L'Ucraina, da secoli indicata come "il granaio
d'Europa" ha dichiarato di non poter più esportare
il grano.

La notizia, vista isolatamente, può sembrare una
notizia come le altre, ma, considerato che ben il
40% del territorio Ucraino è fornitore del miglior
grano del mondo, si ritiene doveroso aprire una
riflessione.

L'Ucraina ha un consumo di fertilizzanti pressocchè
nullo, poichè la tipologia del terreno, fino a 6
metri di profondità è presente il 15% di humus, è
tale che non necessita di alcun aiuto artificiale
per produrre grano.

Ma allora cosa impedisce a Kiev di continuare le
esportazioni?

La siccità, che sta colpendo la regione, è la
colpevole di questa grave crisi e di questa
drastica decisione.

Il governo di Kiev ha dovuto scegliere tra sfamare
la popolazione o continuare con le esportazioni e
non ci ha messo molto a decidere.

La vicina Romania è in una situazione simile avendo
dovuto ritornare del 46% della produzione.

Giusto ieri parlavamo qui dei costi economici per
cercare di rimediare agli stravolgimenti climatici,
ma questa notizia fa pensare agli effetti pratici.

Ci si dovrà preoccupare anche per il cibo?