfezionamento.

In questo numero continueremo anche a
presentare le societa' nella Watchlist di
Francesco Carla'.

---------------------------------
In questo numero:

**** L'importanza dell'asset allocation.
**** Corso Yahoo! Finance: Il menù "Key Statistics.
**** Il Frullatore di Francesco Carlà: gli insiders.
**** Watchlist Wall Street: le 5 società della settimana.
**** La società della settimana: Mastercard (parte prima).
**** Test settimanale
---------------------------------

- L'importanza dell'asset allocation

Con la puntata della scorsa settimana in cui abbiamo
parlato dell'interesse composto, abbiamo iniziato ad
affrontare gli argomenti da un lato leggermente piu'
complessi, dall'altro, però, particolarmente importanti
per diventare dei buoni investitori.

Questa settimana affrontiamo un argomento altrettanto
importante, l'asset allocation, cioè come ripartire le
vostre finanze e i vostri risparmi tra i vari tipi di investimento.

Esistono studi che dichiarano che oltre il 70% del
rendimento totale di un portafoglio dipende dalle
dalle scelte di asset allocation.

Ora noi non sappiamo se questa percentuale è vera
o è troppo elevata, ma sicuramente l'organizzazione
del capitale è una scelta particolarmente importante.

Ed ecco come, con la solita semplicita',
la vediamo noi.

Che tipo di Investitore sei?

* psicologia ansiosa oppure eta' oltre i 70 anni:
- cash/monetario (20%),
- obbligazioni/reddito fisso (50%),
- azioni e etf/fondi (30%)

* psicologia tranquilla oppure eta' dai 50 ai 69 anni:
- cash/monetario 15%,
- obblig/reddito fisso 40%,
- azioni e etf/fondi 45%.

* psicologia aggressiva oppure eta' dai 20 ai 49 anni:
- cash/monetario 5%,
- obblig/reddito fisso 30%,
- azioni e etf/fondi 65%.

Gli investimenti sono una questione di eta' e psicologia
quindi e' importante guardarsi dentro e capire bene che
genere di investitore siamo.

------------------------------------------

Pillole: come usare Yahoo! Finance.

Per investire bene, è molto importante non solo avere
buone basi, ma anche avere gli strumenti adeguati.

Non è necessario, per questo, avere a disposizione piattaforme
particolarmente complesse e costose, ma è comunque importante
sapere usare almeno uno strumento semplice, il portale
Yahoo! Finance.

Mentre leggete questa sezione, vi consigliamo di aprire
una pagina web e di collegarvi al sito Yahoo! Finance.

Puntata 5 -Il menù "Key Statistics.

Con la pagina di Yahoo! Finance aperta, inserite in alto a
sinistra, nella casella di fianco a "Get Quotes", le lettere VLO
così come le abbiamo scritte. Cliccate su "Get Quotes e
vi si aprirà una specie di sito ad hoc per la società VLO, cioè
Valero Energy. Sulla sinistra c'è la colonnina More on VLO.
Le voci che trovate lì rappresentano altrettanti capitoli di
informazioni che possono esserci utili per il nostro investimento:

* Quotes: tutto sulla quotazione e il valore di VLO;
* Charts: tutto sui grafici di VLO;
* News & Info: tutto sulle notizie che riguardano VLO;
* Company: tutti i dati e le informazioni su VLO;
* Analyst Coverage: tutte le opinioni degli analisti, che ovviamente
non vanno prese per oro colato;
* Ownership: tutto sui maggiori azionisti di VLO;
* Financials: tutto sui bilanci di VLO.

Concludiamo l'analisi dei menù analizzando oggi la voce
Key Statistics, che per la sua importanza abbiamo deciso
di trattarla a parte.

Lo facciamo oggi, utilizzando un'intervista a
Francesco Carlà che ci spiega in dettaglio
questa sezione.

Domanda: il primo blocco di voci ("VALUATION MEASURES")
contiene degli indicatori che ci permettono di leggere la valutazione
di un'azienda. Il primo dato importante che compare nella pagina è
"Market Cap", che cosa significa e che indicazioni ci fornisce
questo dato?

Francesco Carlà: La capitalizzazione di mercato detta anche "market
capitalization" (o "market cap") non è altro che l'ultimo prezzo dell'azione
moltiplicato per il numero di azioni disponibili. Quello è il valore di mercato
della società. Non è detto che sia il suo valore reale, ma è il valore di
mercato.

D: Hai un market capital di riferimento quando scegli di
investire in un'azienda?

FC: Cerco sempre di prendere in considerazione delle società che non
abbiano un market capital troppo basso, quasi mai sotto i 200 milioni
di dollari/euro. Un market capital che dia garanzia di liquidità all'azione,
e che quindi dia la possibilità di investire e disinvestire i capitali con
relativa facilità.

D: La voce successiva - Enterprise Value - invece che cosa indica?

FC: L'Entreprise Value detto anche EV è il valore dell'impresa, ed
è uguale al market capital più i debiti meno la cassa. L'EV è un dato
molto importante perchè ti dà il valore dell'impresa depurato dei
debiti e dei denari in cassa.

D: Come valuti l'EV quando devi scegliere una società?

FC: L'EV serve per calcolare abbastanza rapidamente la
valutazione di una società, mettendo in rapporto l'EV con il Free
Cash Flow, cioè con la cassa libera (EV/FCF). Se il risultato è un
valore inferiore a 10 la società - almeno da questo punto di
vista - è una società che ha una valutazione interessante; infatti
significa che la società ha un buon rapporto tra la cassa libera che
riesce a sviluppare e il valore dell'impresa. Avere un rapporto
EV/FCF troppo alto significa che il Free Cash Flow generato
è insufficiente rispetto al valore dell'impresa, e dunque lo sforzo
prodotto per generare quel Free Cash Flow è sproporzionato.

D: La voce successiva riguarda il famoso P/E, che cosa ci dici al proposito?

FC: Il P/E - il rapporto tra prezzo delle azioni e utili - è stato molto
enfatizzato, tanto che sembrava fosse diventato il parametro unico per
valutare una società. Invece si tratta soltanto di uno dei parametri
necessari per scegliere un'azienda: infatti, siccome gli earnings possono
essere molto facilmente manipolati in forma spesso del tutto legale
(spostando costi o ricavi da un quadrimestre all'altro) un'azienda può
alterare quel rapporto P/E per avere dei benefici in borsa.

D: Di solito si dice che più basso è il P/E, migliore è la possibilità
che una certa azione salga. Tu che cosa ne pensi?

FC: Non è affatto vero. Non avreste mai potuto investire in eBay,
Amazon, Microsoft etc, se aveste dovuto aspettare che avessero
un P/E basso.

D: Che differenza c'è tra il trailing P/E e il forward P/E?

FC: Il trailing P/E ci dice come sono adesso gli utili. Il forward P/E
ci dice come saranno gli utili dell'azienda nel prossimo anno. In questo
modo capiamo se l'azienda va incontro a una crescita degli utili o un
calo. Il Forward P/E è una profezia, da prendere con molto grano
salis. E in ogni caso si tratta di previsioni dell'azienda stessa.

D: Che cos'è il PEG ratio?

FC: Significa Price/Earnings Growth ed è un modo per calcolare la
crescita futura. Di solito i PEG minori di 1 sono interessanti: più sono
al di sotto dell'1 e più sono interessanti. Viene calcolato prendendo il
rapporto P/E e dividendolo per la crescita attesa nei prossimi 5 anni.
D: Che cosa indicano le voci Price/sales e Price/book?

FC: Il Price/sales è il rapporto tra il prezzo delle azioni e le vendite
(cioè i ricavi) di una società; mentre il Price/book è il rapporto tra il
prezzo di un'azione e il book di una società.
Il book è l'insieme di tutti i valori, stimati secondo i principi contabili,
degli asset di una società.

D: Le successive due voci mettono in rapporto il valore dell'impresa
e i ricavi ("Enterprise Value/Revenue"), e il valore dell'impresa con
l'EBITA ("Enterprise Value/EBITDA")?

FC: La voce "Enterprise Value/Revenue" indica il valore dell'impresa
in rapporto ai ricavi per azione. Mentre il rapporto "Enterprise Value/EBITDA"
indica il valore dell'impresa in relazione all'EBIDTA. Sono dati che indicano
poco, perché l'EBIDTA indica i profitti prima di centomila cose. Lo vedremo
anche in seguito.

