Il piccolo shermo, presente
in quasi tutte le case lungo
lo stivale, è in crisi.

Nonostante la popolazione
italiana sia aumentata, Rai
e Mediaset, nell'ultimo anno,
hanno perso oltre un milione
e mezzo e di telespettatori.

Ma dove sono finiti?

A quanto pare, la nuova
generazione è stata stregata
dalla Rete e dal satellite.

L’avvento della tv digitale,
infatti, ha provocato un cambiamento
che non proviene da fattori esterni
al sistema televisivo ma, al contrario,
deriva dal suo interno: è l’offerta,
principalmente, a generare tale
cambiamento negli stili di fruizione.

Il nuovo standard di trasmissione
digitale offre una maggiore possibilità
di scelta al telespettatore a cui viene
offerto un prodotto per molti aspetti
differente da quello delle televisioni
generaliste che si rivolgono ad un
pubblico più ampio e che non hanno canali
tematici.

Al telespettatore, infatti, piace
selezionare e organizzare la propria offerta
e il proprio consumo in modo sempre
più mirato: si verifica, dunque,
una personalizzazione del consumo
audiovisivo.

Lo si può notare da alcuni numeri:
Sky ha raggiunto quota 4 milioni
di abbonati mentre gli ultimi
successi della tv generalista
non riescono più a raccogliere
un pubblico tanto vasto.

Perfino il reality show come l'Isola
dei famosi ha segnato un -9%
nell'ultima edizione e anche i
grandi varietà nazionali hanno avuto un
decremento da venti milioni di
spettatori ad un paio di milioni.

Ma se il satellite ci ha messo
lo zampino, che dire della Rete...

Il Simulmondo piace e molti
italiani preferiscono trascorrere
le loro serate navigando nel Web.

L'esempio di Mtv non lascia dubbi:
la rete musicale ha infatti investito
molto nella versione del suo programma
di punta, Laguna Beach, sul web.

Il piccolo schermo deve capire
che il telespettatore vuole scegliere e
crearsi il proprio palinsesto.

Se la tv generalista non correrà ai
ripari i mostri tecnologici e lo
spettatore potrebberlo ucciderla...
e questa volta non ci sarà
l'uomo ragno a salvarla.