di FinanzaWorld staff

Master Azionario America (IBCC) edizione 3 del 3 luglio 2008

del 3/07/2008 di FinanzaWorld staff

Untitled Document

Ed eccoci alla terza edizione del Master Azionario America.

Il momento e' quanto mai propizio per imparare ad investire
in modo autonomo e Indipendente. Quasi sempre e' proprio
quando 'il sangue corre per le strade' che si creano le
migliori occasioni di investimento.

A patto di saperle cogliere.

Vogliamo intanto continuare a ringraziare i tantissimi abbonati
per l'attenzione e per i graditi complimenti al nostro lavoro.
Cercheremo di continuare a fare come sempre del nostro meglio.

Ogni settimana, per un intero semestre, tratteremo con la
supervisione e la direzione di Francesco Carla', i temi operativi
e strategici che riguardano l'investimento e che permettono
di diventare Investitori Attivi ed Indipendenti.

Per imparare ad investire da zero, ma anche per il perfezionamento.

In questo numero cominciano anche ad arrivare le societa'
nella Watchlist di Francesco Carla'.

---------------------------------
In questo numero:

**** Alcuni concetti di base per investire (parte 2).
**** Corso Yahoo! Finance: L'analisi delle società ed alcuni
dei menù più importanti (parte 2).
**** Il Frullatore di Francesco Carlà: Il "market capital".
**** Watchlist Wall Street: le 5 società della settimana.
**** I mercati USA.
**** Test settimanale
---------------------------------

- Alcuni concetti di base per investire (parte 2)

La scorsa settimana abbiamo presentato nove
concetti di base che ogni investitore deve
conoscere e siamo entrati nel dettaglio di
quattro di essi.

Oggi è il momento di trattare gli altri cinque
concetti, non prima però di averli riepilogati:

* Un nemico temibile: l'inflazione
* Il costo del denaro
* Un alleato formidabile: l'interesse composto
* Non investite i soldi che vi servono per vivere
* Investire non e' speculare
* Incominciate dall'Asset Allocation
* Se volete investire in titoli USA fate attenzione al
rischio del cambio
* Assimilate bene il Metodo di gestione del portafoglio
* Osservate prima di investire

- Investire non e' speculare

Secondo Benjamin Graham (padre dell'investimento): "Un'operazione di
investimento e' quella in cui, grazie all'analisi, viene promessa la
salvaguardia del capitale e un ritorno adeguato. Operazioni che non vanno
incontro a questi requisiti sono speculative".

Non sperate quindi che una piccola somma investita in pochi mesi su
titoli rischiosi vi faccia diventare ricchi: questo approccio e' adatto a
chi scommette, e non a chi investe. E chi scommette perde quasi
sempre, come e' ben noto.

- Incominciate dall'Asset Allocation

Definire la propria Asset Allocation significa decidere come
suddividere il proprio patrimonio, scegliendo strumenti di
investimento appropriati. Infatti a seconda del periodo storico
e dell'eta' conviene suddividere il proprio patrimonio in vari
strumenti finanziari, di modo che se anche in un settore ci fosse
una flessione, gli altri investimenti sarebbero tutelati. Ovviamente
piu' si e' giovani, maggiore e' la parte che conviene investire in
azioni, perche' maggiore e' il tempo in cui si riuscirebbero a
recuperare eventuali perdite a breve, e viceversa maggiore e'
il tempo che avete a disposizione per far agire l'interesse
composto.

Se non avete un patrimonio da investire: accumulatelo! E mentre
lo accumulate ripartitelo nei vari settori.
Sono tanti gli strumenti oggi che permettono di mettere da parte
una piccola cifra mensile, che accumulata negli anni, per via
dell'interesse composto, puo' dare una cifra rispettabilissima.
Il risparmio, graduale ma costante, e' fondamentale.

Ecco che cosa succede a un investitore che riesce a mettere
da parte anche soltanto 1.000 euro ogni anno con l'interesse
composto del 10%.
Succede questo:

* Dopo 1 anno: 1.100
* Dopo 2 anni: 2.310
* Dopo 5 anni: 6.716
* Dopo 10 anni: 17.531
* Dopo 15 anni: 34.950
* Dopo 20 anni: 63.002
* Dopo 25 anni: 108.182
* Dopo 30 anni: 180.943
* Dopo 35 anni: 298.127

Ecco perche' risparmiare ed investire e' fondamentale!

