di FinanzaWorld staff

Una Wall Street sorniona sorride a Shanghai

del 30/05/2007 di FinanzaWorld staff

Wall Street avanza decisa.
Dow Jones +0.83%
Nasdaq +0.96%


 
Dopo un'apertura piuttosto
incerta, sulla scia del sell off
della Borsa Cinese, che ha aperto
con un ribasso del 6%, la Borsa
americana ha recuperato, lascandosi
alle spalle i timori di un secondo
27 febbraio.

 

A causare la brusca frenata del
listino asiatico è stato
l'aumento della "Stamp Tax",
il prezzo del bollo d'imposta
sui movimenti azionari,dallo 0,1%
allo 0,3%.

 

La mossa del Governo cinese è volta a
rallentare il boom delle Piazze nazionali,
per evitare che questo si tramuti in una
possibile bolla speculativa.

 

Hong Kong ha chiuso con un
lieve calo dello 0,9%.
L'indice di Shanghai è crollato del 6%,
quello di Shenzhen, il secondo Mercato
minore, del 7.2%.

 

L'indice di Shanghai è salito del 130% nel
2006 e del 52% dall'inizio dell'anno.
La corsa al rialzo della Borsa asiatica è stata guidata
dai forti profitti societari e dalla scarsità di altre
forme d'investimento nel paese.
A fronte delle spumeggianti performance della
Borsa, raramente i risparmiatori hanno optato
per il 3% d'interesse sui depositi
offerto dalle banche cinesi.
Ormai sono ben 100 milioni i conti per
lo stock trading e ne vengono aperti circa
10.000 al giorno.
Le parole di Greenspan su una possibile
"drammatica correzione" dei corsi cinesi
hanno fondatezza.
Già a marzo  accennavamo allo squilibrio dell'eccesso
di investimenti che aveva fatto correre il credito bancario,
con conseguenti rischi per tutto il sistema finanziario in Cina.


 

A fronte di questi problemi "cinesi",
Wall Street, oggi, dopo aver aggrottato le
ciglia, sorniona, ha fatto un sorriso.

 

Negli U.S.A. sono state pubblicate le
minute della riunione del 9 maggio del Fomc,
il braccio operativo della Fed.
L'inflazione è stata giudicata
"sgradevolmente alta", in particolare
l'inflazione "core", al netto delle
componenti più volatili quali alimentari
ed energia è su "livelli preoccupanti".
Inoltre, la Fed ha osservato che un indebolimento
della divisa statunitense potrebbe alimentare
ulteriormente le pressioni inflazionistiche
in relazione ai prezzi delle importazioni.
Infine, il Fomc ha rilevato che il mercato
immobiliare potrà zavorrare l'economia per
un periodo più lungo di quanto si fosse
valutato in precedenza e in relazione a questo
i consumi subiranno un rallentamento nei
prossimi trimestri, specie se i prezzi delle
case continueranno a scendere significativamente.
Tuttavia, la crescita sarà "leggermente sotto"
al potenziale stimato per il 2007, mentre
dovrebbe essere in linea con le aspettative
per il 2008.

 

Pertanto, il panorama monetario ed economico
non sembra aver avuto particolari mutamenti.
Sono diverse le variabili incompatibili con
un taglio dei tassi e il loro trend, allo
stato attuale, non ha ancora assunto 
una direzione precisa.

 


In rialzo i futures sul greggio.
I contratti per luglio ed agosto
segnano rispettivamente
63.39 e 64.53 dollari al barile.





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