di Francesco Carlà

Tre brutti errori finanziari e come risolverli

del 21/09/2020 di Francesco Carlà
Vi scrivevo questa newslettera più o meno sette anni fa. Un nuovo Fwiano chiedeva il mio aiuto a proposito di disavventure finanziarie passate.

Una cosa che succede spesso: sono sempre molte le persone che arrivano a FinanzaWorld come se fosse un pronto soccorso.

Penso che vi faccia comodo leggerla di nuovo anche perche' ho aggiunto alcune considerazioni che forse possono interessarvi.

In particolare, il terzo punto (errore numero 3) della lettera e' particolarmente istruttivo.

Buona lettura.


"Ho ricevuto una lettera molto interessante.

Mi scrive Angelo M. per mettermi a parte di un tormento che, dice lui, gli fa perdere il sonno. Si tratta di una missiva molto lunga e quindi la riassumo un po' di seguito.


-Angelo M.
"Ho fatto tre errori nella mia vita finanziaria. Uno di seguito all'altro. E ho solo 35 anni.

Mi dico spesso che tutti possono sbagliare e che ci deve pur essere un modo per uscire da questa situazione che mi angustia.

Ecco gli errori:

Il primo: Ho dato retta ai consigli di un "esperto" finanziario che, a giudicare da risultati, non aveva affatto esperienza. Non pensavo che un singolo consiglio sbagliato, anche se reiterato nel tempo (circa un anno) potesse produrre tanti danni al mio portafoglio.

-Carla': Fare un errore succede a tutti. Buffett ha fatto un errore gigantesco, lo dice lui e lo penso anche io, quando (prima) ha comprato una vecchia industria tessile, Berkshire Hathaway, e (poi) si e' incaponito per anni a cercare di ristrutturarla.
Alla fine ha dovuto chiuderla. Il punto quindi non e' l'errore. Il punto e' il Metodo, i filtri mentali che ti aiutano a minimizzarne l'impatto. Che a volte, come nel caso del nostro new Fwiano, puo' essere devastante.

Il secondo: Ecco il consiglio sbagliatissimo: ho ereditato un grosso portafoglio azionario da mio padre.
Sto parlando di una somma con molti zeri. La maggior parte di queste azioni erano e sono titoli bancari e altre azioni dell'indice della Borsa di Milano. Quando sono cominciati i guai, nell'autunno del 2008, e i miei titoli hanno cominciato a scendere, ho chiesto consiglio a questo "esperto" sul da farsi.
Il suo consiglio e' stato netto: tenere tutto senza fare nulla.
Tanto si trattava di titoli tranquilli che pagavano dividendi. Sarebbero risaliti molto presto e senza problemi di ansia.

-Carla': Il punto e' infatti evidente: Angelo ha pensato che potesse gestire la sua situazione delegando tutte le responsabilita' e le 'fatiche' ad un terzo. Un "esperto" che lui non poteva capire se fosse davvero tale.

Il terzo: Non sono affatto risaliti. Anzi hanno continuato a scendere. Quasi meta' del mio pfolio azionario, due anni, dopo, se n'e' andato. E molto spesso non hanno pagato nemmeno i dividendi.
Il risultato e' che adesso, elaborato il lutto della perdita e dei miei errori che ho elencato, non so cosa fare.
Vendo e monetizzo la perdita? Tengo e spero che risalga il portafoglio (ma se poi continuano a calare?)? Esiste una terza possibilita'?

-Carla': La terza possibilita' e' capire quello che stai facendo. Capire il valore reale delle aziende di cui possiedi le azioni.


-Francesco Carla'
Angelo ha subito una ferita grave.

Qui non si tratta soltanto di soldi. Il problema e', come succede spesso in faccende finanziarie, anche psicologico.

Provate a leggere la sua lettera (e le sue domande) cosi':

1 Mio papa' mi ha lasciato custode di una grande fortuna;
2 Io mi sono fidato di uno che non aveva esperienza;
3 Il risultato e' che adesso il mio patrimonio e' ridotto alla meta';
4 L'unica cosa che desidero e' farlo tornare al punto di partenza.

Ragionare cosi', molto probabilmente, porterebbe ad ulteriori perdite sul capitale iniziale.

Quindi, prima di tutto, scordarsi del capitale iniziale se si vuole davvero iniziare una nuova strada. Il capitale attuale e' il nostro capitale. Stop.

Secondo passaggio: il nostro patrimonio puo' essere visto in due modi.

Il primo: le azioni che abbiamo al momento in pfolio e il loro valore facciale attuale.

Il secondo: i business che le azioni rappresentano, la qualita' di questi business, i fondamentali economici e finanziari.

Nel primo caso abbiamo un capitale che e' dato dal valore attuale delle azioni. Ma non sappiamo nient'altro. Pessima situazione per un azionista.

Nel secondo caso abbiamo un patrimonio che e' dato dal valore delle nostre azioni a cui aggiungiamo la conoscenza dei business sottostanti.

Nessuno dovrebbe detenere azioni se non rientra nel secondo caso.


Credo che sia molto chiaro, allora, cosa dovrebbe fare Angelo M. (e tutti quelli che si trovano in situazioni analoghe) per uscire da questa scomodissima condizione:

Primo: riconoscere il proprio capitale attuale dopo l'errore grave;
Secondo: riconoscere il profilo giusto di un investitore azionario.

Per ottenere il primo risultato bisogna guardare in faccia la realta' e scacciare ogni idea di impossibili e perdenti scorciatoie.

Per ottenere il secondo risultato bisogna usare i 5 Principi della Finanza Democratica:

1 Nessuno puo', curare il nostro denaro meglio di noi;

2 Imparare ad investire e' semplice e non serve essere laureati in economia e scienze finanziarie. Basta essere correttamente informati da chi e' Strutturalmente Indipendente(*) e non deve vendervi nessun tipo di prodotti finanziari. Basta saper fare addizioni, sottrazioni, moltiplicazioni, divisioni, percentuali, e medie;

3 Grazie ad Internet, e' facile e costa molto poco investire da soli e senza intermediari. E' sufficiente aprire un conto bancario on line e le commissioni sono basse e alla portata di tutti gli investitori.

4 Investite solo in quello che capite e conoscete.

5 Non fidatevi di nessuno che vi proponga cose in contrasto con i punti 1, 2, 3 e 4.

(*) Strutturalmente Indipendente e' SOLO chi guadagna se guadagnate voi. Non chi guadagna anche quando voi perdete. E costui deve guadagnare (comunque) molto meno di voi.


E' tutto. Anzi no. Per evitare le prossime trappole finanziarie (e bancarie) vorrei suggerirvi:

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Un caro saluto a tutti,

Vs. Francesco Carlà
f.carla@finanzaworld.it


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