- Se volete investire in titoli USA fate attenzione al rischio del cambio.

Molti dei titoli più importanti (come ad esempio quelli di molte
multinazionali) sono quotati a Wall Street: attenzione a considerare
anche la differenza tra il cambio di acquisto e il cambio della vendita.

La cosa migliore e' costituire un conto in valuta in dollari. Per farlo dovrete:
- trovare un momento propizio e cambiare una determinata quantita' di
euro in dollari (e successivamente ripetete questa operazione, scegliendo
i momenti piu' adatti);
- comprate e vendere titoli, utilizzando la valuta presente sul conto
in dollari.

In questo modo il problema del cambio e' separato dal momento di
acquisto e di vendita dei titoli, e potete prendere con serenità le
vostre decisioni.

- Assimilate bene il Metodo di gestione del portafoglio

La Borsa e' volatile: e' ottima norma affrontarla con prudenza.
Ma l'investimento azionario e' necessario. Entrate quindi con
cautela sui titoli e usate sempre un metodo per decidere quando
entrare, uscire, accumulare o alleggerire.

Avremo modo, in futuro, di parlare di questa problematica.

- Osservate prima di investire

Non abbiate fretta di incominciare. Molti portali online (tra cui
Yahoo! Finanza e Yahoo! Finance) vi permettono di seguire
l'andamento degli investimenti, senza investire realmente.
Ci sono strumenti che vi permettono di costituire un portafoglio
virtuale e di tracciare l'andamento dei vostri titoli.
Se non avete ancora incominciato ad investire, un anno di tempo
in piu' o in meno non cambia molto. Prendetevi un po'di tempo
per misurare le vostre capacità.
Prima di investire, simulate!
Stabilite la somma che avete a disposizione, e seguite
l'andamento simulando gli investimenti.

------------------------------------------

Pillole: come usare Yahoo! Finance.

Per investire bene, è molto importante non solo avere
buone basi, ma anche avere gli strumenti adeguati.

Non è necessario, per questo, avere a disposizione piattaforme
particolarmente complesse e costose, ma è comunque importante
sapere usare almeno uno strumento semplice, il portale
Yahoo! Finance.

Mentre leggete questa sezione, vi consigliamo di aprire
una pagina web e di collegarvi al sito Yahoo! Finance.

-Puntata 3 - L'analisi delle società e alcuni dei menù
più importanti (parte 2).

Con la pagina di Yahoo! Finance aperta, inserite in alto a
sinistra, nella casella di fianco a "Get Quotes", le lettere VLO
così come le abbiamo scritte. Cliccate su "Get Quotes e
vi si aprirà una specie di sito ad hoc per la società VLO, cioè
Valero Energy. Sulla sinistra c'è la colonnina More on VLO.
Le voci che trovate lì rappresentano altrettanti capitoli di
informazioni che possono esserci utili per il nostro investimento:

  • Quotes: tutto sulla quotazione e il valore di VLO;
  • Charts: tutto sui grafici di VLO;
  • News & Info: tutto sulle notizie che riguardano VLO;
  • Company: tutti i dati e le informazioni su VLO;
  • Analyst Coverage: tutte le opinioni degli analisti, che ovviamente
    non vanno prese per oro colato;
  • Ownership: tutto sui maggiori azionisti di VLO;
  • Financials: tutto sui bilanci di VLO.

La scorsa settimana abbiamo trattato i singoli menù fino
a quello denominato News & Info. Oggi proseguiamo
analizzando tutti gli altri.

Il menù Company

Ci occuperemo adesso della sezione Company e più esattamente
delle voci Profile, SEC Filings, Industry.
Le voci Key Statistics e Industry - senz'altro le più importanti e significative
di tutta la scheda su Yahoo! Finance – verranno esaminate più avanti.

Profile:

La voce Profile ci consente di capire subito di cosa si occupano
società di cui non abbiamo mai sentito parlare prima.
Ad esempio, se non conoscessimo Valero Energy potremmo leggere
la descrizione fornita da Reuters e sapere così che si tratta di un'azienda
che si occupa "di raffinare e rivendere prodotti petroliferi e che possiede
e fa funzionare 17 raffinerie che hanno una capacità complessiva di circa
3,1 milioni di barili al giorno".

