di Francesco Carlà

Convengono ancora le Rendite?

del 31/12/2011 di Francesco Carlà
La Patrimoniale vera e propria non e'
arrivata neppure da Monti. Ma le manovre
del vecchio e del nuovo governo hanno
portato molti aggravi di costi per
chi ha conti correnti e titoli finanziari.

I piu' consistenti sono le nuove tasse
su capital gain, cedole e dividendi (20%)
e i costi sui depositi titoli in crescita
progressiva.

Tasse importanti visto che in passato
hanno fatto cadere i governi, com'e'
accaduto l'ultima volta a Prodi.

Ma cosa sono davvero le rendite finanziarie?
Quali convengono sul serio all'investitore?

In principio erano gli immobili. Avere un
buon appartamento o un locale commerciale
ben affittabile in centro, garantiva una
rendita sicura attorno al 5/6% lordo e,
cosa decisiva, un incremento costante del
valore dell'immobile.

Cosi' la rendita si poteva spendere senza rimorsi.

Negli ultimi anni i prezzi sono scesi, anche di un
bel po'. Ci vorra' pazienza e tempo per vederli risalire.

E non succedera' a tutte le tipologie di immobili,
ma solo ai migliori. Molti resteranno sfitti.

Cosa diversa le rendite mobiliari, cioe' quelle
che derivano dal possesso di obbligazioni e azioni.

Anche sui titoli di Stato gli italiani erano
abituati molto bene con la liretta: rendimenti
spesso a due cifre su Bot, Cct e Btp senza che
si parlasse mai del malefico Spread.

La musica era cambiata dopo l'avvento dell'euro, oggi
i rendimenti sono di nuovo altissimi, ma lo e' anche
la percezione di rischio dei risparmiatori.

Restano le azioni. Molte societa' quotate
alla Borsa italiana sono piuttosto generose
in quanto a dividendi. Per due semplici ragioni.

La prima: le grandi aziende ancora controllate
dallo Stato devono pagare forti cedole per
accontentare il Tesoro, sempre avido di denaro.

La seconda: le piccole e medie aziende private,
controllate dalle famiglie che le hanno fondate,
devono pagare robusti dividendi per accontentare
la fame di liquidita' dei soci.

Poi ci sono le blue chips di Wall Street,
tipo Coca Cola o Johnson & Johnson, giganti
con una storia di puntuali cedole, in continuo
aumento e con pagamento trimestrale.

Peccato che la tassazione sia alta (15%
alla fonte in America piu' la tassa italiana) ed
esista il rischio cambio se le comprate in Usa.

Anche se di recente l'euro perde sul dollaro.

Oro e metalli preziosi non offrono rendita,
ma solo protezione psicologica e pericolo quando
invertono il ciclo.



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