D: Il successivo blocco di voci "Financial Highlights" riguarda gli
indicatori finanziari dell'azienda.
Saltiamo le prime due voci ("Fiscal Year Ends" e "Most Recent Quarter
(mrq)") che sono di facile comprensione e indicano la fine dell'anno
fiscale e la data in cui è stato chiuso l'ultimo trimestre. Le voci successive
riguardano il "Profit Margin" degli ultimi 12 mesi e l' "Operating Margin"...

FC: Si tratta del margine di profitto che un'azienda ha sui propri
ricavi. Il margine
operativo ("Operating Margin") è ottenuto prendendo i ricavi e sottraendo il
costo del venduto, che comprende tutti i costi che un'azienda sostiene
per realizzare
il prodotto o il servizio che poi vende.
Il "Profit margin" indica il margine netto dopo le tasse espresso in
percentuale.
Gli utili netti sono i guadagni teoricamente disponibili da dividere
per le common
stocks (cioè le azioni ordinarie).
Ciò indica il livello della profittabilità di un'azienda; ma è una
fotografia attuale:
è molto importante nel film della borsa, anche e sopratutto la
capacità di prevedere
la scena successiva, cioè la crescita regolare nel tempo, a cominciare
dal trimestre
successivo, della company.

D: Che cosa indicano le voci contenute nel blocco ("Management Effectiveness")?

FC: Sono indicatori che segnalano le perfomance del management di un'azienda
rispetto all'equity di mercato (cioè la capitalizzazione media, il
market capital
medio). Indicano nell'ordine la percentuale di ritorno rispetto al patrimonio
("Return on Assets") e rispetto all'Equity ROE.
Il ROE è un dato molto importante: è interessante quando è superiore al 15%.
È uno dei parametri più utili per valutare la qualità del management
di un'azienda
e della sua abnegazione rispetto agli azionisti.

D: Il blocco "Income Statement" contiene invece voci che riguardano il
bilancio dell'azienda. Per prima cosa i ricavi...

FC: Sono voci che ci permettono di vedere subito come è cresciuta l'azienda
nell'ultimo anno: abbiamo i ricavi relativi agli ultimi 12 mesi
("Revenue"), i ricavi per
ogni azione ("Revenue Per Share (ttm)") e infine la percentuale di
crescita dei ricavi
nell'ultimo anno fiscale. Il gross profit è ottenuto dai ricavi meno
il costo dei ricavi.

D: Che cosa ci dici della famosa EBIDTA?

FC: Sono gli "Earnings Before Interest, Tax, Depreciation, and Amortization"
(gli utili prima degli interessi, delle tasse, delle svalutazioni e
degli ammortamenti).
In pratica sono gli utili prima di troppe di cose. Non mi fido mai di un'azienda
che abbia solo EBIDTA positivo, perché l'azienda potrebbe non essere in
necessariamente in buona salute.
Durante l'epoca delle Mille bolle blu, da non dimenticare mai, moltissime
aziende sfoggiavano un discutibile 'EBITDA positivo'. Che non si è mai
tradotto in free cash flow.

D: Che cos'è il Net Income Avl to Common (ttm)?

FC: è l'utile netto disponibile per la somma di tutte le common stocks.

D: Che cosa indicano le voci "Diluted Eps" e "Earnings Growth"?

FC: Sono gli earnings disponibili per una società. Dal momento
che una società non è che la somma delle sue azioni, è il tipo di
profitto che prenderesti se la società li distribuisse tutti. Ma non è
affatto detto che una società distribuisca tutti gli utili, anzi di solito
non è mai così.
Infine la voce "Earnings Growth" indica la percentuale di crescita
degli utili nell'ultimo anno.

D: Passiamo all'altro raggruppamento, e cioè "Balance Sheet"
Questo blocco contiene alcune voci relative al bilancio di un'azienda...

FC: In questa voce possiamo vedere la liquidità totale di cassa
("Cash"), la liquidità disponibile per ogni azione ("Total Cash Per Share"),
i debiti ("Total Debt") e i debiti in rapporto all'Equity ("Total Debt/Equity").

D: che cosa indica la voce "Current Ratio"?

