di FinanzaWorld staff

Clean-tech ultimo episodio

del 19/01/2008 di FinanzaWorld staff
Il terzo e ultimo capitolo del nostro excursus sulla 
clean-tech parla dell’energia geotermica che deriva 
dal calore presente negli strati più profondi della 
crosta terrestre. 

Infatti penetrando in profondità a partire dalla 
superficie terrestre, la temperatura diventa 
gradualmente più elevata, aumentando di circa 30°C per 
km.

La geotermia consiste nel convogliare i vapori 
provenienti dalle sorgenti d'acqua del sottosuolo 
verso apposite turbine adibite alla produzione di 
energia elettrica e riutilizzando il vapore acqueo per 
il riscaldamento, le coltivazioni in serra e il 
termalismo.

Le principali applicazioni del vapore naturale 
proveniente dal sottosuolo sono due:

La produzione di energia elettrica tramite il classico 
metodo a turbine ed il calore geotermico incanalato in 
un sistema di tubature utilizzato per attività locali 
di riscaldamento.

La geotermia è la fortuna energetica dell'Islanda. La 
grande isola del nord Atlantico basa l'intera sua 
esistenza sul naturale equilibrio tra la presenza di 
acqua calda in profondità e l'atmosfera esterna sotto 
zero.

Il più grande complesso geotermico al mondo si trova 
in California a The Geysers (l'impianto ha un 
potenziale di 1400 MW, sufficiente a soddisfare le 
richieste energetiche dell'area metropolitana di San 
Francisco.

Dall'inizio del novecento l'Italia sfrutta il calore 
della Terra per produrre energia elettrica tramite la 
realizzazione di centrali elettriche geotermiche 
capaci di incanalare la forza del vapore con una 
concentrazione massima in Toscana (Pisa, Siena e 
Grosseto).

A Larderello si trova uno dei primi impianti 
geotermici al mondo i cui primi esperimenti risalgono 
al 1904 ad opera del Principe Piero Ginori-Conti.

I "giacimenti naturali di vapore" in Toscana producono 
ogni anno oltre 4 miliardi di kilowattora di 
elettricità nelle sole centrali toscane di Larderello 
e di Montieri.

In conclusione la geotermia consente di trarre dalle 
forze naturali rinnovabili una grande quantità di 
energia rinnovabile e pulita.
 
Siamo arrivati alla fine di questo nostro piccolo 
viaggio tra le energie alternative e prendendo in 
considerazione i vari aspetti trattati si possono fare 
alcune considerazioni.
 
La prima e la più evidente che salta agli occhi è la 
necessita entro tempi ragionevoli di essere sempre più 
indipendenti dal petrolio e dalle altre fonti fossili  
che comunque stanno creando non pochi scompensi a 
livello economico/climatico in tutto il globo.
 
Adesso il maggiore problema che farà senz’altro 
crescere in modo esponenziale il settore del cleantech 
è che, a prescindere dalla disponibilità o meno di 
materiali fossili (petrolio, gas, carbone, etc.) 
bisogna adoperare più energia nell’estrazione dei 
medesimi rispetto a quella che si ottiene 
dall’estazione stessa, sembra un paradosso, ma se si 
riflette con attenzione alla fine è soprattutto un 
motivo di carettere economico che farà sviluppare 
concretamente il cleantech.
 
Si può inoltre affermare che gli investimenti fatti 
negli anni passati ad esempio nel solare dalla 
Germania, stanno cominciando a dare i primi benefici.

Se ne testimonia in concreto al Festival delle Scienze 
2008 a Roma in questi giorni dove hanno partecipato 
scienziati e premi nobel di tutto il mondo.
 
Basti pensare che gli addetti tedeschi alle energie 
rinnovabili sono arrivati nel 2007 a 230.000 unità 
superando gli addetti al settore storico 
automobilistico con un forte impatto sociale, 
economico.
  
La ricerca ha raggiunto livelli notevoli creando  
cellule per pannelli solari di terza generazione 
composte di pellicole plastiche di origine vegetale 
grazie alla nanotecnologia applicata ai mirtilli. 

Risultati eccezionali volti ad abbassare sempre più i 
costi di produzione dei pannelli, a prolungarne la 
vita utile e ad ottenere la massima efficienza.

Si conta di imporre una tassa sulle emissioni CO2 per 
favorire la ricerca, forse il prossimo step a livello 
di accordi tra i maggiori paesi nel mondo.

Si è potuto constatare che esiste, oltre che nella 
comunità scientifica, un movimento politico/popolare a 
livello mondiale che non dovrebbe far mancare benefici 
nel medio termine, affrontando il problema in modo 
serio e con notevoli mezzi economici.

Le previsioni ipotizzano che da qui al 2030 tra le 
fonti di energia rinnovabile quella che ha più 
possibilità reali di crescita è senz’altro il solare 
con un margine di 60 volte, seguita dallo sfruttamento 
del moto ondoso e delle maree con 46 volte, poi 
l’eolico con 18 volte e per ultime biomasse e 
geotermia con 4 e 3 volte.
 
Come si può vedere la "vecchia" idroelettrica non 
sembra avere più margini di sviluppo in quanto come 
abbiamo visto nel nostro percorso gli investimenti 
anche delle famose major si stanno spostando verso 
altri settori.

Speriamo di aver fatto un po' di luce su questa nuova 
rivoluzione industriale chiamata clean-tech e diamo 
appuntamento nei prossimi mesi con futuri 
aggiornamenti.




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