Le IPO sono una parte importante del mondo
finanziario. In Italia durante il primo semestre
ce ne sono state 14, ma non tutte con performance
ottimali, giusto per ribadire che l'equazione
IPO=guadagno sicuro non esiste.

Ad esempio RCF Group (MILANO:RCF) ha una
quotazione -3.61% rispetto all'epoca della sua
comparsa in Borsa, così come Aeffe Fashion Group
(MILANO:AEF) -4.90% oppure CAP LIVE (MILANO:CL)
-3.81% oppure RDB (MILANO:RDB) che ha ceduto il
7.16% dalla prima quotazione.

Di contro ci sono esempi di rialzi anche poderosi
come SAT (MILANO:SAT) +24.34%, Prysmian Cables &
Systems (MILANO:PRY) +40.13% oppure Cogeme Set
(MILANO:COG) che è cresciuto del 106.11% nel giro
di pochissimo.

E' ovvio che non esiste la palla di vetro e che
investire nelle IPO è frutto di studio, fatica e,
soprattutto informazione.

I numeri che abbiamo indicato, e che non tengono
conto delle quotazioni odierne, evidenziano come
la febbre da IPO a volte coinvolga anche aziende
che non hanno informato sufficientemente oppure
che hanno business non appetibili per investitori
o traders.