di Francesco Carlà

Il portafoglio dei vs. sogni

del 9/04/2001 di Francesco Carlà

Un sacco di Fwiani mi chiedono come organizzare un portafoglio.

La domanda e' una delle piu' ricorrenti ed insieme
una di quelle che hanno le risposte piu' varie.
Non esiste un portafoglio che vada bene per tutti.

Quasi ovvio.

In questi periodi dominati dall'Orso, per esempio,
la domanda costante e' sempre la stessa: 'Non e'
che la cosa migliore da fare sia vendere, portare
a casa le perdite e non pensarci piu'?'

In altri momenti ricevevo tonnellate di quesiti
di altro segno: 'Perche' le Ipo piu' sugose le
danno a tutti meno che a me?!'

Oppure: 'Faccio bene a comprare altre azioni della
societa' pincopallino che cala, per avere un prezzo
medio piu' basso?'.

Tutte queste domande hanno una cosa in comune: l'incertezza.

Ma cos'e' che produce questa incertezza e mette
agli investitori una gran paura di non fare mai
la cosa giusta? Due cose:

1 La volatilita';
2 Il giorno per giorno.

Guardare la borsa con lo sguardo solo al day-by-day
toglie la visione d'insieme. E la visione d'insieme
e' una sola: sul lungo termine nessun altro tipo
d'investimento mobiliare da' gli stessi risultati
dell'investimento azionario.

Dal 1926, quindi compreso il big crash del '29,
le azioni delle grandi societa' americane hanno
guadagnato una media dell'undici per cento all'anno.

Un gruzzolo di dieci milioni in lirette, senza
aggiungere ne' togliere capitali, quindi risparmiando
un mucchio di soldi in commissioni, adesso varrebbe
25 miliardi. Sempre in lire italiane.

Potenza dell'interesse composto.

E la cosa sarebbe andata ancora meglio per le societa'
piu' piccole, le cosiddette small caps: 12.4% all'anno.
La faccenda che conta di piu' nella gestione di un
portafoglio e' la durata del vostro investimento.

Non ci credete ancora?

Negli ultimi 50 anni l'S&P 500 ha avuto una perdita
massima del 26.5% in un singolo anno.
Ma chi ha tenuto duro per almeno tre anni non
ha mai perso piu' del 9.3%. Niente perdite invece
per chi ha avuto pazienza per almeno 10 anni.

Insomma ci vogliono calma e tempo.

Del resto ormai alternativa non c'e'. I nostri
genitori e nonni avevano altre due chances molto
semplici: comprare titoli di stato o immobili.
In Italia Bot e Cct hanno garantito interessi stratosferici,
in realta' poi annullati in gran parte dall'alta
inflazione. E sempre per l'inflazione le case
e gli altri immobili crescevano di prezzo a vista
d'occhio.

Illusione ottica.

Oggi bisogna avere un portafoglio diversificato.
Gia' direte voi, e qui cominciano i problemi:
'Diversificato come?'

Non scordatevi del lungo termine, e considerate
altri tre fattori:

1 Quanto potete perdere a breve termine?
2 Quanti anni d'investimento avete davanti?
3 Che settori conoscete meglio?

Se investite per il vostro reddito futuro, ma vi
servono anche un po' di rendite strada facendo,
dovete stare attenti a non prendere troppi rischi a breve.

Per questo una miscela di 50 per cento a reddito
fisso (titoli di stato et similia) e 50 per cento
di azioni dovrebbe fare al caso vostro.
Queste azioni dovrebbero essere al massimo per il
5/10 per cento tecnologiche e comunque volatili.

Come vi ho sempre detto, max il 10/20% del vostro portafoglio.

Piu' azioni aggiungete piu' aumenta il rischio
a breve termine e piu' crescera' il vostro reddito
futuro se avrete avuto calma e pazienza.

Se investite per capire, capirete che vi conviene farlo a lungo.


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