di Francesco Carlà

Eppure è meglio restare in affitto

del 28/02/2011 di Francesco Carlà
Di questi tempi è più corretto fare un mutuo
o andare in affitto?

Secondo me nel momento attuale del mercato
delle case, l'affitto è una buona idea.

In un periodo economico come questo, un immobile
dovrebbe rendere al suo proprietario circa il 5%
all'anno rispetto a quanto vale vendendolo.

Tra l'altro sono denari lordi con una forte
tassa sopra. Sto dicendo che se un appartamento
costa due milioni di euro dovrebbe renderne
100 mila all'anno. Quindi se un appartamento
vale due milioni, per esempio a Roma o a Milano,
dovrebbe costare oltre 8 mila euro al mese
d'affitto, più il condominio.

Una cifra che pochissimi sono disposti a pagare.

Per questo gli affitti sono molto più bassi.
E convengono.

Lo so, vi hanno sempre detto che era meglio
svenarsi per pagare la rata del mutuo, tutti
i mesi per trent'anni, ed investire sulla casa.
Ma se avete sottoscritto un mutuo trentennale
sulla casa dove abitate, ancora peggio se a tasso
variabile, per ora non avete un investimento,
ma un debito.

Avrete un investimento tutto vostro quando finite
di pagare.

Ma torniamo alla faccenda dell'affitto. È successa
una cosa semplice: quasi il 75% degli italiani ha
creduto nell'idea che il «mattone non tradisce mai»
e «cresce sempre» e ha comprato una casa.

Questo ha ovviamente limitato la richiesta di
appartamenti in affitto, il che ha reso molta
l'offerta e scarsa la domanda. Risultato: oggi
si trovano belle case in affitto e a buon prezzo,
in tutte le città italiane.

Quindi pazientare un paio d'anni potrebbe essere
una buona idea.

Se invece volete (o dovete) comprare col mutuo,
allora è meglio attenersi strettamente a queste
regolette: il tasso variabile va bene a chi
guadagna, stabilmente, da quattro a sei volte
più della rata di partenza.

Perché? È semplice: basterebbe che i tassi,
adesso ai minimi storici, tornassero al livello
del 2006/2008 (Euribor 5/5,5%) e la rata crescerebbe
tra il 65 e il 90%.

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