di Francesco Carlà

La guerra del software: i vincitori

del 7/12/2000 di Francesco Carlà

Sara' meglio cominciare con un invito alla cautela.

Nel senso che il titolo potrebbe indurvi in tentazione.
Tutti i vincitori sono sempre provvisori nell'ambiente
turbolento della new economia. Anche perche' non sempre
buone societa' sono anche buone azioni. Dipende da un
mucchio di fattori assortiti. E come sempre quelle che
seguono sono, manco a ripeterlo, conclusioni temporanee.

Poi solo il tempo potra' dirci se erano pure esatte.

Un anno fa avevo cominciato a dubitare della salute delle
societa' B2C, i siti Internet che vendevano o pensavano
di vendere roba varia ad ignari consumatori. Poi abbiamo
visto come e' andata a finire: vetrine rotte e commesse
in fuga. I saldi di fine connessione si sono verificati.

www.finanzaworld.it/newsletter.asp?IDNL=91

Nello stesso periodo vi pregavo di mettere nel vostro
radar una ben piu' promettente e varia pattuglia:
quelli del B2B, produttori di software e Premium
con destinazione aziende.
Quelli che fanno software hanno sempre avuto buona
reputazione a Wall Street. Non fosse altro che per
la leggenda di companies beneamate come Microsoft e Oracle.

Darlings di Wall Street come dicono i traders.

Un anno fa la guerra del B2B era solo all'inizio.
Oggi si possono gia' fare i primi bilanci e
distinguere vincitori da vinti. I primi hanno
vinto una battaglia, i secondi rischiano seriamente
di aver gia' perso la guerra. Wall Street raramente
prende prigionieri.

CHI SONO I B2B VINCITORI?

Beh intanto Ariba (nasdaq-arba) e Commerce One,
(nasdaq-cmrc), tutti e due leaders abbastanza
sicuri sia nel software per automatizzare gli
acquisti on line delle societa' che in quello
per fare incontrare chi compra e chi vende.
In questo settore anche la vecchia conoscenza
dei Fwiani, FreeMarkets (nasdaq-fmkt), si sta
muovendo bene dopo alcune vicissitudini di borsa.

Altri vincitori li troviamo tra quelli che fanno
software per gestire i contenuti, sempre piu'
gonfi, nei siti web dei nostri giorni: Vignette
(nasdaq-vign) e Interwoven (nasdaq-iwov).

Di Vignette ho cominciato a parlarvi un mucchio
di tempo fa, mentre di Intervowen ho scritto
a luglio ( www.finanzaworld.it/newsletter.asp?IDNL=245&a=1 )
ed e' stata una delle poche stelle di questo cielo
cadente del Nasdaq autunnale.

Il software paga spesso molto bene. Ma non sempre.

E' purtroppo il caso di Net Perceptions che,
nonostante avesse tutte le carte in regola per
ben figurare, (prodotto, management, background)
ha lavorato male sul fronte commerciale ed
e' pure finita in mezzo ai guai dei suoi clienti
di riferimento: le societa' B2C.

Nel suo settore stanno andando molto meglio aziende
come Bea Systems (nasdaq-beas), Broadvision
(nasdaq-bvsn) e Art Technology Group (nasdaq-artg).

Nonostante il mercato insidioso.

Ad ottobre dello scorso anno molte di queste societa'
erano gia' nei miei indici B2B
(www.finanzaworld.it/newsletter.asp?idnl=13&a=3 )
e 14 mesi dopo hanno dimostrato di essere rappresentativi.

Inutile dire che sono anche cresciuti in borsa di moltissimo.
A un certo punto anche di troppo e negli ultimi
tempi la forza di gravita' e' tornata in azione.

Ma nei prossimi mesi la battaglia del software continuera'.

IBM, SAP, I2 e Oracle faranno tuonare i loro cannoni.
Anche perche' questi mercati varranno piu' di
100.000 miliardi in lirette nel 2003, e perfino
Microsoft potrebbe sentire l'urgenza di schierare
i suoi missili nucleari. Anche se non sara' facile.

E al Nasdaq sentiremo distintamente i venti di guerra.

In una delle ultime newslettere, Francesco Carla'
ha proposto le 10 domande chiave per il Trading on line.
Cliccate subito qui per leggere le risposte:
www.finanzaworld.it/newsdisp.asp?id=4812&a=1





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