FC: è il rapporto tra tutte le attività di un azienda e tutte le sue passività.

D: E la voce "Book Value Per Share (mrq)"?

FC: è il rapporto del valore di libro per tutte le azioni. È quindi il
valore di book diviso per le azioni disponibili.

D: Nella voce a fondo pagina abbiamo poi il dato relativo al
"Free Cash Flow"...

FC: Il Free Cash Flow è la cassa libera, la cassa davvero disponibile.
Il Free Cash flow è un dato molto importante perché meno manipolabile
del dato sugli utili, e ci permette di stabilire se una società è in grado
di generare vera cassa oppure no.
Ci permette tra l'altro di effettuare un'altra operazione di valutazione
molto semplice, attendibile e importante; cioè di mettere in rapporto
il valore dell'impresa con il free cash flow.
In generale se il rapporto tra il valore dell'impresa e la free cash flow
generata è minore di 10 abbiamo una società generalmente sottovalutata.
Naturalmente bisogna incrociare molti parametri (EV/fcf minore di 10,
ROE maggiore di 15%, margini operativi e netti alti, P/E non astronomico,
rapporto proprietà Institutions e Insiders a favore degli insiders e
prospettive di crescita vendite e profitti maggiori di 15%/anno per
pensare ad una società sottovalutata... E comunque indagare ancora e
chiedersi come mai sia sottovalutata ...

D: Che cosa è il "Beta"?

FC: Il beta è la volatilità di una società rispetto all'indice S&P 500.
Quando il Beta è uguale 1 la società ha quindi la stessa volatilità dell'indice
S&P500; se invece il Beta è inferiore la società è meno volatile.
Quindi fluttua meno.

D: Le voci successive riguardano il prezzo medio del titolo a 50
giorni e a 200 giorni: che cosa ci dici delle medie mobili?

FC: sono dati molto importanti, perché molti fondi vendono quando
il prezzo di una società va sotto la sua media mobile.

D: Il blocco successivo "Share Statistics", contiene i dati
relativi agli scambi. Che cosa possiamo leggere qui?

FC: Qui possiamo vedere il volume medio di scambi relativo agli
ultimi dieci giorni ("Average Volume (10 day)"), degli ultimi tre mesi
("Average Volume (3 month)"), il totale delle azioni ("Shares Outstanding")
e il cosiddetto "flottante", cioè le azione disponibili sul mercato ("Float").

D: Che cosa indicano le voci "% Held by Insiders" e "% Held
by Institutions"?

FC: indicano rispettivamente le percentuali di azioni possedute dagli
"Insiders" dell'azienda, managers e fondatori, e le percentuali possedute
dalle istituzioni.
Se la percentuale di azioni posseduta dalle istituzioni è bassa significa
che gli investitori istituzionali devono ancora "scoprire" il titolo, e
quindi l'azione ha ancora un ampio margine di crescita.
Per contro una percentuale alta di azioni possedute dalle istituzioni
dà una certa stabilità al titolo, perché fa sì che il prezzo sia meno volatile.
Naturalmente a meno di grosse novità negative sulla company.

D: Sono poi presenti gli indicatori Relativi allo "short selling", che
però vanno valutati con cautela, perché fanno riferimento ai volumi
di un mese prima. Che cosa è un'operazione di "short"?

FC: Consiste nel prendere a prestito da un broker azioni di una società
un dato giorno, e venderle immediatamente. Bisogna poi sperare nel calo
del prezzo di quell'azione in modo da poterle ricomprare a un prezzo più
basso al momento di restituirle al legittimo proprietario e intascare la
differenza. Ovviamente si tratta di un'operazione molto rischiosa perché:
1) Può portare a perdite potenzialmente illimitate, perché non c'è
tetto all'eventuale apprezzamento di una società;
2) Normalmente il broker fa pagare cara questa possibilità, commissioni
molto più alte dell'investimento long.

D: Che cosa ci dicono gli indicatori relativi allo "short selling"?

