di FinanzaWorld staff

Wall Street incerta

del 13/04/2007 di FinanzaWorld staff

Avvio contrastato per Wall Street.
Dopo poco più di un'ora dall'apertura,
il Dow Jones è a +0,10%, il
Nasdaq a -0,32%.
Sul Nyse e sul Nasdaq circa il 50%
dei titoli sono in rialzo.


I dati macroeconomici usciti oggi sono stati:
Core PPI, valore atteso: 0,2%
Prezzi alla produzione (PPI), valore atteso:0,7%
Bilancia commerciale di febbraio, valore atteso: -60,5 Miliardi di $
Fiducia Michigan-Prel di aprile, valore atteso:87,5


Il Dipartimento al Lavoro ha comunicato che il PPI,
cioè i prezzi alla produzione, a marzo, sono aumentati
dell'1% rispetto a febbraio.
Rispetto ad un anno fa, i prezzi alla produzione, complessivamente,
hanno avuto un incremento del 3,2%.
L'indice core, depurato dalle componenti
degli alimentari ed energetici, è  risultato invariato,
migliore delle attese del +0,2%.
L'indice core scende a +1,7%, rispetto a un anno fa,
dall' 1,8% di febbraio.
L'aumento annuale complessivo è il
maggiore dall'agosto 2006 che fu del +3,8%.
A pesare sulla spinta al rialzo dei prezzi alla produzione,
è stato l'aumento del costo dell'enegia, infatti, depurando
l'indice dai beni energetici ed alimentari, non ci sono
state variazioni rispetto al mese precedente.


Il deficit della Bilancia Commerciale Usa è
sceso più di quanto si attendesse,
a 58,4 miliardi di euro.


L'Indice preliminare di Fiducia dei Consumatori
dell'Università del Michigan è sceso a 85,3 da 88,4 di marzo,
contro le attese di 87,5.


In giornata, nella sede del Tesoro statunitense,
si terrà la riunione del G7, a cui partecipano
i banchieri centrali e i ministri finanziari di
Usa, Giappone, Gran Bretagna, Germania, Canada, Francia e Italia.
Dovrebbero essere offerte rassicurazioni sull'aumento delle
insolvenze nei mutui "subprime" e sulle difficoltà degli hedge fund
impantanatisi in questo settore.
Tali problematiche, infatti, sono gestibili e non costituiscono
una minaccia per l'espansione economica.
La poca regolamentazione degli hedge fund, secondo alcuni paesi,
Germania in testa, è una minaccia alla stabilità.
Tuttavia, Usa e  Gran Bretagna, paesi dove hanno sede
la maggior parte di questi fondi, hanno già respinto
i tentativi di imporre maggiori regole di trasparenza,
confidando sul fatto che saranno le stesse forze di mercato
a ridurre le attività più rischiose e destabilizzanti.

 

David Burton, direttore per l'Asia del Fmi, oggi, ha
affermato che ci sarebbe la possibilità che India, Cina e
Vietnam, a fronte della rapida crescita del credito e
dei prezzi degli asset, debbano attuare ulteriori strette
monetarie nell'arco dell'anno.


 

Dovrebbero essere confermate le attese per la crescita
dell'economia globale pari al 4,9%, rispetto al 5,4%
del 2006, il miglior risultato dagli anni settanta ad oggi.
Inoltre, sarà sottolineato, come anticipato più volte,
che i rischi attualmente sono minori rispetto a sei mesi fa
e provengono maggiormente dalla volatilità dei mercati
finanziari e dall'inflazione.

 

Il greggio è piuttosto stabile, i futures di
maggio e giugno segnano rispettivamente 63,68$ e
66,25$ al barile.

 

 


Con lo special di domani
varcheremo la porta virtuale delle
banche e navigheremo nei mari
dei conti correnti on-line, che consentono
di evitare alcuni buchi neri della galassia Risparmio.





Segnala questo articolo ad un amico



Navigazione suppletiva

Per avere i migliori e piu' aggiornati consigli vi invitiamo a visitare le pagine seguenti: