di Francesco Carlà

L'importanza dei dividendi

del 21/11/2007 di Francesco Carlà
Siamo di nuovo nella stagione dei dividendi,
un appuntamento che piace tanto agli investitori
italiani, specialmente quelli piu' prudenti e
orfani dei grandi rendimenti dei Bot del passato.

Le principali societa' quotate e comprese
nell'indice S&P MIB (le quaranta piu' grandi
della Borsa italiana) hanno gia' annunciato profitti
in crescita e una "generosa" distribuzione
degli utili agli azionisti.

"E' una buona notizia. Ma come funzionano esattamente
i dividendi e hanno ragione gli investitori intelligenti
a preferire le azioni che li danno?"

Saro' breve: se un'azienda quotata in Borsa ha realizzato
dei profitti, puo' decidere di distribuirne una
parte ai suoi soci. In Italia questo
succede annualmente, di solito tra maggio e giugno.

A Wall Street invece li pagano ogni tre mesi,
il che e' senz'altro meglio per chi li riceve
per molte ragioni. Le due principali: si incassa prima
e l'effetto sul valore del titolo e' piu' diluito,
quindi meno traumatico. Infatti quando una societa'
stacca il dividendo, di solito il suo valore scende
proporzionalmente.

Le aziende che pagano regolari dividendi
e che li aumentano gradualmente ogni anno,
sono le migliori e le piu' redditizie tra
quelle quotate nelle Borse, lo prova anche
uno studio scientifico di Jeremy Siegel,
professore di finanza all'Universita' di Pennsylvania.

Il professor Siegel ha scoperto che il 41%
della crescita dell'importante indice S&P 500 di
Wall Street, negli ultimi 80 anni, si deve
non al rialzo delle azioni quotate, ma ai
dividendi pagati dalle societa': il 4,4%
all'anno, non esattamente bruscolini.

Giusto per farvi capire meglio l'importanza
della faccenda: in quel periodo, diecimila euro
sarebbero cresciuti diventando piu' o meno
un milione senza contare i dividendi.
Se invece li consideriamo e facciamo conto che vengano
saggiamente reinvestiti, cosa che consiglio sempre di fare,
nello stesso periodo i diecimila euro sarebbero
lievitati diventando circa ventiquattro milioni.

"Quindi piu' alto e' il dividendo meglio e'?"

No. Non tutte le societa' che pagano dividendi
sono ugualmente appetibili per gli investitori.
Paradossalmente il fatto di pagare troppo una tantum
puo' essere un pessimo segno e di solito e'
meglio evitarle.

Infine chi cresce molto non paga dividendi.

Le societa' tecnologiche come Microsoft e Cisco
hanno cominciato solo recentemente a distribuirli
e lo fanno con grande parsimonia: per le
aziende in crescita puo' essere piu'
redditizio investire i profitti nel proprio
business piuttosto che restituirli agli azionisti.




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