FC: Gli indicatori sulle azioni shortate possono dirci due cose:
1) Più alto è il numero di azioni shortate più alto è il grado di fragilità
potenziale dell'azione dell'azienda, perché più alto è il numero di investitori
che le remano contro;

2) Ma più è alto lo short ratio (di solito il 20-30% del flottante) più diventa
possibile che, nel caso di notizie positive, gli shorters debbano
trasformarsi in
"long" (rematori a favore) e quindi, per ironia della sorte, diventare
vantaggiosi
per il prezzo delle azioni di quella società. Un effetto del genere si
chiama "short
squeezing".

D: L'ultimo blocco contiene le informazioni relative ai dividendi
e agli split.

FC: sono qui presenti i dati relativi ai dividendi annuali, alla percentuale del
dividendo rispetto all'azione, e alla data in cui i dividendi sono
stati rilasciati.

D: Che cosa è l' "Ex-Dividend date"?

FC: "Ex-Dividend date" significa "data senza dividendo". Per essere nei registri
degli azionisti a cui viene rilasciato il dividendo devi avere comprato l'azione
almeno tre giorni lavorativi prima dell'ex-dividend date (come si può leggere
nel glossario del NYSE:
www.nyse.com/glossary/1042235996282.html); infatti è necessario qualche
giorno perché l'operazione di acquisto sia registrata.

D: Che cosa è uno split?

FC: lo split è solo un'operazione contabile, per cui una società divide il
prezzo unitario delle proprie azioni moltiplicandone proporzionalmente il
numero. Ad esempio uno split di 2:1 indica che ti troverai il doppio delle
azioni a metà prezzo.

In realtà per gli azionisti non cambia nulla.

Alcune aziende sono convinte che sia necessario splittare quando
il prezzo di un'azione è troppo alto, per rendere più appetibile il
prezzo di una società.
Alcuni grandi investitori sono convinti del contrario: Warren Buffett per
esempio non ha mai splittato le azioni della sua società, la Berkshire
Hathaway (nyse:brk-A), che hanno un prezzo molto elevato.

Prima di passare a un'altra sezione riportiamo di seguito il
glossario delle abbreviazioni presenti nelle "Key Statistics".
K = "Thousands" (migliaia); M = "Milions" (milioni); B = "Billions"
(miliardi); mrq = "Most Recent Quarter" è l'ultimo trimestre fiscale ttm =
"Trailing Twelve Months" è la proiezione sui dodici mesi successivi lfy =
"Last Fiscal Year" è l'ultimo anno fiscale fye = "Fiscal Year Ending"
è la fine dell'anno fiscale
Inoltre se si hanno dubbi sui termini della sezione "Key statistics" si
può consultare il glossario dei termini (in inglese):
help.yahoo.com/help/us/fin/research/research-12.html

-----------------------------------------------

- Un altro strumento fondamentale: Il Frullatore di Francesco Carla' .

Per selezionare le migliori società e stare invece lontani da
quelle meno attraenti, è particolarmente importante avere
un altro strumento fondamentale. Uno strumento capace di
mettere in evidenzia i punti di forza e di debolezza dei
titoli analizzati, in modo da poter scegliere nel modo migliore
e con meno margine di errore possibile.

Questo strumento è il Frullatore che presentiamo qui
di seguito:

-ev/fcf meglio se inferiore a 10

-peg meglio se inferiore a 0.90

-market capital meglio se tra 200 milioni e 3 miliardi (euro)
-market capital meglio se tra 300 milioni e 4 miliardi (dollari)

-rapporto tra market capital e fcflow inferiore al p/e

-insiders meglio se presenti ancora tra il 40 e il 60%

-p/e meglio se sotto il 13-15

-management conosciuto e affidabile e non esoso e durevole

-posizione di leadership su mercato e barriere ingresso concorrenza

-crescita profitti e ricavi 10% anno per prossimi 5 anni

-prodotti di nicchia in rapida espansione con bel margine

-tendenza alla globalita' del mercato e proteggibilita' del medesimo

-debito inferiore al 20% del patrimonio netto e meglio se zero

-bella cassa in grado di finanziare espansioni e ciclicita'

-poca ciclicita' del mercato e dei prodotti

-catalizzatore in vista ma non troppo noto per il timing di partenza

-dividendi e regolarita' dei medesimi negli ultimi 5/10 o piu' anni

-volumi di scambio medi negli ultimi 12 mesi

-Eps ultimi 12 mesi

Quando decidete di "frullare" una società, a fianco di ogni elemento
del Frullatore si scrive il risultato che si ottiene. Alla fine del Frullatore,
si scrive una conclusione tenendo presente i risultati di ogni elemento.

