Una settimana segnata dalle calamita' asiatica.
Il terremoto cinese, di cui parliamo diffusamente
di seguito, ha sconvolto un'ampia regione della
Cina, spaventando anche la capitale Pechino.
Probabilmente questo disastro naturale non avra'
conseguenze sistemiche sulla crescita inesorabile
del gigante asiatico. Ma certo ha spaventato e
spaventa per quello che se ne sa dai media.
I miei contatti finanziari cinesi, a Shanghai,
Pechino, Canton etc, tendono a minimizzare la
portata economica della catastrofe.
Certo quella umana e' davvero tremenda.
Ma adesso e' il momento del ...
-Commento al PortafoglioIntelligente
di Wolfgang Cecchin
Quello a cui abbiamo assistito in questi
giorni e' l'altra faccia dello sviluppo
dei paesi emergenti.
Stiamo parlando ovviamente del terremoto
che lunedi' scorso ha colpito la Cina: ad
oggi si parla di 50.000 morti.
Non e' mai facile per un paese, anche se
industrializzato e moderno, fronteggiare un
cataclisma di dimensioni rilevanti:
l'uragano Kathrina del 2005, che ha spazzato
via New Orleans, ad esempio ha provocato,
oltre a quasi 2.000 morti, 81,2 miliardi di
dollari di danni.
Le conseguenze umane ed economiche si
sono fatte sentire per molti mesi a distanza
della sciagura, con le compagnie di assicurazioni
che dovevano registrare perdite su perdite
per il (giusto) risarcimento danni a chi in
qualche modo era stata coinvolto nella disgrazia.
Su InvestitoreIntelligente abbiamo osservato
settimana dopo settimana i contraccolpi
che l'economia americana subiva.
Ma gli Stati Uniti, cioe' la nazione piu'
economicamente avanzata al mondo, ha reagito
bene alla sciagura (anche se con alcune polemiche
con l'Amminstrazione Bush per le tempistiche
e le modalita' di reazione).
Effetti disastrosi hanno invece queste calamita'
naturali quando si abbattono su paesi poveri,
in via di sviluppo o comunque non preparati
a reagire.
In questi casi le autorita' non sanno bene come
comportarsi e la popolazione e' letteralmente inerme
di fronte al cataclisma: lo tsunami che
nel dicembre 2004 si e' abbattuto Indonesia,
Sri Lanka, India, Thailandia, Birmania,
Bangladesh e Maldive ha causato 230.000 morti;
il piu' recente Ciclone Nargis che si e'
abbattuto in Birmania il 2-3 maggio
scorso ha causato oltre 20.000 morti e alcune
citta' completamente distrutte.
Il terremoto in Cina dello scorso lunedi'
e' una tragedia di proporzioni paragonabili
alle tragedie di cui abbiamo appena
parlato, e ha caratteristiche e modalita'
del tutto simili a quelle che si verificano
nei paesi sotto-sviluppati: cioe' l'incapacita'
delle autorita' di prevedere e reagire tempestivamente,
e le infrastrutture realizzate con materiali
scadenti, pronti a crollare al primo scossone
(figuriamoci poi con un terremoto di simile
portata).
Oltre al bilancio di 50.000 morti di cui parlavamo
in apertura, nelle ultime ore e' trapelata la notizia
di 391 dighe danneggiate, di cui 2 di grandi dimensioni,
e 28 di medie dimensioni.
Sono danni che, se non riparati in fretta, causano
altri danni e altri morti in un meccanismo perverso.
Di solito catastrofi naturali di simile impatto
hanno strascichi umani ed economici che
si trascinano avanti per molti mesi.
Una delle sfide della Cina di questi giorni
e' anche quella di fronteggiare l'emergenza
con efficienza e celerita'.
Il poter essere considerati a pieno titolo tra le
grandi potenze industriali del nuovo millennio
appena iniziato dipende anche dalla capacita'
di reazione a simili tragedie.
Per quel che riguarda InvestitoreIntelligente
non possiamo che rammaricarci ed esprimere
cordoglio per le numerose vittime; ma
dal punto di vista strettamente operativo
sorveglieremo le possibili ripercussioni che
un evento di simile portata potrebbe avere
sulla Borsa cinese, e quindi sul nostro
FXC, il titolo che riproduce l'andamento
delle 25 aziende piu' rilevanti in dimensioni.
Anche se pensiamo che un grande paese come
Cina abbia la possibilita' di affrontare prove
davvero difficili come questa. Con successo.
Ma ora di nuovo la parola al Prof. Carla'
per il suo consueto finale:
-Commento settimanale di Francesco Carla':
In questo numero di InvestitoreIntelligente
ETF & Global, vorrei tornare ad indagare
il prezzo di una societa', e sollevare
alcune questioni fondamentali sul comportamento di
un InvestitoreIntelligente, cercando di scardinare
insieme alcuni errori classici dell'investimento.
Per esempio:
1 L'impulso a comprare societa' solo perche'
le azioni sono calate di molto (bottom
fishing);
2 L'impulso a ricomprare societa' che abbiamo
gia' in portafoglio perche' le azioni di
queste societa' sono scese (average down);
Ma anche:
3 L'impulso a vendere societa' solo perche'
sono 'ai massimi' e a tenere invece in portafoglio
aziende che sono ai minimi 'perche' risaliranno';
4 La paura di comprare societa' che 'abbiano gia'
corso tanto' e quindi siano ai massimi.
L'investimento azionario e' decisivo per
creare la nostra ricchezza futura, ma il
nostro comportamento nell'investimento e'
fondamentale per ottenere grandi risultati.
Non possiamo controllare il mercato,
ma possiamo e dobbiamo controllare noi stessi.
Perche' facciamo degli errori di comportamento?
Qualche mese fa vi raccontavo come mai siamo
bravi con gli immobili e spesso scriteriati
con gli investimenti finanziari o mobiliari:
Perche' la nostra casa non e' quotata.
Non succede di leggere su Internet che i
nostri immobili 'sono crollati' oppure che
si attendono disastri economici proprio
nella nostra citta' o nella nostra via.
Anche in questo momento in cui la Bolla Mattonata,
come era prevedibile, sta cedendo in Usa e anche
in Europa, nessuno corre a mettere sul mercato
la propria casa per paura che fra un mese valga
la meta'.
Nessuno compra o vende case di impulso.
Magari vittima di una notizia particolarmente
emozionante o di uno speaker che alza troppo
la voce e ci ricorda dei crolli di borsa del
'29 o del 1987, o magari le mille bolle blu.
Invece nelle Borse questo puo' succedere e succede.
Provate a chiederlo alle migliaia di abbonati
di In Borsa con Carla' che hanno visto societa'
cedere magari anche il 20% dei profitti senza che
io mi scomponessi, e poi adesso le vedono a oltre +100%.
Forse avrebbero venduto per la paura di perdere tutto.
E questo, in misura minore per l'architettura
del portafoglio, puo' succedere anche alle societa'
di InvestitoreIntelligente ETF & Global.
Ma adesso ecco il nostro portafoglio aggiornato:
-AspirantiVincitori
Nasdaq 100-ND (MILANO-EQQQ) +9%
LYX.ETF DJ600 HEAL. (MILANO-HLT) -5%
LYX.ETF DJ600 CHEM. (MILANO-CHM) +14%
-TopVincitori
ENI(Milano-ENI) +44%
DJ Stoxx 600 Oil & Gas-LX (MILANO-OIL) +78%
FTSE/Xinhua China 25-IS (MILANO-FXC) +140%
LYXOR GOLD BULLION SECURITIES (MILANO-GBS) +77%
LYXOR ETF MSCI INDIA (Milano-INDI) +8%
ISHARES MSCI BRAZIL (Milano-IBZL) +47%
Gafisa S.A. (NYSE-GFA) +19%
Nel portafoglio ci sono parecchi ETF.
Per avere informazioni sugli ETF,
cioe' sui fondi trattati in Borsa
come fossero azioni, si vedano i primi due
numeri di InvestitoreIntelligente, nell'
archivio esclusivo riservato agli abbonati.
Chi fosse interessato puo' verificare condizioni
e commissioni andando qui sul sito di BorsaItaliana,
dove ci sono anche altri ETF:
http://www.borsaitalia.it/bitApp/quotes.bit?target=MtfHome&lang=it-Il "Metodo Carla'" di InvInt
Ecco un riepilogo del mio modo di operare in Borsa:
-Composizione del mio portafoglio
-AspirantiVincitori
Qui ci sono le nuove societa' inserite
volta per volta, e che non hanno ancora
superato il 30% di rialzo. Ogni volta che
ci sara' un aggiornamento nel mio portafoglio,
tutti gli abbonati riceveranno un Alert.
-TopVincitori
In questa parte del mio portafoglio ci sono
i titoli che hanno superato, da quando
li ho, il 30% di rialzo.
Ecco il mio Metodo di gestione portafoglio:
1 Parto sempre con un 25/50% circa della
cifra che voglio destinare ad un certo
investimento. La gradualita' paga.
2 Inserisco uno Stop Loss al -15%.
E lo rispetto sempre. Mai lasciare correre le perdite.
Come dico spesso lo Stop loss e' una mannaia.
In ogni caso prima di ogni vendita tutti gli abbonati
riceveranno una emal con l'Alert che l'annuncia.
3 Se l'investimento va bene, cioe' cresce con una
certa regolarita', posso aumentare l'investimento fino
a raggiungere la somma che volevo investire.
4 Quando il mio investimento ha superato il 30%
di rialzo, quindi il titolo e' diventato un TopVincitore,
tengo pronto un Take profit, cioe' posso portarmi
a casa i soldi guadagnati, quando e se il mercato
si dovesse rimangiare il 25% dei miei profitti.
Ma come dico spesso il Take profit e' una bussola,
nel senso che posso anche non prendere profitto
per evitare di frenare bruscamente un cavallo vincente.
In ogni caso se decidero' di vendere tutti gli abbonati
riceveranno una email prima dell'operazione.
5 Nel caso 4) posso anche non vendere tutto,
ma solo il capitale investito, in modo da restare
nell'operazione usando solo denaro guadagnato.
6 Vi ricordo la mia "regola" per entrare e/o
accumulare: se un titolo TopVincitore
scende del 5/15% circa, insomma un bel po',
ma non si prende profitto, puo' essere una
buona idea entrare e/o accumulare se si rimette
in linea positiva, cioe' ricomincia a crescere per due
o tre sedute e riguadagna il 5 o piu' per cento.
Il tutto con calma, gradualita' e Metodo.
Ricordate sempre che investire e' una
maratona, non e' una corsa dei 100 metri.
Arrivederci a venerdi' prossimo per
i commenti, i dati e le notizie sensibili,
e non perdete i nostri Alerts.
Vs. Francesco Carla' & FinanzaWorld.