di FinanzaWorld staff

Speciale Cleantech - Capitolo 1

del 5/01/2008 di FinanzaWorld staff
Riprendiamo il nostro special sul CleanTech
parlando in questo primo capitolo di alcune fonti di energia
alternativa e piu’ precisamente di:
Energia Solare, Idrica, a Idrogeno.

La produzione di energia tramite i pannelli solari va
suddivisa in 3 grandi categorie:
- fotovoltaico;
- solare termico;
- solare a concentrazione.

L'energia da fotovoltaico viene prodotta da pannelli che
raccolgono i raggi solari convogliandone l'effetto
riscaldante e creando energia che oltre ad essere utile per
l’abitazione o per altre destinazioni non solo residenziali
consente di immettere nella rete distributiva líeccesso di
produzione della medesima diventando oltre ad un risparmio
anche fonte di ricavo.

Nella seconda categoria individuiamo l'energia prodotta da
pannelli, in genere pi˘ piccoli, destinata esclusivamente al
riscaldamento dellíacqua in uso abitativo, fornendo per
induzione, un risparmio di energia elettrica/gas.

Nella terza vengono sfruttati una serie di specchi parabolici
a struttura lineare che concentrano i raggi solari su un tubo
ricevitore.

Ovviamente ci sono altre fonti di energia riconducibili al
sole, ma per quanto ci riguarda non vogliamo entrare troppo
nel dettaglio tecnico bensi’ nelle possibilita’ che possono
nascere in seguito all’evento “cleantech”.

E' importante sottolineare che oggi in italia, ma dal 2002 in
Europa sono state messe in atto delle normative per tutto il
settore delle nuove costruzioni che prevedono una
certificazione energetica.

Ogni nuova abitazione dovra’ avere certificazione energetica
un po’ come gli elettrodomestici con le classi di consumo
(A++, B, C ecc).

Sicuramente cio’ presuppone impegno ed investimenti da parte
dell’intero settore immobiliare a prescindere che si parli di
pannelli solari o meno.

In Italia la normativa (DL della fine del 2006) prevede che
dal 1-07-2007 per tutte le nuove costruzioni industriali
oltre i 1000mq,dal 1-07-2008 per tutte le nuove costruzioni
industriali  sotto i 1000mq e dal 1-07-2009 per tutte le
nuove singole unita’ residenziali almeno il 50% di produzione
di acqua calda debba avvenire tramite pannelli solari
(termico) mentre una certa percentuale, in via di
definizione, di energia elettrica venga fornita da pannelli
fotovoltaici per poter ottenere un buon livello nella
certificazione energetica.

Da questi semplici fattori si capisce quali speranze si
nascondono dietro al “mondo” cleantech, anche a livello
macroeconomico, mentre per per tutti coloro che si
adegueranno in tempo i vantaggi non sono da trascurare.

Le aziende che si occupano di “solare” sono ormai una realtà
globale ed in Italia risulta esserci ancora relativamente
poco ed i nomi che si evidenziano sono Kerself, EEMS o
Enertad, mentre se ci spostiamo in Germania le società che si
occupano dell’energia solare sono nomi come: Q-cells, Solon,
Ersol, Solarworld. In Spagna Iberdrola si occupa anche di
energia eolica, negli USA troviamo un colosso da 18 milardi
di dollari di capitalizzazione come First Solar inc, due
cinesi quotate al NYSE come Suntech Power e Trina Solar e per
finire la Sunpower Corporation e la Energy Conversion
Devices.

La realtà giapponese più vivace nel settore è il colosso
Sharp assai attivo e presente anche in Italia.

Passiamo quindi ad esaminare il settore dell’energia idrica
non intesa come la classica produzione da centrale
idroelettrica, che comporta investimenti massicci con
conseguenze ambientali non indifferenti, bensi’ dell’energia
idrica di ultima generazione.

I primi ed importanti passi che si stanno compiendo si
concretizzano a Saint David, nel Galles, dove un grande
impianto a turbine prevede enormi pale da 15 metri di
diametro e 25 di lunghezza che, immerse nel mare sfruttano
l’effetto delle maree e delle correnti marine per generare
energia elettrica.

Nelle isole britanniche pensano addirittura che da questo
tipo di cleantech potra’ arrivare anche il 20% del fabbisogno
totale di energia nazionale.

In Italia, nello Stretto di Messina, esiste un impianto
analogo anche sei in scala ridotta, così come a New York di
recente si è quasi conclusa la realizzazione di una centrale
che sfrutta l’effetto delle maree.

Le aziende che si occupano di questo particolare settore non
sono moltissime. La Lunar Energy, promotrice del progetto
Gallese è molto attiva al riguardo attirando l’interesse di
un gigante come E.ON con il quale ha firmato recentemente un
accordo per ampliare lo sviluppo di questo settore.

H è il suo simbolo chimico, Idrogeno il suo nome e gli
esperti concordano che sia destinato a diventare l’unico
vettore di energia con il potenziale di sostituire a lungo
termine i carburanti fossili.

E’ un componente dell’acqua e presente in quasi tutti i
composti chimici del circuito biologico. Inoltre, e’
l’elemento piu’ frequente dell’universo e disponibile in
quantitativi praticamente illimitati.

Mentre l’utilizzo di carburanti fossili determina
inevitabilmente l’emissione di biossido di carbonio,
l’idrogeno si comporta in modo assai ecocompatibile, dato che
la sua combustione produce solo vapore acqueo.

Alcuni big del settore automobilistico si stanno muovendo
come ad esempio BMW che con la sua Hydrogen 7 BMW offre la
prima ammiraglia di lusso alimentata ad idrogeno prodotta di
serie, adatta alla guida giornaliera, praticamente esente da
emissioni.


E’ di pochi giorni fa la notizia che la Commissione Europea
riconosce  che una maggiore dipendenza dalle forme di energia
rinnovabile sarebbe enormemente facilitata dallo sviluppo
della capacita’ di immagazzinamento delle celle a idrogeno e
a tale scopo, nell’ottobre scorso, è stata annunciata una
ambiziosa partnership tra pubblico e privato per accelerare
l’introduzione commerciale di un economia dell’idrogeno nei
27 paesi stati membri dell’U.E..

Arrivederci alla prossima puntata in cui si parlera’ di
energia eolica, biocarburanti e di nucleare.

Nota: La citazione di aziende non è un’invito all’acquisto
delle loro azioni.




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