Ma cosa significano questi elementi? Anche qui, settimana per
settimana procederemo ad analizzare i vari punti.

Parliamo oggi degli insiders.

Gli insiders sono i soggetti vicini alla società in qualità
di fondatori o managers. In Italia, ad esempio, l'insider
è spesso la famiglia fondatrice e ancora oggi maggiore
azionista dell'impresa. In America l'insiders è più
spesso il CEO, il direttore finanziario (CFO), gli
altri alti dirigenti. Non mancano comunque neanche
negli USA le famiglie proprietarie e i fondatori.

E' bene cercare società con una presenza di
insiders tra il 40% e il 60%.

Questo perché è spesso una cosa positiva
che gli insiders siano presenti con i loro
soldi dentro l'impresa, così che sarà più
probabile che le loro scelte siano orientate
all'interesse degli azionisti.

Tuttavia, se la partecipazione è troppo elevata,
primo potrebbero esserci problemi di liquidità
del titolo, secondo la società potrebbe essere
considerata dagli insiders stessi come "cosa
propria", con scelte manageriali penalizzanti
per i soci esterni.

-----------------------------------------

- Ed ora iniziamo a parlare di Watchlist

Una Watchlist è un elenco di società che, per caratteristiche
fondamentali si ritengono essere particolarmente interessanti.

Dopo aver visto, nelle scorse due edizioni, perché è
utile una Watchlist e come si gestisce, è il momento
di vedere 5 società che attualmente sono nella Watchlist
di In Borsa con Carlà. Si tratta di alcuni degli inserimenti
più recenti in Watchlist.

Le società sono:

- Energy Conv Device (ENER)
- Ceradyne INC. (CRDN)
- Mercadolibre INC. (MELI)
- Encana Corp. (ECA)
- Bankrate INC (RATE)

Andate su Yahoo! Finance, guardatevi le società,
provate ad usare il Frullatore per "frullare" da
soli i loro dati, anche per le sezioni di cui non
abbiamo ancora parlato (non importa se su
qualcuna avete difficoltà) e cercate di capire
perché Francesco Carlà ritiene queste società
meritevoli di essere osservate. Per comprenderle
meglio, non dimenticate anche di visitare sempre
il loro sito internet.

Alcune società possono rimanere presenti in
Watchlist per più settimane, perché occorre un
po' di tempo per seguirle.

----------------------------------------------

Mastercard (prima parte).

MasterCard e' un'azienda leader in un business che
e' allo stesso tempo solido, ma anche molto
semplice: ogni volta che c'e' una transazione con
una sua carta, l'azienda ne ricava una commissione.

E' ormai evidente come l'uso delle carte di debito
e credito si stia diffondendo in tutto il globo con
mercati molto promettenti come Cina, America
latina, India e Europa dell'est.

Allo stesso tempo il mercato USA continua a
crescere, e i contanti sono usati sempre meno.

Il business non e' stagionale, eccetto il fatto che
il volume delle transazioni tende a salire durante
l'anno, raggiungendo il picco durante le festivita'
natalizie.

Tuttavia, per via di varie promozioni e maggiori
spese di marketing, questo e' anche il periodo
dell'anno con minori profitti.

Il business delle carte di credito e' scalabile,
poiche' presenta costi, pubblicita' e spese in IT,
abbastanza stabili.

Una volta che l'azienda ha raggiunto una massa
critica di consumatori, i profitti crescono in
maniera incrementale.

Attualmente circa il 27% delle transazioni mondiali
con carta avvengono con MasterCard, seconda solo a
Visa con il 60% e seguita da American Express che
pero' si rivolge ad una clientela piu' ricca.

La spesa media su carta Amex e' infatti 4 volte
quelle su carta MasterCard o Visa.

Sebbene l'Asia costituisca in percentuale la
maggioranza della popolazione mondiale, il numero
di transazioni con carta raggiunge solo un terzo di
quelle totali negli Stati Uniti.

MasterCard, che possiede anche i sistemi Maestro
e Cirrus, genera il 50% dei suoi profitti da
mercati non USA, rendendola meno suscettibile
ad una recessione a stelle e strisce.

