di FinanzaWorld staff

Tassi Usa invariati e quindi?

del 21/03/2007 di FinanzaWorld staff

Le attese sulla comunicazione
della Fed hanno pesato sui listini
per l'intera giornata.

Il clima di incertezza si è fatto
sentire maggiormente in Europa e negli
Stati uniti, mentre in Asia sia il listino
di Hong Kong che di Bombay hanno registrato
un progresso intorno al punto percentuale.

Con la comunicazione della decisione
della Fed di lasciare i tassi invariati
al 5,25% gli indici americani hanno
accelerato decisamente al rialzo.

La Fed ritiene che l'economia continuerà
ad espandersi moderatamente nei
prossimi mesi.

Rimangono tuttavia delle spinte
inflazionistiche.

Appare evidente che per il
momento Bernanke ha le mani legate
per quanto riguarda i tassi.

Da una parte i dati sull'inflazione core
lo spingerebbero ad aumentare il costo del
denaro, dall'altra il rallentamento economico
e i problemi nei settori ciclici
lo indurrebbero a fare la mossa opposta.

Finchè vi sarà la crescita, questi
due stimoli si bilanceranno e i tassi
rimarranno probabilmente invariati.

Ci si potrà attendere una diminuzione del
costo del denaro solo quando l'economia darà
concreti segni di rallentamento
in tutti i settori.

Nei prossimi mesi una crescita moderata
e l'aumento della produttività
potrebbero assorbire l'inflazione e
liberare le mani a Bernanke, che a quel
punto potrebbe usare più
a cuor leggero il jolly del taglio
dei tassi d'interesse.

 

 

Sabato uscirà nella sezione FinanzaWorldNews uno special
che farà un check-up completo sullo stato di
salute dell'economia statunitense
e dei suoi talloni d'Achille: mutui subprime e bolla mattonata.

 





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