Giocare in Borsa? No grazie.
del 14/12/2006
di Francesco Carlà
Tutti vorrebbero conoscere il ritmo delle Borse.
Dopo dieci giorni che vanno su andranno giu'? Dopo un mese di
crollo ci sara' il rimbalzo? A due anni positivi seguira' un
anno di vacche magre?
"Gia', e' quello che ci chiediamo spesso: come si fa
a prevedere quando e' il momento di entrare oppure uscire
dalla Borsa?"
E' il momento di prendere la palla di vetro e strofinarla forte.
Cercare di prevedere il segreto movimento dei mercati
finanziari, il futuro delle Borse, e' il sogno di tutti
i traders e degli speculatori che vorrebbero diventare
i nuovi Soros.
Peccato che non sia assolutamente possibile e che
sia terribilmente pericoloso.
Per questo da anni sconsiglio tutti i risparmiatori a provarci
e i motivi stanno nei numeri che sto per scodellarvi a mo' di esempio.
Pronti?
Wall Street, dal 1963 al 1993, ha restituito una media di
profitto annuale dell'11.83%. Ma la cosa piu' interessante
sta per arrivare: nei 7802 giorni operativi compresi
in questi 30 anni, se vi foste persi per mancata presenza
ed errate valutazioni sul ritmo delle Borse i 10 (solo 10)
giorni in cui gli indici hanno corso di piu', il vostro profitto
scenderebbe rapidamente a quota +10.17%.
Ma tenetevi forte adesso:
Se invece ve ne foste stati con le mani in mano finanziarie,
cioe' non investiti, per i 30 o 90 giorni migliori su 7802, il vostro
profitto scenderebbe ancora all'8% nel primo caso e, addirittura,
al 3.28% nel secondo caso.
Invece di quasi il 12% portereste a casa solo il 3.28% all'anno.
E questo avendo marinato la Borsa per soli 90 giorni in 10 anni!
"Beh pero' sono sempre guadagni no?"
Guadagni? E' un vero disastro, guardate qui:
-100.000 euro investiti per 30 anni al 3.28% di interesse
diventano: 260.000 euro circa;
-100.000 euro investiti per 30 anni all'11.83% di interesse
diventano: 2.860.000 euro circa.
2.600.000 euro di differenza.
Per questo e' cosi' importante seguire un metodo razionale
che comprenda l'investimento a lungo termine, e non cercare di
prevedere il ritmo delle Borse da soli, seguendo istinti,
sensazioni o tecniche piu' o meno "scientifiche".
O, peggio ancora, i consigli dei cosiddetti "esperti".
Chi e' Francesco Carla'
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