Nella voce Profile possiamo anche leggere, l'indirizzo della sede legale
dell'azienda e quale è l'indirizzo del sito internet (ricordate di visitare
SEMPRE il sito internet delle aziende che avete in portafoglio); possiamo
vedere anche l'indice finanziario di appartenenza (S&P 500), il settore
(nel caso di VLO l' "Energia"), e il ramo industriale ("attività basate sul
petrolio e sul gas").
Cliccando su ciascuna di queste voci, si possono leggere ulteriori
informazioni che riguardano il settore industriale di appartenenza. Cliccando
su Energy, ad esempio, possiamo vedere in quali settori è segmentato il
settore energetico e quali sono le società di riferimento. Cliccando su
Oil & Gas operations accediamo a un portale relativo a questo settore
industriale.
L'appartenenza di una società a un determinato settore è una caratteristica
utilissima che ci permette di passare al setaccio i mercati azionari, cercando
le società che operano in settori simili, complementari o che al contrario
sono antagonisti.
Un'altra voce importante all'interno del profilo societario è Officiers: qui
leggiamo i nomi del menagement della società (spesso su internet possiamo
poi andare a leggerci le loro biografie); possiamo conoscere il loro salario
annuale (Pay) e il valore delle opzioni sulle azioni della società esercitate
durante l'anno fiscale.

Sec Filing

La voce contiene una serie di documenti finanziari che le società devono
consegnare periodicamente alla SEC (Securities and Exchange Commission):
l'istituzione che vigila sulle società quotate in borsa. Questi documenti sono
contenuti all'interno del database EDGAR e sono di varie tipologie.
I documenti più importanti si chiamano 10-K (pubblicato annualmente)
e 10-Q (pubblicato ogni quattro mesi). Questi documenti contengono spesso:
- una descrizione dell'azienda;
- una relazione del menagement (spesso sotto forma di lettera agli azionisti);
- i dati finanziari relativi ad alcuni anni.

Il bello di internet (e di Yahoo!) e che possiamo avere accesso a questi
documenti direttamente dal web. Basta cliccare su: "Full Filing at EDGAR
Online (36kb)".
Tornando su Yahoo! e cliccando su: "View All Filings on EDGAR Online"
(in basso), possiamo poi risalire a documenti anche molto datati.

Competitors:
Siamo ancora nella macrocategoria "Company" e ci soffermeremo ora
sulla voce "Competitors".

In questa sezione troviamo i concorrenti della società che stiamo
analizzando. Nel caso di Valero possiamo leggere
immediatamente i dati fondamentali di alcune società, quali BP
PLC (nyse-bp), CHEVRONTEXACO CP (nyse-cvx),
EXXON MOBIL CP (nyse:xom).
Attenzione però: non è detto che si tratti dei reali concorrenti della
società che stiamo analizzando, si tratta semplicemente delle società
che Yahoo! Finance individua come metri di paragone e possibili
competitors.

Industry

Infine, in Industry, possiamo confrontare il nostro titolo con il settore
e l'industria di appartenenza.

Per prima cosa abbiamo un grafico che paragona l'andamento giornaliero
del titolo a quello del settore di appartenenza. Poi possiamo leggere le news
relative al settore; possiamo inoltre vedere quali sono le altre aziende
appartenenti allo stesso ramo industriale (ordinate per capitalizzazione
del mercato) e abbiamo subito sott'occhio i leader del settore.

Molto bene. Per questa seconda parte relativa all'analisi delle
società con Yahoo! Finance possiamo fermarci qui. La prossima
puntata concluderemo l'analisi dei menù e poi ci occuperemo della
sezione "Key Statistics", che è sicuramente la più importante per
comprendere l'andamento della società.

-----------------------------------------------

- Un altro strumento fondamentale: Il Frullatore di Francesco Carla' .

Per selezionare le migliori società e stare invece lontani da
quelle meno attraenti, è particolarmente importante avere
un altro strumento fondamentale. Uno strumento capace di
mettere in evidenzia i punti di forza e di debolezza dei
titoli analizzati, in modo da poter scegliere nel modo migliore
e con meno margine di errore possibile.