Inoltre sia Visa che MasterCard incamerano l'1%
di commissione sulle transazioni internazionali.

I risultati dell'ultima trimestrale sono stati
molto buoni, con fatturato in crescita del 29%.

Le previsioni per gli utili non sono male,
con una crescita attesa del 26% per il
prossimo anno.

Il free cash flow del 2007 e' cresciuto
del 17% rispetto all'anno precedente, portando
l'azienda ad avere piu' di 2.66 miliardi di
dollari in cassa con 'solo' 229 milioni in debiti
e quindi un rapporto cassa/debiti molto buono.

La seconda parte dell'analisi vi attende la
prossima settimana.

---------------------------------

- Test settimanale

Ecco ora alcune possibili risposte alle
domande del test della scorsa settimana.

1 - Per far agire al meglio l'interesse composto,
è meglio avere un'ottica di breve o di lungo
periodo?

Risposta: naturalmente di lungo periodo. Nel
breve, oscillazioni ed anche perdite (limitate)
sono possibili, ma con un'attenzione al lungo
periodo e la dovuta cultura finanziaria gli
utili dai vostri investimenti arriveranno e
l'interesse composto moltiplicherà, progressivamente,
questi utili.

2 - Per una società come Syneron, quali
sono i maggiori fattori di rischio per un
investitore?

Risposta: i maggior fattori di rischio sono,
ovviamente, uno stallo nella crescita e dei
concorrenti che recuperano progressivamente
quote di mercato.

3 - Perché il confronto tra FCF/Market Value
e il rapporto P/E è importante?

Risposta: mentre il rapporto P/E è basato
essenzialmente su un parametro contabile
(l'utile, appunto), il rapporto Mkt. Value./Free cash flow
è basato su un parametro finanziario/monetario, meno
manipolabile e che sostanzialmente identifica
i "soldi" prodotti dalla società. Un basso P/E può
essere frutto di manipolazioni, ma se è accompagnato
da un basso rapporto Mkt Value/Free cash flow
allora abbiamo un maggior grado di sicurezza.

4 - Perché non è il caso di prendere
per buone, senza ulteriori controlli, le
stime ed analisi degli analisti?

Risposta: perché a volte, spesso, gli analisti hanno
conflitti di interesse relativamente alle società
che studiano e valutano.

5 - In che modo un'alta o bassa presenza
degli istituzionali dentro un titolo influisce
sul possibile andamento del titolo stesso?

Risposta: una buona presenza di istituzionali
da' maggiore stabilità al titolo, anche se
questo può limitare un po' le potenzialità,
dato che le così dette "mani forti" sono già
dentro. Pochi istituzionali invece possono
rendere il titolo più volatile (in quanto
maggiormente in balia dei trader), ma se
le prospettive sono buone e saranno
confermate, allora la mancanza di istituzionali
può essere positiva perché poi in seguito
essi entreranno, generando una forte
domanda di titoli.

Ora passiamo alle domande della settimana.

1 - Cosa si intende per insiders?

2 - E' sempre positivo investire in società
con basso P/E?

3 - Che cos'è il Free Cash Flow?

4 - Perché è importante che gli insiders
siano dentro la società con una buona quota
ma senza eccessi?

5 - Quanto è importante, nell'investimento,
l'asset allocation e quali sono gli elementi
da cui partire per impostarne una corretta?

Come sempre, provate a rispondere alle
domande e segnatevi le risposte su un
foglio di carta o su un file di testo per
confrontarle poi con le nostre possibili
risposte la prossima settimana.

-----------------------------

Grazie a tutti per la vostra attenzione e non esitate
a provare Gratis i Premium di Finanza World
per raggiungere subito le altre migliaia di investitori
come voi e leggere immediatamente il Metodo
di Francesco Carla' che ha aiutato dal 1999 centinaia
di migliaia di persone ad investire con successo.
Per conoscere e provare i Premium, cliccate qui

Un caro saluto a tutti,

Vs. Finanza World & Francesco Carla'





Segnala questo articolo ad un amico



Navigazione suppletiva

Per avere i migliori e piu' aggiornati consigli vi invitiamo a visitare le pagine seguenti: