di FinanzaWorld staff

Wall Street positiva sui dati del CPI

del 15/06/2007 di FinanzaWorld staff

Chiusura positiva per Wall Street,
che archivia dati incoraggianti
sul fronte dell'inflazione.

 

Dow Jones +0.63%
Nasdaq +0.93%

 

Sul Nyse il 77% dei titoli
ha segnato un rialzo,
sul Nasdaq il 69%.

 

Il Dipartimento del Lavoro ha reso noto
che l'indice dei prezzi al consumo (CPI),
ha avuto un incremento dello 0.7%, superiore
alle attese dello 0.6%.
Il CPI "core", che depura l'indice dalle
componenti più volatili quali cibo ed energia,
ha avuto un aumento dello 0.1%, inferiore
alle attese dello 0.2%.
Da inizio anno i prezzi al consumo
sono lievitati al tasso annuo del
2,1% su base destagionalizzata.
Mediamente l'incremento lo scorso
anno fu del 2.6%.

 


L'Universita' del Michigan ha
comunicato il dato preliminare sulla
fiducia dei consumatori. A fronte di
un valore atteso pari a 88 punti,
l'Indice di Fiducia si è attestato
preliminarmente a 83.7.
Dunque, delusione delle aspettative e
considerevole passo in dietro
rispetto agli 88.3 punti,
registrati a maggio, per L'Indice
sulla fiducia dei consumatori.

 

La Federal Reserve ha comunicato
che la produzione industriale a
maggio è rimasta invariata, a fronte
di un'aspettativa di un incremento dello 0.2%.
La capacita' di utilizzazione degli impianti
è stata pari all'81.3% quasi in linea
con le attese dell’81.6%.

 


Certamente i dati più monitorati,
nella giornata di oggi, erano quelli
relativi all'andamento dell'inflazione.
Sono stati positivi e ben accolti
dalla Borsa. Di certo un semplice dato,
anche se relativo ai primi cinque
mesi dell'anno, non archivia affatto
i futuri rischi sul fronte dell'inflazione.

 

In particolare si ricorda il forte peso
delle componenti energetiche sulla
crescita generalizzata del costo della vita
e quanto la dinamica dei prezzi ad esse
afferenti sia poco e difficilmente
gestibile dalla Fed.
Basti pensare che la benzina ad aprile
aveva segnato un  incremento del 4.7%
e a maggio ha registrato un +10.5%.
Un trend che se proseguisse sarebbe
in grado di mettere a dura prova 
anche una politica monetaria
restrittiva ed intransigente.

 

Tuttavia, allo stato attuale,
i prezzi stanno ben assorbendo
questi rincari, grazie
all'aumento della produttività
interna (in rallentamento
nell'ultimo quarto) ed estera,
che comporta un abbattimento di
costi e che, vista la crescita
della concorrenza globale,
si trasla in una diminuzione
dei prezzi.

 


I futures sul greggio continuano il rialzo.
I contratti di luglio ed agosto segnano
rispettivamente 68.05$ e 68.59$
al barile.

 





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