Ormai da diversi anni,
il grande paese ad oriente,
sta cercando di creare un nuovo
standard per la telefonia
mobile 3G.

Non volendo affidare
il proprio mercato mobile
a standard di provenienza
occidentale, seppur riconosciuti
a livello mondiale come UMTS o
CDMA, il governo cinese ha
da anni creato un gruppo di studio
che sta cercando di concludere
i lavori per la creazione del TD-SCMA.

Ma, proprio nella frase "sta cercando
di concludere" si intravedono i
grossi problemi che non riescono
a risolvere l'annosa questione:
Quando sarà disponibile?

Le olimpiadi dell'agosto del
2008 sono pericolosamente
vicine e il rischio di
presentarsi al mondo senza
uno standard 3G è elevato.

Le continue scadenze sono
state continuamente spostate
in avanti e ancora oggi il
parto non è avvenuto.

Gli operatori telefonici
cinesi sono contrari per
principio ad abbracciare
un nuovo standard che avrebbe
mercato solo in Cina.
Non esistendo accessori e
telefoni predisposti, visto
che non se ne conoscono
ancora i dettagli tecnici,
il costo si prevede molto
alto.

Solo la compagnia telefonica
statale, che non ha nessuna
alternativa percorribile,
continua a spingere per la
creazione del nuovo standard,
sebbene le difficoltà che i
tecnici cinesi stanno incontrando
impensieriscono notevolmente
la dirigenza politica.

La voglia di dotarsi di un
proprio standard indipendente
dall'esterno (cosa che già
si sta cercando di fare con
l'identificazione con
radio frequenze -RFID- e con
chips, TV e banda larga
wireless) è in parte spiegabile
con la nuova immagine che
la Cina vuole dare di se
stessa: non più solo una mera
esecutrice a basso costo di
commesse occidentali, ma anche
fucina di ingegno ed inventiva
applicata al mercato.

Il leone dormiente si sta
risvegliando e sta cominciando
a far sentire i suoi possenti ruggiti.

Con lo special di domani
varcheremo la porta virtuale delle
banche e navigheremo nei mari
dei conti correnti on-line, che consentono
di evitare alcuni buchi neri della galassia Risparmio.