di Francesco Carlà

Il successo di Luigino

del 7/05/2003 di Francesco Carlà

Oggi vi parlo dell'imprenditore dell'anno in America.

Sapete come si chiama il vincitore del 2002
del premio U.S. Entrepreneur of the Year
che nel 2000 fu consegnato a Jeff Bezos di
Amazon e nel 2001 a Pierre Omidyar di eBay?

Luigino.

Anzi, a dirla tutta, si chiama Gino (all'americana
Jeno) Paulucci. Mr. Paulucci, oltre ad aver fatto
il classico sacco di soldi, ha anche una storia che
merita di essere raccontata.

Luigino ha 84 anni e ha fondato piu' di 50 aziende.

E mica aziendine da niente. Mettete solo l'ultima,
non quotata: pizza e snacks surgelati per un totale
di 400 milioni di dollari di fatturato nel 2002.

Il marchio? Michelina's, come la sua mamma.

Ma i veri marchi di fabbrica di Luigino Paulucci sono
altri. In particolare tre: onesta', integrita' e longevita'.
Nel senso che in 64 anni di carriera non e' mai stato
beccato con le mani nella marmellata.

Al contrario delle Arturo Andersen dei giorni nostri.

La formula magica di Luigino e' sempre la stessa:
fondare una buona azienda, farla crescere, e poi venderla.
Comincio' con Chun King, cucina cinese pronta,
venduta per 63 milioni di dollari del 1966.

L'anno dopo Luigino gia' fondava la Jeno's Pizza Rolls.

'Al massimo 200, 300 o 400 milioni di dollari di vendite.
Poi mi stufo e le vendo. Perche' le aziende diventano
burocratiche e mi annoiano. E quando ne vendo una ne ho
gia' in testa un'altra.'

E ha fama di assumere persone che nessuno vuole assumere.

Anche ex galeotti in cerca di una seconda chance.
E questo perche' la sua vita non e' stata sempre facile,
come vuole la tradizione americana piu' solida.
Figlio di un minatore, a 10 anni gia' lavorava sodo.
Ma una notte del 1945, ubriaco, fini' in galera perche'
voleva assolutamente ammazzare un rivale.

Smise di bere e comincio' a creare aziende.

Adesso si concede un bicchierino di Fernet Branca tutti
i giorni e garantisce di lavorare sette giorni alla
settimana. Che sia vero o no, Luigino Paulucci e' un
italo-americano vecchio stampo. E il fatto che, dopo
aver celebrato per un decennio i Boss-Vampiri delle
Enron e delle WorldCom, uno come lui venga eletto
Imprenditore dell'anno, la dice lunga sulla voglia
di redenzione che circola a Wall Street.

Chissa' com'e' contento Luigino.

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