"Mi chiamo Laura Rossi, ho 45 anni e vorrei raccontarvi la mia storia. Secondo me può essere utile a tanta gente.
Il mio lavoro somiglia a quello di molti italiani della mia generazione: piccola impresa ereditata dai genitori e dai nonni, non si stacca mai, fatica, tasse e qualche soddisfazione. Negli ultimi anni meno.
Tre generazioni di lavoro e risparmio hanno creato un patrimonio.
Un patrimonio che somiglia a quello di tanti altri piccoli imprenditori e professionisti italiani, immagino: qualche immobile, tra cui la casa dove vivo, buoni del Tesoro e un po' di altri titoli in portafoglio.
Fino a due anni fa soprattutto fondi di vario genere.
Un giorno mi sono imbattuta in questa tabella:
https://www.finanzaworld.it/static/img/email/Tabella2016.jpegPer una volta era semplice da capire e la fonte era insospettabile, me ne avevano parlato tanti buoni amici:
Il peggior investimento possibile, a lungo termine (1926/2015), è quello monetario (Bot/conti deposito etc): tolte le tasse e l'inflazione ci si rimette quasi l'1% all'anno (-0,8%).
Seguono le obbligazioni (societarie e di stato): sempre al netto di tasse ed inflazione si prende solo lo 0.6% netto, ogni anno in media.
Poi arrivano le azioni: dal 1926 al 2012, una vera Maratona, hanno guadagnato il 4,5% medio all'anno, al netto di tasse ed inflazione.
Wow. Per mestiere capisco la differenza tra le percentuali e so distinguere tra lordo e netto. Quindi sono andata di corsa su Google e ho trovato due altre cose molto interessanti:
La prima: un calcolatorino dell'interesse composto;
La seconda: un articolo di Francesco Carlà.
Usando il calcolatorino ho scoperto che:
Usando i Bot praticamente i soldi si dimezzano strada facendo (100.000 euro 'investiti al -0,8% diventano dopo 86 anni 50.119);
Usando le obbligazioni i soldi crescono un po', ma molto lentamente (100.000 euro investiti allo 0,6% diventano dopo 86 anni 167.273);
Usando le azioni i soldi crescono molto e quando dico 'molto' voglio proprio dire Molto (100.000 euro investiti al 4,5% diventano dopo 86 anni 4.405.558).
Naturalmente non è detto che quello che è successo dal 1926 al 2015, in Usa, si ripeta esattamente. Ma certo la differenza mi ha piuttosto impressionata.
E sono tornata su Google.
Ho scritto "investitore intelligente" sul motore di ricerca ed è venuto fuori questo articolo di
Francesco Carlà:
https://www.finanzaworld.it/blog/da-zero-ad-investitore-intelligente-prima-puntata-linizio-e-il-dilemmaIl titolo sembrava fare proprio al caso mio e anche il linguaggio. Chiaro. Per nulla da 'esperti e addetti ai lavori'.
Quasi subito ho letto una parte che mi ha colpita e si ricollegava alla tabella di cui vi ho parlato:
"Essere o non essere, far da solo o farsi gestire?
Il ragionamento classico del risparmiatore al bivio è sempre il medesimo:
'La finanza è roba complicata e tecnica.
Non ci capisco nulla. Meglio farmi gestire.'
I risultati degli ultimi 30 e più anni, fonte Mediobanca quindi attendibile e non certo favorevole al ‘fai da te’, dimostrano che è una pessima idea.
In media i cosiddetti ‘esperti’ hanno fatto peggio dei Bot che non necessitano di alcuna conoscenza e rendono meno dell’inflazione, quindi bruciano i nostri soldi.
Risultati medi da fine 1998 a fine 2008:
Bot: -0,4%, Fondi comuni: -19,8%.
(fonte Mediobanca)
E’ evidente, allora, che bisogna imparare a far da se medesimi, imparare a investire bene il nostro denaro, diventare Investitori Intelligenti prendendo in mano le sorti dei nostri risparmi senza paura."
A questo punto ho fatto due cose:
La prima: ho letto tutto l'articolo;
La seconda: sono andata sul sito di
Finanza World.
E sapete cosa ho trovato? ..."
Laura torna la prossima settimana con le sue scoperte di nuova investitrice intelligente ...
Un caro saluto a tutti,
Vs. Francesco Carlà
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