di FinanzaWorld staff

Ricerca da foto

dell' 11/01/2008 di FinanzaWorld staff
Gia' da tempo chi utilizza un account di posta
elettronica GMAIL si sarà reso conto che ogni
volta che arriva una nuova mail, il servizio,
proprietà di Google (NASDAQ:GOOG), presenta tutta
una serie di link associati a parole chiave
presenti nel testo della corrispondenza.

In parole povere se ricevessimo una mail con un
testo: "Oggi sono andato a Pescara per pranzare
al Ristorante da Manlio. Ho mangiato del pesce
squisito.", Gmail di fianco al testo della mail
ricevuta ci farebbe trovare una colonna con
ricerche precompilate con le parole chiave
"Ristorante" "Pescara" "pesce", per la gioia
degli inserzionisti paganti.

Questo, che già sembra una violazione della
privacy è il presente, ma per il futuro Google ha
previsto di evolvere ulteriormente i suoi
"servigi".

E' di questi giorni infatti la notizia che a
Mountain View, a giugno del 2007, hanno
presentato un brevetto (Recognizing Text In
Images) che permette di ricavare testo utile per
le ricerche, e relativi introiti pubblicitari,
dalle immagini.

In pratica se si pubblica sul proprio blog
personale una foto che ritrae sullo sfondo
l'insegna "Ristorante da Manlio", il testo
corrispondente potrebbe essere ricavato per
entrare a far parte delle chiavi di ricerca di
BigG.

Le preoccupazioni dei difensori della privacy,
aumentano e la considerazione che ogni cosa sulla
rete possa essere usata da Google per guadagnare
in pubblicità, si fa strada sempre più.

Siamo vicini ad un nuovo monopolio oppure ci
siamo già dentro fino al collo?

In questo panorama giunge la notizia che il CEO
di Ask.com, motore di ricerca non conosciutissimo
che detiene circa il 4.6% del mercato (dati
COMSCORE a Novembre 2007), si è dimesso dopo 6
anni.

L'opera di Jim Lazone di risollevare le sorti di
uno dei rivali di BigG è solo parzialmente
riuscita, anche se sono state introdotte nuove
funzioni di ricerca con interfaccia completamente
diversa ed è stato fatta resuscitare la mascotte,
il maggiordomo Jeeves.

L'attività del subentrante Jim Sakfa, nuovo CEO,
sarà difficile come quella di tutti quelli che
cercano di sopravvivere allo strapotere di Google.




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