di Francesco Carlà

Il famoso caso del grande Brand (remixed)

dell' 1/10/2018 di Francesco Carlà
Il 17 ottobre di due anni fa scrivevo la newslettera che state per rileggere.

Il "grande brand" di cui vi sto per parlare è ancora, più o meno, nelle condizioni che vi descrivo a seguire.
Ho ripensato e aggiornato un po' di cose (e numeri) ecco perchè nel titolo ho aggiunto la parola "remixed".

Il "grande brand" può essere un buon investimento?
Di che azienda si tratta? Buona lettura ...


-Carlà 17.10.2016
Questa volta farò il detective perchè quello di cui vi voglio parlare è davvero un caso interessante.

Da investigare insieme.

Mettiamo che esista (esiste!) un famoso brand globale il quale, da un po' di tempo, oscilla in Borsa ad un prezzo che, secondo me, è parecchio inferiore al suo Valore Intimo (Intrinsic Value).

Il Valore Intimo di un business, come si valuta e calcola, è l'oggetto di molti miei studi ed approfondimenti, perchè è anche decisivo per scoprire quando un investimento è buono.

Quando il suo prezzo è buono per essere più precisi.

E' un argomento che mi appassiona (ed ossessiona) da più di 30 anni e penso di aver capito alcune cose assai interessanti sul tema. Cose semplici.

Oltretutto applicabili a qualsiasi investimento.


Ma torniamo al nostro caso investigativo.

Come mai le sue azioni languono, vi chiederete voi, oltretutto in un momento azionario (piuttosto) positivo per gli indici globali?

Perchè accade?

Il fatto è che ci sono molti indizi che fanno venire poca voglia di comprare le azioni di questa company.

Infatti molti le vendono a piene mani.

Primo indizio: il suo fatturato è in calo da un bel po';

Secondo indizio: i profitti per azione crescono anche grazie ai buyback reiterati e a questioni fiscali;

Terzo indizio: un mucchio di concorrenti piranhas si addensano attorno al brand e non paiono ben intenzionati.


Tre indizi fanno per caso una prova?

Beh questi sono gli indizi a carico. Poi ci sono, come in ogni buon caso che si rispetti, anche gli indizi che potrebbero suggerire l'innocenza.

Ecco quelli principali rinvenuti vicino all'azienda:

Il primo: un brand davvero forte e globale;
Il secondo: un business competitivo e profittevole;
Il terzo: un management rispettabile e di qualità.


Ma adesso arrivano le domande chiave:

Stiamo parlando davvero di un grande brand destinato ad un rinnovato successo, o di un ex famoso business sul viale del tramonto?

Chi ha ragione, quelli che vendono le azioni di questa company o quelli che le comprano?

E, infine, domanda delle domande: di che azienda stiamo parlando?


Alla domanda numero 1 e numero 3 è facilissimo sapere come risponde il vostro improvvisato detective Carlà: basta cliccare qui ed iscriversi gratis, e senza impegno, al nostro veterano (quasi 15 anni) e premiato Premium (IBCC) dedicato a Wall Street (dal gennaio 2004: +355% Noi, +160% l'Indice S&P 500).

Per sapere come va a finire questo caso (la domanda numero 2) e scoprire di chi sarà il cadavere, basta aspettare un po' di tempo.

Magari insieme.


Un caro saluto a tutti,

Vs. Francesco Carlà
f.carla@finanzaworld.it


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