di Francesco Carlà

"Romanzo Impopolare" (ascesa e caduta della Popolare di Vicenza)

del 13/05/2019 di Francesco Carlà
In poche ore di intensissima lettura ho divorato le 329 pagine del recente volume di Cristiano Gatti e Ario Gervasutti pubblicato dall'editore Aviani & Aviani e dedicato al disastro della Banca Popolare di Vicenza.

Il titolo difficilmente poteva essere più centrato:

"Romanzo Impopolare"
https://www.avianieditori.com/prodotto/romanzo-impopolare/

Impossibile qui ripercorrere tutte le vicende che hanno portato una banca di territorio prima ai fulgori dei 700 sportelli in (quasi) ogni parte d'Italia e poi ad essere regalata per 50 centesimi di euro a Banca Intesa.

Lo fanno già benissimo i due autori, in più voi tutti di FinanzaWorld conoscete perfettamente la mia visione da tempi non sospetti: una buona parte del sistema bancario italiano si è ficcato, senza elmetto, in una tempesta perfetta almeno a partire dal 2000.

Le ragioni di queste scelte sconsiderate sono tante e spesso non ingenue. Per niente. Le troverete tutte, giorno per giorno, in questo volume.

Senza esclusione di colpi.

Mi lascerò invece andare alle mie sensazioni di lettore: "Romanzo Impopolare" è un libro di quelli che di solito si leggono in inglese: fluido, informato, trasparente.

Deve essere costato una fatica enorme ai due autori, sudore e attenzione decisamente ben spesi.

Ma è soprattutto un libro molto utile perchè non è solo un diario di come sono andate (malissimo) le cose a Vicenza, ma anche un breviario (lo trovate riassunto nell'ultimissimo capitolo "A ciascuno il suo") degli errori e delle colpe di tutto il sistema e non solo bancario.

Compresa l'informazione locale e nazionale di cui i due autori fanno parte (Gatti scrive sul Corriere della Sera e Gervasutti su Il Gazzettino).

Posso aggiungere solo una novità:

Nessuno di loro poteva sapere che il nuovo Governo ha intenzione di rimborsare "I truffati delle banche", categoria assai generica che rischia ulteriori danni mescolando speculatori che hanno sbagliato speculazione con veri risparmiatori imbrogliati (ma spesso incauti).

Ma c'è un modo sicuro per commentare, dal punto di vista del sottoscritto e di FinanzaWorld, la vicenda della Banca Popolare di Vicenza e, in generale, il dissesto di tanti istituti di credito made in Italy (non quotati e quotati) finiti come al solito nella tasca di Pantalone Contribuente (non a caso veneto anche il poveretto):

Dal gennaio 2006 il nostro portafoglio azionario italiano (In Borsa in Italia) è salito del +408%.
Nello stesso periodo l'Indice di Borsa principale di Milano, il FTSE MIB carico di Banche, ha perso il 42%.

Se i professionisti sono quelli di cui ci racconta "Romanzo Impopolare" è anche assai facile scoprire come mai.


Un caro saluto a tutti,

Vs. Francesco Carlà
f.carla@finanzaworld.it


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