di FinanzaWorld staff

Wall Street fiduciosa

del 2/04/2007 di FinanzaWorld staff

 

Il calo dell'indice Ism oltre le attese
non ha scoraggiato Wall Street, che nelle
battute finali è riuscita recuperare
il terreno perso a metà seduta.

Il Dow Jones chiude a + 0,22%
Il Nasdaq +0,05%

Oggi, i principali indici manifatturieri mondiali,
hanno segnato un rallentamento generalizzato.

Le spinte inflazionistiche sono un problema
comune a tutti i continenti.
Ne vengono particolarmente colpiti quelli
a rapido ritmo di crescita (paesi emergenti)
e quelli che in passato hanno dovuto adottare
una politica monetaria molto accomodante
(paesi occidentali). Esistono certamente delle
situazioni miste di ambo le componenti,
in ciascuna area continentale.

Comunque, un fattore che accomuna questi paesi è
l'inflazione importata dal forte rialzo del greggio.

Tutte le Banche Centrali negli ultimi semestri,
hanno adottato una politica monetaria restrittiva,
volta a contenere l'inflazione
e il surriscaldamento dell'economia.

Il rallentamento degli indici manifatturieri
e della crescita sono il naturale risultato
di questa politica.

Allo stato attuale, tuttavia, pur in presenza
di un rallentamento e quindi di una crescita
moderata, non tutti i Banchieri Centrali si
trovano con le stesse carte da giocare.

Per Bernanke la partita è più difficile
che per altri. Il dato di oggi conferma
la sua visione di un'economia
in rallentamento, ma in crescita.
Ulteriori conferme si avranno venerdì col
dato sull'occupazione, in particolare si dovrà
osservare la dinamica del mercato
del lavoro nei settori meno ciclici.

La ripresa della Borsa americana a metà seduta,
senza dubbio, è in parte dovuta a operatori che
scommettono su un taglio dei tassi a breve.
Ma è una scommessa, Bernanke sta navigando a
vista ed è data dependent.

Sullo sfondo delle statistiche macroeconomiche,
in giornata, la New Century Financial, seconda
società americana nel ramo dei
mutui subprime, ha presentato istanza per
entrare in amministrazione controllata.
Il dissesto era preannunciato da tempo
e il mercato l'aveva già scontato.

Il petrolio ha rialzato la testa, a fronte
di una tensione internazionale mai sopita e
i futures di maggio e giugno segnano
rispettivamente 65,93$ e 67,57$ al barile.

 

Con lo special di sabato prossimo
avremo l'opportunità di iniziare a scoprire
come si investe in opere d'arte.
I risultati delle aste alle volte lasciano a
bocca aperta, ma, come in borsa, si devono
trovare i cavalli vincenti...





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