Questo strumento è il Frullatore che presentiamo qui
di seguito:

-ev/fcf meglio se inferiore a 10

-peg meglio se inferiore a 0.90

-market capital meglio se tra 200 milioni e 3 miliardi (euro)
-market capital meglio se tra 300 milioni e 4 miliardi (dollari)

-rapporto tra market capital e fcflow inferiore al p/e

-insiders meglio se presenti ancora tra il 40 e il 60%

-p/e meglio se sotto il 13-15

-management conosciuto e affidabile e non esoso e durevole

-posizione di leadership su mercato e barriere ingresso concorrenza

-crescita profitti e ricavi 10% anno per prossimi 5 anni

-prodotti di nicchia in rapida espansione con bel margine

-tendenza alla globalita' del mercato e proteggibilita' del medesimo

-debito inferiore al 20% del patrimonio netto e meglio se zero

-bella cassa in grado di finanziare espansioni e ciclicita'

-poca ciclicita' del mercato e dei prodotti

-catalizzatore in vista ma non troppo noto per il timing di partenza

-dividendi e regolarita' dei medesimi negli ultimi 5/10 o piu' anni

-volumi di scambio medi negli ultimi 12 mesi

-Eps ultimi 12 mesi

Quando decidete di "frullare" una società, a fianco di ogni elemento
del Frullatore si scrive il risultato che si ottiene. Alla fine del Frullatore,
si scrive una conclusione tenendo presente i risultati di ogni elemento.

Ma cosa significano questi elementi? Anche qui, settimana per
settimana procederemo ad analizzare i vari punti. Oggi ci
occupiamo del market capital.

Il market capital altro non è che quello che noi traduciamo
in italiano con "capitalizzazione di mercato", cioè quanto
valgono complessivamente le azioni emesse dalla società.

Si tratta di un valore ricavabile moltiplicando il numero delle
azioni emesse dalla società per il prezzo di mercato delle
azioni. Si tratta quindi di un valore "dinamico" che cambia
praticamente ogni minuto.

Perché è importante il market capital? Perché sicuramente
ci da delle informazioni sulle potenzialità delle nostre azioni.

Generalmente, una società con una capitalizzazione medio-piccola
offre maggiori opportunità di apprezzamento di una grande.

Prendiamo ad esempio Microsoft. Se dovesse triplicare,
quadruplicare o quintuplicare, la sua dimensione, in valore
assoluto, sarebbe spaventosa. Viceversa, una società che
capitalizza 1 miliardo di dollari può tranquillamente raddoppiare
o triplicare senza che questo ponga particolari problemi.

Con questo non significa che sia sbagliato tenere large
cap. Queste anzi, possono dare ottimi dividendi, possono
riacquistare le loro azioni e, in generale, possono dare
buona stabilità al portafoglio. Ma qualche piccola capitalizzazione
in portafoglio (ben valutata e ben selezionata) ci può dare
potenzialità ben diverse.

Come sempre, ci vuole il giusto mix.

Un market capital interessante in cui andare a cercare
le migliori società è tra i 300 milioni e i 4 miliardi di $,
oppure tra i 200 milioni e i 3 miliardi di euro.

-----------------------------------------

- Ed ora iniziamo a parlare di Watchlist

Una Watchlist è un elenco di società che, per caratteristiche
fondamentali si ritengono essere particolarmente interessanti.

Dopo aver visto, nelle scorse due edizioni, perché è
utile una Watchlist e come si gestisce, è il momento
di vedere 5 società che attualmente sono nella Watchlist
di In Borsa con Carlà. Si tratta di alcuni degli inserimenti
più recenti in Watchlist.

Le società sono:

- Red Hat INC (RHT)
- Phase Forward (PFWD)
- Starent Networks (STAR)
- Nutrisystem INC (NTRI)
- Lululemon Athletica (LULU)

Andate su Yahoo! Finance, guardatevi le società,
provate ad usare il Frullatore per "frullare" da
soli i loro dati, anche per le sezioni di cui non
abbiamo ancora parlato (non importa se su
qualcuna avete difficoltà) e cercate di capire
perché Francesco Carlà ritiene queste società
meritevoli di essere osservate. Per comprenderle
meglio, non dimenticate anche di visitare sempre
il loro sito internet.

----------------------------------------------

I mercati USA

Questa settimana, anziché studiare ed analizzare
una singola società, facciamo una panoramica
sui mercati borsistici americani, in modo da
farci un'idea su quali mercati possiamo investire
e che tipo di strumenti troveremo su ognuno.

