di Francesco Carlà

Il masochismo (e le manie) dei Traders (1)

del 17/04/2017 di Francesco Carlà
Scrivevo questa newslettera in tre parti
un paio d'anni fa. Nel frattempo la situazione
è peggiorata. Sui mass e social media si
assiste ad un bombardamento di pubblicità
per spingere le persone a credere che si
possa vivere di trading on line.

Il marketing è aggressivo, anche in Italia,
e i trucchi sono simili a quelli che usano
i siti e le apps di scommesse e casino on line.

Compreso il leggendario 'bonus di benvenuto'
o il riaccredito delle prime perdite.

Prime che non saranno le ultime ... -ò-

Vi prego di far girare questa email e di
aiutare le persone a capire che non esistono
profitti ingenti, rapidi e sicuri.

Sono solo e sempre scommesse. Buona lettura.


Sto rileggendo un istruttivo libro di
Michael Lewis del 1989: Liar's Poker.

Scritto benissimo.

Racconta la storia (autobiografica) di
un trader americano che lavorava
a Salomon Brothers, all'epoca la più
grande e potente banca d'investimento
del mondo.

L'autore è un tipo interessante:
laureato originariamente in Storia dell'arte,
giornalista part-time, negli anni '80 si è
trovato, quasi suo malgrado, a fare il trader.

E ha raccontato con molto umorismo, ma
altrattanta precisione, di cosa si trattava
(e si tratta) veramente.

Ricucci, molti anni più tardi, avrebbe
descritto la faccenda come può riuscirci
solo uno cresciuto a Zagarolo (prov. di Roma):

"Fare il f... con il sedere degli altri".


Ho conosciuto (e salvato) personalmente
moltissimi traders negli ultimi vent'anni
della mia carriera di investitore a FinanzaWorld.

Mi viene subito in mente un musicista classico
che voleva vendersi il suo pianoforte a coda
per darsi al trading delle Netstocks ...

Avevano tutti in comune le stesse "idee"
(manie) che vi racconterò in questo dossierino.
Magari riconoscerle in tempo potrebbe tornare
utile anche a qualcuno di voi.

Cominciamo.

La prima mania non manca mai, gli americani
la chiamano: Get rich quick. Il sogno di tutti,
diventare ricchi in pochissimo tempo, grazie
ad un 'colpo fortunato', ad un'operazione
brillante che 'non è da tutti'.

Perchè il trader si sente sempre il migliore
in circolazione, specie quando le prime
operazioni gli vanno bene.

Get rich quick: insomma una scommessa,
magari con una bella leva che moltiplica
il capitale iniziale. Ma sottopone a rischi
stratosferici, con probabilità a favore
quasi sempre microscopiche.

Nessuno, ripeto nessuno, è mai diventato
ricco in fretta con il trading senza rischiare
un grosso capitale.

Cioè senza scommetterlo.


E questo ci porta alla mania numero 2:
confondere il verbo Investire con il
Trading. Ma le piattaforme operative
lo fanno a bella posta perchè il gioco
d'azzardo, e le scommesse, non hanno una
buona reputazione, ovviamente -ò-.

Quindi fate molta attenzione al linguaggio
e alla comunicazione. Non è MAI casuale.


Continueremo la settimana prossima.
Nel frattempo accettate un mio consiglio
che ha portato assai bene alle Fwiane e
ai Fwiani in tutti questi anni di Fw:

Usate il vostro tempo e il vostro cervello
per imparare ad investire bene e per
diventare Maratoneti.

Potete farlo con il mio libro/corso
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che contiene tutto quello che ho imparato
in più di 30 anni di investimenti.


Un caro saluto a tutti,

Vs. Francesco Carlà
f.carla@finanzaworld.it

 

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