di FinanzaWorld staff

Master Azionario Italia (IBII) edizione 4 del 10 luglio 2008

del 10/07/2008 di FinanzaWorld staff

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Ed eccoci alla quarta edizione del Master Azionario Italia.

Il momento e' quanto mai propizio per imparare ad investire
in modo autonomo e Indipendente. Quasi sempre e' proprio
quando 'il sangue corre per le strade' che si creano le
migliori occasioni di investimento.

A patto di saperle cogliere.

Vogliamo intanto continuare a ringraziare i tantissimi abbonati
per l'attenzione e per i graditi complimenti al nostro lavoro.
Cercheremo di continuare a fare come sempre del nostro meglio.

Ogni settimana, per un intero semestre, tratteremo con la
supervisione e la direzione di Francesco Carla', i temi operativi
e strategici che riguardano l'investimento e che permettono
di diventare Investitori Attivi ed Indipendenti.

Per imparare ad investire da zero, ma anche per il perfezionamento.

In questo numero continueremo anche a
presentare le societa' nella Watchlist di
Francesco Carla'.

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In questo numero:

**** La magia dell'interesse composto.
**** Come usare i dati di Borsa Italiana..
**** Il Frullatore di Francesco Carlà: Il confronto tra
Market Capital/Free Cash Flow e il P/E.
**** Watchlist Piazza Affari: le 5 società della settimana.
**** La società della settimana: Saes Getters.
**** Test settimanale
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- La magia dell'interesse composto

Dopo aver analizzato, nelle scorse puntate, alcuni
concetti fondamentali dell'investimento, è il momento
di usare un po' di matematica per spiegare un altro
concetto la cui importanza è assolutamente centrale
nel processo di investimento.

Argomento centrale, abbiamo detto, ma troppo
spesso dimenticato dagli investitori.

La magia dell'interesse composto

Molte persone hanno scritto in questi mesi chiedendo se
possiamo spiegare, con il linguaggio semplice e comprensibile
che caratterizza FinanzaWorld, che cos'e' l'interesse composto.

L'interesse composto è il modo in cui il denaro si moltiplica;
ed e' il modo in cui i grandi investitori (come Benjamin Graham,
Warren Buffett, Peter Lynch) sono diventati ultra-miliardari e
hanno moltiplicato i denari dei loro seguaci.

Funziona cosi:

Immaginate di avere un determinato capitale (1000 euro) che vi dia
l'interesse del 10% annuo.

Bene.

Dopo il primo anno il vostro capitale non e' più di 1000 euro, ma
di 1100 euro. Se prendete la nuova somma e la re-investite, alla
fine del secondo anno vi trovate 1100 euro + 10%. Cioè 1210.

L'interesse composto e' quindi l'interesse re-investito allo scopo
di generare altro interesse. Se vi piace la matematica, dopo un
po' di passaggi, vi accorgerete che la formula per calcolare
l'interesse composto e':

A = P(1 + r)n

Dove:

  • A è l'ammontare del capitale
  • P è il capitale che avete all'inizio (nel nostro caso 1000 euro
  • r è la percentuale di interesse (nel nostro caso il 10%, cioè 0.1)
  • n è il numero di anni.

Ad esempio:
1000(1+0.1)³=1331

Ad esempio:
1000(1+0.1)³=1331
E significa che dopo 3 anni i vostri 1000 euro diventano 1331.

In pratica in tre anni vi trovate il 30% in più del capitale iniziale.

Ecco perché dovete investire a medio-lungo termine: per far agire
l'interesse composto.

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Pillole: come usare i dati di Borsa Italiana.

Con la scorsa settimana, abbiamo praticamente
terminato le pillole su Yahoo! Finanza. Il portale
italiano, pur buono e sicuramente il migliore, non
è fornito come quello americano e quindi abbiamo
meno informazioni da cui attingere.

Tuttavia, per ciò che riguarda le azioni italiane,
possiamo rivolgerci anche al sito di Borsa Italiana,
dove per ogni società vengono spesso pubblicati
degli studi societari da parte delle banche d'affari
che ci forniscono importanti dati di bilancio riclassificati,
oltre che stime, analisi e previsioni.

Come diciamo sempre, queste non vanno prese
per oro colato, ma ci semplificano comunque la
vita.

Vediamo, ad esempio, cosa abbiamo sempre sul
nostro titolo ENI.

Andiamo su www.borsaitaliana.it, e nel riquadro
in alto a sinistra dove c'è scritto "cerca titolo" indichiamo
ENI. Selezioniamo poi, tra i risultati, la società ENI.

Adesso, spostiamoci sul menù di destra e vediamo
che abbiamo la sezione Notizie (ma per quelle abbiamo
già Yahoo! Finanza), i Dividendi, che ci dicono le
date e l'entità di stacco dei dividendi (in genere,
l'ultimo pagato e il prossimo se già approvato), poi
abbiamo i Documenti Societari, dove possiamo
ritrovare bilanci, delibere, ecc...

Quindi, arriviamo ali Studi Societari. Attualmente,
il più recente è quello di JP Morgan. Lo apriamo e
ci troviamo di fronte un PDF (in inglese, in questo
caso).

Ora, questi studi sono molto utili da leggere. Già
nella prima pagina abbiamo dei dati di sintesi
storici e prospettici all'interno di una tabella. Qui
troviamo gli EPS, i dividendi ed altri dati che possono
tornarci utili anche per il "Frullatore".

Andate poi avanti a leggere lo studio e trovate
molte altre informazioni sulla produzione, sulle valutazioni.
A volte dati oggettivi, a volte stime o riflessioni. Ovviamente,
i primi sono più importanti delle seconde.

Questi studi, come detto, sono una valida informazione
supplementare che può tornarci molto utile. Attenzione
solo a non avere un eccesso di fiducia, perché a volte
possono esserci dei conflitti di interesse.

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- Un altro strumento fondamentale: Il Frullatore di Francesco Carla' .

Per selezionare le migliori società e stare invece lontani da
quelle meno attraenti, è particolarmente importante avere
un altro strumento fondamentale. Uno strumento capace di
mettere in evidenzia i punti di forza e di debolezza dei
titoli analizzati, in modo da poter scegliere nel modo migliore
e con meno margine di errore possibile.

Questo strumento è il Frullatore che presentiamo qui
di seguito:

-ev/fcf meglio se inferiore a 10

-peg meglio se inferiore a 0.90

-market capital meglio se tra 200 milioni e 3 miliardi (euro)
-market capital meglio se tra 300 milioni e 4 miliardi (dollari)

-rapporto tra market capital e fcflow inferiore al p/e

-insiders meglio se presenti ancora tra il 40 e il 60%

-p/e meglio se sotto il 13-15

-management conosciuto e affidabile e non esoso e durevole

-posizione di leadership su mercato e barriere ingresso concorrenza

-crescita profitti e ricavi 10% anno per prossimi 5 anni

-prodotti di nicchia in rapida espansione con bel margine

-tendenza alla globalita' del mercato e proteggibilita' del medesimo

-debito inferiore al 20% del patrimonio netto e meglio se zero

-bella cassa in grado di finanziare espansioni e ciclicita'

-poca ciclicita' del mercato e dei prodotti

-catalizzatore in vista ma non troppo noto per il timing di partenza

-dividendi e regolarita' dei medesimi negli ultimi 5/10 o piu' anni

-volumi di scambio medi negli ultimi 12 mesi

-Eps ultimi 12 mesi

Quando decidete di "frullare" una società, a fianco di ogni elemento
del Frullatore si scrive il risultato che si ottiene. Alla fine del Frullatore,
si scrive una conclusione tenendo presente i risultati di ogni elemento.

Ma cosa significano questi elementi? Anche qui, settimana per
settimana procederemo ad analizzare i vari punti. Oggi ci
occupiamo del rapporto tra mkt value e free cash flow e del
confronto di questo rapporto con il P/E.

Nelle precedenti puntate abbiamo già definito il Free Cash
Flow, che se vi ricordate è il flusso di cassa che la società
genera con la sua attività tipica, al netto dei capitali necessari
per i nuovi investimenti.

Abbiamo anche definito il mkt capital, come il valore
che otteniamo moltiplicando il prezzo di ogni azione
per il numero di azioni.

Mettendo in rapporto i due valori, otteniamo
sostanzialmente il numero di anni che la società
impiega, con i suoi cash flow, per ripagarci del
nostro investimento effettuato.

Vedremo in futuro cos'è il P/E, ma solo in
prima battuta possiamo dire che sostanzialmente
è il numero di anni che la società impiega, con
i suoi utili, per ripagarci del nostro investimento.

L'utile è un valore contabile, il cash flow (soprattutto
quello "free") è un valore concreto, pratico. In
parole povere, sono "i soldi".

E' bene quindi che la società sia in grado di ripagarci
in tempi brevi sulla base di valori contabili, ma è ancora
meglio se è in grado di ripagarci in tempi brevi sulla
base di veri valori monetari.

Per questo è importante che il rapporto
mkt capital/free cash flow sia più basso del P/E.

Nella pratica, non sarà sempre facile trovare
soddisfatta questa condizione, ma la cosa
non deve necessariamente essere vista come
negativa, perché magari la società sta facendo
buoni investimenti i quali assorbono parte del
cash flow complessivo.

E' bene quindi non essere troppo severi
su questo aspetto.

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- Ed ora iniziamo a parlare di Watchlist

Una Watchlist è un elenco di società che, per caratteristiche
fondamentali si ritengono essere particolarmente interessanti.

Dopo aver visto, nelle scorse due edizioni, perché è
utile una Watchlist e come si gestisce, è il momento
di vedere 5 società che attualmente sono nella Watchlist
di In Borsa in Italia. Si tratta di alcuni degli inserimenti
più recenti in Watchlist.

Le società sono:

- SNAI (SNA.MI)
- Buongiorno (BNG.MI)
- Azimut (AZM.MI)
- Buzzi Unicem (BZU.MI)
- IMA (IMA.MI)

Andate su Yahoo! Finanza, guardatevi le società,
provate ad usare il Frullatore per "frullare" da
soli i loro dati, anche per le sezioni di cui non
abbiamo ancora parlato (non importa se su
qualcuna avete difficoltà) e cercate di capire
perché Francesco Carlà ritiene queste società
meritevoli di essere osservate. Per comprenderle
meglio, non dimenticate anche di visitare sempre
il loro sito internet.

Alcune società possono rimanere presenti in
Watchlist per più settimane, perché occorre un
po' di tempo per seguirle.

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Saes Getters, leadership in un mercato di nicchia

Molto spesso, le migliori società, quelle
che possono dare, nel medio-lungo periodo,
buone soddisfazioni, si trovano in particolari
nicchie, settori cioè poco conosciuti, poco
noti, magari poco interessanti per le grandi
imprese multinazionali, dove però realtà
di piccola e media dimensione trovano il
loro spazio e realizzano interessanti profitti.

E' questo il caso della società che presentiamo
oggi, la Saes Getters, società attiva, come dice
il nome, nel settore dei "getter". Il getter è un
componente usato nella "tecnologia del vuoto",
per prevenire la persistenza dei gas residui
allo stato libero nei casi in cui, invece, è necessario
mantenere uno stato di vuoto.

Un po' complicata la definizione, mentre più
semplice è capire le possibili applicazioni
di questi getters. Essi si usano, in primis,
nell'ambito di tubi catodici per televisori, area
su cui Saes Getters nei decenni passati ha costruito
la sua crescita. Quindi ulteriori produzioni sono
state avviate in applicazioni parallele, come ad
esempio getters per l'industria dell'illuminazione,
pompe industriali, sistemi di purificazione dei gas.

Infine, recentemente la società ha avviato una
divisione "materiali avanzati" che sta portando
buoni risultati.

Nel settore, infatti, i margini sono molto buoni,
la concorrenza non eccessiva e nel tempo
il gruppo ha accumulato un'interessante eccedenza
di cassa che può essere usata per ulteriori espansioni,
anche se per il momento il management non sembra
aver individuato questi possibili sviluppi ulteriori
e la cassa generata annualmente viene per lo più
destinata a dividendo, attualmente pari a circa
l'8% del prezzo di mercato.

Attualmente, Saes Getters è però solo una società
sotto stretta osservazione e non uno dei titoli
del nostro portafoglio di In Borsa in Italia.

Il primo motivo è la crescita. Non certo deludente,
infatti in passato è riuscita ad aumentare il fatturato
del 4% l'anno e gli utili del 7% circa. Per il futuro,
è attesa una crescita dell'8% circa sia degli utili
che del fatturato. Certo però, non si tratta di una crescita
entusiasmante.

Il secondo aspetto è che, come dice Warren Buffett,
bisogna sempre conoscere ciò in cui si investe e il
settore di Saes Getters non è molto facile da
comprendere e quindi non è facile prevedere le
possibili evoluzioni dello stesso.

Per ora, quindi, la società resta sotto osservazione
e vedremo se i bassi multipli, i buoni dividendi,
l'eccesso di cassa e magari una maggiore crescita,
una volta tanto, possono farci chiudere un occhio
sulla scarsa comprensione del settore.

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- Test settimanale


Ecco ora alcune possibili risposte alle
domande del test della scorsa settimana.

1 - Come si calcola il "market capital" e una
volta calcolato, esso rimane fisso per un certo
periodo o si modifica continuamente?

Risposta: il market capital si calcola moltiplicando
il prezzo di ogni azione di una società per il numero
di azioni in circolazione. Poiché il prezzo di un
titolo, a mercato aperto, varia in continuazione,
anche il market capital cambierà continuamente.

2 - E' buona cosa iniziare subito e comunque
ad investire, per sfruttare al massimo l'interesse
composto?

Risposta: sì e no. Sicuramente, prima si inizia
e meglio è. Tuttavia, è sempre bene prima
osservare, testare le proprie capacità, valutare
se il metodo usato da buoni frutti. In altri termini,
non c'è tutta questa fretta ed è bene osservare
prima di cominciare ad agire. Solo, non limitarsi
ad osservare per sempre. Prima o poi, bisgnerà
anche agire.

3 - In una società come Pininfarina, i cui
risultati non sono soddisfacenti, quale può
essere l'asset principale per il rilancio?

Risposta: l'asset principale è sicuramente
il marchio. Nonostante i risultati non entusiasmanti,
il marchio è visibile e noto e può permettere alla
società di rilanciarsi nel futuro e superare le
difficoltà.

4 - Visto che l'interesse composto è nostro
alleato, è corretto investire in operazioni
speculative e di breve periodo per cercare
rendimenti elevati che consentano al nostro
capitale di moltiplicarsi più in fretta?

Risposta: no, non è corretto. Certo, un
capitale che si moltiplica al 15% l'anno
cresce più in fretta di uno che lo fa al 5%,
ma se si perde capitale è poi necessario
ottenere rendimenti maggiori e non sempre
realistici per recuperare le perdite. Speculare
non è investire e chi specula il più delle volte
perde.

5 - Quando si inizia ad investire, qual è
l'aspetto che bisogna iniziare a considerare
per primo?

Risposta: il punto di partenza è l'asset allocation,
cioè come ripartire le proprie finanze tra
azioni, obbligazionie cash. Questa scelta
incide molto di più rispetto a quali titoli
acquistare (cosa che comunque ha la sua
importanza) o quando.

Ora passiamo alle domande della settimana.

1 - Per far agire al meglio l'interesse composto,
è meglio avere un'ottica di breve o di lungo
periodo?

2 - Perchè in una società come Saes Getters,
nonostante i discreti risultati un investitore
dovrebbe essere cauto nell'investimento?

3 - Perché il confronto tra Market Value/FCF
e il rapporto P/E è importante?

4 - Perché non è il caso di prendere
per buone, senza ulteriori controlli, le
stime ed analisi degli analisti?

5 - Perché se anche il rapporto Market Value/FCF
risulta maggiore del P/E non necessariamente la
cosa è negativa?

Come sempre, provate a rispondere alle
domande e segnatevi le risposte su un
foglio di carta o su un file di testo per
confrontarle poi con le nostre possibili
risposte la prossima settimana.

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Un caro saluto a tutti,

Vs. Finanza World & Francesco Carla'






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