Sul suolo statunitense i tre mercati principali
sono il New York Stock Exchange o Nyse (NYSE:NYX),
l'American Stock Exchange o Amex e il Nasdaq
(NASDAQ:NDAQ).

Nasdaq e Nyse sono a loro volta aziende quotate nei
propri rispettivi mercati.

In cosa differiscono ?
Il Nyse, il piu' vecchio dei 3, e' il classico mercato
dove piu' broker si segnalano l'un l'altro le operazioni
di acquisto e vendita proprio come rappresentato nei
vari film che hanno trattato il tema, anche se ora viene
supportato da un sistema elettronico che lo rende piu'
moderno.

E' il piu' grande mercato negli Stati Uniti per il valore
totale di quotazioni e punta alle aziende di miglior qualita'.

I requisiti per il listing sono i piu' rigidi: un valore di IPO
minimo di 60 milioni di dollari, almeno 10 milioni di
profitto negli ultimi 3 anni o 25 milioni di free cash flow
nello stesso periodo e di conseguenza anche i costi sono
alti, e variano in base alla grandezza dell'azienda.

Il listing puo' infatti arrivare a costare fino
a 250.000$ e fino a 500.000$ in commissioni annuali.

Non e' quindi un caso che la capitalizzazione
media delle aziende quotate al Nyse sia oltre gli 8
miliardi di dollari.

Se il Nyse e' un mercato cosiddetto floor-based,
il Nasdaq e' invece completamente elettronico.

Per il Nasdaq i requisiti sono: almeno 75 milioni
in fatturato o 1 milione di operating income, piu'
una shareolder equity di almeno 15 milioni.

Le commissioni sul Nasdaq sono minori, fino a 150.000$
per il listing e fino a 60.000$ l'anno e la capitalizzazione
media si aggira intorno a 1.6 miliardi.

L'Amex e' il piu' piccolo dei tre e si e' ritagliato un
proprio spazio con le opzioni e i derivati ed e’ stato
anche il primo mercato ad introdurre gli Exchange-
traded-funds (ETF).

Nell’Amex abbiamo le minori barriere di ingresso: i  
requisiti minimi sono una shareolder equity di almeno
4 milioni, capitalizzazione di 75 milioni o profitti di
almeno 750.000$.

Non e' quindi sorprendente che i titoli quotati
sull'Amex siano piu' piccoli di quelli quotati
sugli altri due mercati. Infatti la capitalizzazione
media e' intorno ai 500 milioni di dollari.

E il titolo a capitalizzazione maggiore non e'
di un'azienda ma il piu' noto degli ETF, quello
che traccia l'indice S&P500 (AMEX:SPY).

Se poi l'azienda non e' qualificata per il
listing in nessuno dei tre mercati, ci sono
anche altre due mercati di scambio,
l'over-the-counter (OTC) e il Pink Sheets che
prevedono solo alcune limitazioni sulla qualita' del
business, per quanto riguarda il listing sull'OTC, ma
praticamente nessuna sul Pink Sheets.

La liquidita' e' piuttosto bassa, anche per grandi aziende
quotate come Nestle (OTC:NSRGY.PK) e Samsung
(OTC:SSNLF.PK).

Questo e' regno dei cosiddetti penny-stock, ossia titoli a
capitalizzazione molto bassa (sotto i 100 milioni di dollari)
che scambiano a prezzi piuttosto bassi (solitamente minore di
3$) e che sono considerati molto speculativi e ad alto rischio.

Negli ultimi tre anni c'e' stato molto movimento in acquisizioni
e fusioni tra i diversi mercati.

Ripercorriamone le tappe.
Nel 2005, Nyse acquisisce Arcipelago, un mercato
interamente elettronico, che permette al Nyse di ridurre
i costi e incrementare la velocita' delle transazioni.

A Marzo 2006, il Nasdaq effettua una proposta di
acquisto al London Stock Exchange, che viene
rifiutata considerando l'offerta non abbastanza
remunerativa rispetto al valore effettivo, e nel frattempo
Amex decide di quotarsi.

Nel Giugno 2006, il Nyse si fonde con Euronext,
il mercato di scambi europeo che integra diversi
mercati, Nasdaq risponde acquistando Instinet.

Nel 2007 Nasdaq acquisisce il Philadelphia Stock Exchange
ed il Boston Stock Exchange ed inizia le proposte
di acquisizione del mercato nordeuropeo OMX.

Nel novembre 2005, Nasdaq aveva annunciato l'intenzione
di voler listare aziende con uno, due e tre caratteri come
simbolo, il cosiddetto ticker.

Finora solo dal ticker era possibile determinare
su quale mercato il titolo fosse quotato.
Una, due o tre lettere indicavano un titolo
quotato al Nyse. L'American Stock Exchange usa
3 lettere e il Nasdaq 4 o 5 lettere.

L'intenzione dell'azienda Nasdaq era di permettere
ad aziende importanti quotate negli altri due mercati
di poter migrare sul proprio sistema, senza
perdere o dover modificare il ticker.

Del resto gli investitori ricordano bene i ticker delle
aziende piu' importanti o brand riconosciuti come
Coca-Cola (NYSE:KO), McDonald's (NYSE:MCD) o
Johnson&Johnson's (NYSE:JNJ).

La competizione per i ticker tra i diversi mercati
ha storia lunga. Si e' rumoreggiato per parecchio
tempo che il Nyse mantenesse da parte il ticker 'M'
nel caso Microsoft (NASDAQ:MSFT) avesse deciso di
lasciare il Nasdaq per quotarsi appunto al Nyse.

La decisione della SEC fu di permettere alle aziende
gia' quotate  con ticker di 3 lettere di poterlo
continuare ad usare anche per il Nasdaq una sorta
di portabilita’ del ticker.

Niente da fare invece per i ticker di 1 o 2 lettere,
o per le nuove IPO.

Il primo titolo ad usufruire di questo cambio
e' stato Delta Financial che ha avuto il ticker NASDAQ:DFC,
migrato proprio dal mercato Amex. Ora l'azienda e'
in bancarotta e quota sul Pink Sheets (OTC:DFCLQ.PK).Questa settimana, anziché studiare ed analizzare
una singola società, facciamo una panoramica
sui mercati borsistici americani, in modo da
farci un'idea su quali mercati possiamo investire
e che tipo di strumenti troveremo su ognuno.

Sul suolo statunitense i tre mercati principali
sono il New York Stock Exchange o Nyse (NYSE:NYX),
l'American Stock Exchange o Amex e il Nasdaq
(NASDAQ:NDAQ).

Nasdaq e Nyse sono a loro volta aziende quotate nei
propri rispettivi mercati.

In cosa differiscono ?
Il Nyse, il piu' vecchio dei 3, e' il classico mercato
dove piu' broker si segnalano l'un l'altro le operazioni
di acquisto e vendita proprio come rappresentato nei
vari film che hanno trattato il tema, anche se ora viene
supportato da un sistema elettronico che lo rende piu'
moderno.

E' il piu' grande mercato negli Stati Uniti per il valore
totale di quotazioni e punta alle aziende di miglior qualita'.

I requisiti per il listing sono i piu' rigidi: un valore di IPO
minimo di 60 milioni di dollari, almeno 10 milioni di
profitto negli ultimi 3 anni o 25 milioni di free cash flow
nello stesso periodo e di conseguenza anche i costi sono
alti, e variano in base alla grandezza dell'azienda.

Il listing puo' infatti arrivare a costare fino
a 250.000$ e fino a 500.000$ in commissioni annuali.

Non e' quindi un caso che la capitalizzazione
media delle aziende quotate al Nyse sia oltre gli 8
miliardi di dollari.

Se il Nyse e' un mercato cosiddetto floor-based,
il Nasdaq e' invece completamente elettronico.

Per il Nasdaq i requisiti sono: almeno 75 milioni
in fatturato o 1 milione di operating income, piu'
una shareolder equity di almeno 15 milioni.

Le commissioni sul Nasdaq sono minori, fino a 150.000$
per il listing e fino a 60.000$ l'anno e la capitalizzazione
media si aggira intorno a 1.6 miliardi.

L'Amex e' il piu' piccolo dei tre e si e' ritagliato un
proprio spazio con le opzioni e i derivati ed e' stato
anche il primo mercato ad introdurre gli Exchange-
traded-funds (ETF).

Nell'Amex abbiamo le minori barriere di ingresso: i
requisiti minimi sono una shareolder equity di almeno
4 milioni, capitalizzazione di 75 milioni o profitti di
almeno 750.000$.

Non e' quindi sorprendente che i titoli quotati
sull'Amex siano piu' piccoli di quelli quotati
sugli altri due mercati. Infatti la capitalizzazione
media e' intorno ai 500 milioni di dollari.

E il titolo a capitalizzazione maggiore non e'
di un'azienda ma il piu' noto degli ETF, quello
che traccia l'indice S&P500 (AMEX:SPY).

Se poi l'azienda non e' qualificata per il
listing in nessuno dei tre mercati, ci sono
anche altre due mercati di scambio,
l'over-the-counter (OTC) e il Pink Sheets che
prevedono solo alcune limitazioni sulla qualita' del
business, per quanto riguarda il listing sull'OTC, ma
praticamente nessuna sul Pink Sheets.

La liquidita' e' piuttosto bassa, anche per grandi aziende
quotate come Nestle (OTC:NSRGY.PK) e Samsung
(OTC:SSNLF.PK).

Questo e' regno dei cosiddetti penny-stock, ossia titoli a
capitalizzazione molto bassa (sotto i 100 milioni di dollari)
che scambiano a prezzi piuttosto bassi (solitamente minore di
3$) e che sono considerati molto speculativi e ad alto rischio.

Negli ultimi tre anni c'e' stato molto movimento in acquisizioni
e fusioni tra i diversi mercati.

Ripercorriamone le tappe.
Nel 2005, Nyse acquisisce Arcipelago, un mercato
interamente elettronico, che permette al Nyse di ridurre
i costi e incrementare la velocita' delle transazioni.

A Marzo 2006, il Nasdaq effettua una proposta di
acquisto al London Stock Exchange, che viene
rifiutata considerando l'offerta non abbastanza
remunerativa rispetto al valore effettivo, e nel frattempo
Amex decide di quotarsi.

Nel Giugno 2006, il Nyse si fonde con Euronext,
il mercato di scambi europeo che integra diversi
mercati, Nasdaq risponde acquistando Instinet.

Nel 2007 Nasdaq acquisisce il Philadelphia Stock Exchange
ed il Boston Stock Exchange ed inizia le proposte
di acquisizione del mercato nordeuropeo OMX.

Nel novembre 2005, Nasdaq aveva annunciato l'intenzione
di voler listare aziende con uno, due e tre caratteri come
simbolo, il cosiddetto ticker.

Finora solo dal ticker era possibile determinare
su quale mercato il titolo fosse quotato.
Una, due o tre lettere indicavano un titolo
quotato al Nyse. L'American Stock Exchange usa
3 lettere e il Nasdaq 4 o 5 lettere.

L'intenzione dell'azienda Nasdaq era di permettere
ad aziende importanti quotate negli altri due mercati
di poter migrare sul proprio sistema, senza
perdere o dover modificare il ticker.

Del resto gli investitori ricordano bene i ticker delle
aziende piu' importanti o brand riconosciuti come
Coca-Cola (NYSE:KO), McDonald's (NYSE:MCD) o
Johnson&Johnson's (NYSE:JNJ).

La competizione per i ticker tra i diversi mercati
ha storia lunga. Si e' rumoreggiato per parecchio
tempo che il Nyse mantenesse da parte il ticker 'M'
nel caso Microsoft (NASDAQ:MSFT) avesse deciso di
lasciare il Nasdaq per quotarsi appunto al Nyse.

La decisione della SEC fu di permettere alle aziende
gia' quotate con ticker di 3 lettere di poterlo
continuare ad usare anche per il Nasdaq una sorta
di portabilita' del ticker.

Niente da fare invece per i ticker di 1 o 2 lettere,
o per le nuove IPO.

Il primo titolo ad usufruire di questo cambio
e' stato Delta Financial che ha avuto il ticker NASDAQ:DFC,
migrato proprio dal mercato Amex. Ora l'azienda e'
in bancarotta e quota sul Pink Sheets (OTC:DFCLQ.PK).

---------------------------------

- Test settimanale


La scorsa settimana abbiamo iniziato a
porre 5 domande a cui vi abbiamo invitato
a rispondere. Continuiamo a fare lo stesso
anche questa settimana, ma prima vediamo
alcune possibili risposte alle domande della
scorsa settimana

1 - Perché nell'analizzare una società il P/E,
pur importante, non dovrebbe essere preso
da solo come elemento discriminante e
cosa può significare un alto P/E?

Risposta: prendere il P/E da solo rischia
di essere fuorviante perché tale multiplo
incorpora anche le attese di crescita. Ad esempio,
è normale che una società la cui crescita attesa
è del 20% per i prossimi 5 anni abbia un P/E
maggiore di una società la cui crescita attesa
è zero e nonostante questo maggiore P/E
il rendimento che è possibile ottenere può
essere potenzialmente maggiore. A tal proposito,
il rapporto PEG dato dal P/E diviso la crescita
attesa è un buon indicatore per mettere in relazione
la valutazione pure e semplice (P/E) con le
attese sulla società.

2 - Qual è uno degli elementi più importanti
che ha permesso ai grandi investitori (Graham,
Buffett, ecc...) di accumulare grandi ricchezze?

Risposta: l'elemento che ha consentito a questi
grandi investitori di accumulare enormi ricchezze
è l'interesse composto. Nel lungo termine, reinveestire
i dividendi e capitalizzare ulteriormente i guadagni
annuali consente di accumulare capitali inimmaginabili.
Ad esempio, 10.000 euro che rendono il 10%
l'anno e che non vengono mai prelevati, dopo
20 anni diventano oltre 67.000 euro. Ovviamente
il capitale di partenza è importante e anche se
nessuno di noi diventerà ricco come Buffett, anche
piccole cifre nel tempo diventano grandi capitali.

3 - Perchè non si deve investire il denaro
che vi serve per vivere?

Risposta: perché l'investimento, soprattutto
azionario, richiede tempo. Se ci servono
soldi proprio nel mezzo di un mercato Orso,
rischiamo di essere costretti a liquidare i
nostri titoli a prezzi molto bassi, mentre se
questi soldi non ci servono possiamo attendere
che il tempo e la crescita degli utili facciano
nuovamente riemergere il titolo dopo il ribasso.

4 - Nel calcolo del PEG, quale tasso di
crescita andrebbe preso, quello storico
o quello prospettico?

Risposta: questa domanda era un po'
un "trabocchetto", nel senso che non esiste
una risposta univoca. Sarà l'esperienza
dell'investitore, la sua conoscenza della
società e del settore e il suo grado di prudenza
a far propendere per un tasso piuttosto che
per un altro o addirittura una media dei due.
Un atteggiamento prudente, ma non sempre
del tutto corretto, può essere di prendere il
tasso più basso.

5 - In una società come Optlink, è
positivo il fatto che il fatturato venga,
per una porzione rilevante, da alcuni
grossi clienti?

Risposta: no, questa cosa non è mai
positiva. Dipendere troppo da un un
gruppo ristretto di clienti rende una società
a rischio, perché questi clienti possono
modificare i loro acquisti, rivolgersi ad
altri fornitori o, ancora, imporre condizioni
poco favorevoli al fornitore.

Bene, confrontate ora queste risposte con quelle
che avevate dato e osservate quante ne avete
indovinate.

Ora invece passiamo alle domande della
settimana.

1 - Come si calcola il "market capital" e una
volta calcolato, esso rimane fisso per un certo
periodo o si modifica continuamente?

2 - Perché per investire sui mercati USA è
importante osservare il cambio e come si
può risolvere questo problema?

3 - Che tipologie di titoli troveremo più
frequentemente sul NYSE?

4 - Visto che l'interesse composto è nostro
alleato, è corretto investire in operazioni
speculative e di breve periodo per cercare
rendimenti elevati che consentano al nostro
capitale di moltiplicarsi più in fretta?

5 - Quando si inizia ad investire, qual è
l'aspetto che bisogna iniziare a considerare
per primo?

Come sempre, provate a rispondere alle
domande e segnatevi le risposte su un
foglio di carta o su un file di testo per
confrontarle poi con le nostre possibili
risposte la prossima settimana.

-----------------------------

Grazie a tutti per la vostra attenzione e non esitate
a provare Gratis i Premium di Finanza World
per raggiungere subito le altre migliaia di investitori
come voi e leggere immediatamente il Metodo
di Francesco Carla' che ha aiutato dal 1999 centinaia
di migliaia di persone ad investire con successo.
Per conoscere e provare i Premium, cliccate qui

Un caro saluto a tutti,

Vs. Finanza World & Francesco Carla'






Segnala questo articolo ad un amico



Navigazione suppletiva

Per avere i migliori e piu' aggiornati consigli vi invitiamo a visitare le pagine seguenti: