di FinanzaWorld staff

Big Blue e la ricerca

del 4/09/2007 di FinanzaWorld staff
Sul prossimo numero di Science verranno
presentati alcuni studi made in IBM (NYSE:IBM).

La casa di Armonk ha una storia lunghissima in
fatto di R&D (Research and Development) e nei
decenni scorsi, parecchie innovazioni sono state
messe a punto grazie allo sforzo degli scienziati
e ricercatori di IBM.

Questi ultimi studi muovono ancora di più verso
l'ignoto le frontiere delle nanotecnologie
dandoci una visione sul futuro di memorie sempre
più capienti e di microprocessori e chip sempre
più minuscoli grazie alle proprietà di atomi e
molecole.

Il primo, e più importante, dei rapporti prevede
che si possa ipotizzare con basi concrete che un
giorno i dati potranno essere immagazzinati con
compressioni enormi tali da consentire
l'archiviazione di 1 milione di miliardi di bit
in un contenitore piccolo come i cellulari di
ultima generazione.

In pratica immaginiamo di poter avere a
disposizione in una scatolina simile tutti i
filmati presenti oggi su YouTube.

Questa fantascientifica ipotesi è tutt'altro che
priva di fondamento e si basa sulla proprietà
chiamata Anisotropia magnetica che gli atomi
hanno e che, sfruttata a dovere, permetterebbe di
assegnare ai singoli atomi il valore di 0 e 1,
codifica binaria alla base dell'informatica
moderna.

I dettagli e le modalità di questo processo non
siamo certo in grado di analizzarli, ma la
portata della scoperta, una volta applicata in
serie, è sotto gli occhi di tutti.

Il mondo di Matrix sta arrivando?




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