di Francesco Carlà

Come finisce la Grande Crisi del 2008?

del 13/10/2008 di Francesco Carlà
L'indice S&P 500 di Wall Street ha perso il 18.2%
la settimana passata. La peggiore dal 1933.

Nel 2008 l'indice piu' rappresentativo della Borsa
americana, appunto ancora l'S&P 500, e' crollato
(stavolta il verbo e' quello giusto, mentre quasi
sempre veniva usato a sproposito) del 38.8%.

Il peggior declino annuale dal 1937.

Negli ultimi cinque anni "In Borsa con Carla'",
il premium di Finanza World dedicato
a Wall Street e che chiamiamo per brevita' IBCC,
ha restituito il +59%, mentre nello stesso
periodo l'S&P 500 e' sotto del -10%. 69 punti a Zero.

Il rapporto dollaro/euro e' a quota -6%.

A giudicarlo dalle statistiche che vi ho appena
riportato, questo e' uno dei Grandi Crash
della storia di Wall Street e delle Borse.

La domanda di tutti a f.carla@finanzaworld.it e':
Come finisce la Grande Crisi del 2008?

Ragioniamo insieme.

Questo e' il mio quarto grosso bear market: 1987, 2000, 2001, 2008.
Ma ne ho vissuti tanti altri meno importanti e non per questo meno
violenti, anche se magari di durata piu' breve. E conosco bene
la storia di tutti i bull e i bear markets della storia delle Borse.

Hanno in comune tutti la stessa cosa: euforia e depressione.

-Toro
In preda all'euforia le persone comprano partecipazioni
in societa', e in business, che non valgono nemmeno la meta'
della meta' di quello che costano. O spesso non valgono nulla.

-Orso
In preda alla depressione le persone vendono azioni di business
che valgono di sola cassa e/o di solo patrimonio, quello che
provvisoriamente costano. Ma in quel momento a nessuno o a pochi importa.

Nel primo caso tutti pensano che il Toro non andra' mai via.
Nel secondo tutti pensano che l'Orso non smettera' mai di mordere.

Depressione ed euforia non sono emozioni da Investitore, sono condizioni
psicologiche di chi non ha un Piano, non ha una Strategia, non ha un Metodo
e non ha nessuna attitudine personale ed esistenziale all'investimento.

Vede solo il day by day: il saggio gli indica la luna e lui guarda il dito.

La Maratona e' una strategia di lungo periodo:
10, 20, 30 o piu' (ancora meglio) anni.

Per correre una Maratona ci vuole un piano, una tattica flessibile che punti
ad arrivare al traguardo. Il bello della Maratona rispetto allo Sprint e' che
tutti vincono se riescono ad arrivare in fondo.

Basta chiederlo a chi ha finito una Maratona.

Ma non si puo' arrivare in fondo alla Maratona
senza una Strategia, una Tattica e senza un Metodo.

Correre una Maratona dell'Investimento significa dare per
scontato di dover passare attraverso euforie (i Tori) e depressioni
(gli Orsi). Significa dare per sicuro di dover vedere Aspiranti
Vincitori diventare TopVincitori, e spesso SuperTopVincitori,
e magari poi retrocedere di nuovo ad Aspiranti e perderli per strada
per uno stop loss, come compagni di corsa che non reggono
il ritmo e restano indietro fino al ritiro.

Ma significa anche vedere Aspiranti diventare Top, e poi SuperTop,
e prendere profitto al tempo giusto, guidati dal Frullatore (la parte
analitica e valutativa del mio Metodo).

Durante la Maratona si puo' anche stare molto liquidi se la cosa ha senso.

Correre bene una Maratona significa saper contenere i momenti
duri (i crampi) che ci sono sempre. Cioe' proteggere il meglio
possibile il capitale con la gradualita' dell'entrata e con
gli stop loss del mio Metodo.

Ma significa anche saper approfittare dei momenti buoni e delle
buone valutazioni, del buon sentiment, prendendo tutto il vantaggio
possibile sui nostri avversari e guadagnare terreno sull'indice
di riferimento, come stiamo facendo in tutti i Premium
di Finanza World da quando sono nati.

Il terreno sugli indici, in questi anni, l'abbiamo guadagnato
lasciando correre i TopVincitori, e proteggendo il capitale.
Inserendo solo pochissimi nuovi Aspiranti nel 2008, un momento
di sentiment disastroso, e stoppando i perdenti anche quando
le valutazioni erano buonissime.

Com'e' successo di recente.

Qualunque Maratoneta dell'Investimento degno di questo nome,
ha ben presenti queste cose. Buffett, il Maratoneta piu' famoso
del mondo, ha preso profitto su Petrochina, con un enorme guadagno,
quando era vicina ai suoi massimi, oltre 200 dollari per azione.

Oggi ne vale meno di 80.

Ma gli e' successo tante volte anche il contrario: investire
in societa' che gli sembravano a sconto, complete di quel
margine di sicurezza che Graham pretendeva, per poi
vederle affondare sotto i suoi occhi come due che ha messo
di recente in portafoglio: entrambe sotto del 50%.

Ma in questo caso si tratta di business che prendono
percentuali davvero molto piccole del suo pfolio. Un pfolio
che non e' composto di tanti business, considerando
le immense risorse a sua disposizione, ma di poche e
studiatissime societa' che sanno fare meglio del mercato.

Warren ha sempre sostenuto, e io con lui, che 'La diversificazione
e' l'assicurazione sull'ignoranza'. Un'assicurazione che
spesso non paga per niente. Sia quando si sale che quando si scende.

Ecco perche' Buffett in questi giorni e' tornato ad essere
l'uomo piu' ricco del mondo, l'unico ad esserlo diventato
senza aver creato Windows o Google, senza aver
lucrato sul petrolio russo, o tramato per conquistare
le societa' di telecomunicazione dell'America latina.

Ma allora: "Come finisce la Grande Crisi del 2008?"

Finisce al solito modo: l'Investitore Intelligente
vincera' e continuera' tranquillamente la sua Maratona,
mentre il trader improvvisato, e senza strategia,
perdera' in modo rovinoso.

Se volete cominciare la Maratona questo e' il momento
perfetto: cliccate qui per raggiungermi subito.

Se invece la Maratona la state gia' correndo e il 2008
vi fa pensare alla fine del mondo: animo, il mondo continua.


Un caro saluto a tutti,

Vs. Francesco Carla'




Non dimenticate lo Schema Ponzi
del 2/04/2007
di Francesco Carlà

Scrivevo la newslettera che state per leggere
quasi 5 anni fa, giusto all'inizio di questo Toro
che si nutre di crescita economica e liquidita'
globale a basso costo.

L'equilibrio dei mercati e' fatto di tante cose,
e Bernanke, lo Stregone che ha sostituito
l'Esorcista Greenspan, lo sa bene.

L'importante, come nei cocktail e nelle magie,
e' il dosaggio degli ingredienti.

E il controllo dello scenario.

Quando si perde il controllo della situazione,
la vita per i truffatori e' molto piu' semplice,
e le nuove versioni dello Schema Ponzi sono
infinite ed inesorabili.

Ecco perche' ve ne riparlo. Buona lettura.


Lo schema Ponzi e i Vincitori
del 28/10/2002

Sapete tutti cos'e' lo schema Ponzi vero?

Un tizio di Parma, emigrato in America all'inizio
del secolo scorso, voleva fare i soldi a tutti i costi.

Aveva scoperto che certi valori postali europei
potevano essere convertiti in dollari con un forte
profitto. Un arbitraggio.

Per finanziare il business invento' lo Schema.
Comincio' a farsi prestare soldi promettendo di restituirli
maggiorati di un fortissimo interesse entro pochi mesi.

Uno strozzinaggio al contrario. Ma, a sentire Ponzi,
interessi cosi' alti erano resi possibili dall'operazione
sui bolli.

Invece erano i capitali nuovi che pagavano i riscatti.

La fine della storia forse la sapete gia': i media dell'epoca
si interessarono a questo curioso tipo di 'finanziere'.

I risparmiatori preoccupati chiesero indietro i soldi e
lo schema crollo' sotto i colpi dei riscatti.

Di arbitraggi sui bolli, ovviamente, nemmeno l'ombra.

Lo schema Ponzi e' alla base di quasi tutti i
sistemi di marketing multilevel e di recente e' tornato
alla ribalta per le vicende sollevate da Striscia la
notizia a proposito di Tucker.

Funziona sempre allo stesso modo e allo stesso modo crolla.

Ponzi mori' povero e in disgrazia dopo essere tornato
in Italia e aver trovato perfino lavoro sotto Mussolini.

Ma il suo schema e' ancora in giro e molta dell'economia
dei consumatori americani ci somiglia pericolosamente.

Si indebitano per pagare i loro debiti.

Leggevo statistiche recentissime sul credito al consumo
negli Stati Uniti: c'e' un vero boom di richieste,
sembra che l'economia tiri come una dannata. E sembra
che nessuno abbia perso nulla nell'esplosione delle mille
bolle blu delle borse che hanno falcidiato i fondi.

Sembra, ma non e'.

Vi ho detto molte volte che l'economia mondiale dipende
tantissimo dai consumatori occidentali. In Usa due terzi
del sistema si regge sulla voglia degli americani di
spendere.

Fino a quando ce la faranno?

Greenspan, Esorcista un po' in crisi, ha messo in moto
la leva monetaria, e ha fatto crollare i tassi d'interesse
per aiutare i consumatori e le aziende a finanziarsi.

I risultati non sono buonissimi: molte industrie ormai
lavorano per 'comprare fatturato' e non perdere quote di
mercato. Come le auto che si vendono ad interessi zero.

Ma i debiti dei consumatori crescono ugualmente.

In questa situazione cash is king, i soldi in tasca,
o in impieghi a brevissimo, fanno stare piu' tranquilli
di qualunque investimento e le aziende dei Vincitori
navigano nella cassa, tipo Cisco oppure Dell o Microsoft.

Sullo sfondo lo spettro della deflazione.

Per questo e per molti altri motivi, tra cui un possibile
calo del dollaro nei prossimi mesi, non mi fido troppo
degli indici (Dow, Mib, Nasdaq, S&P etc), che rappresentano
anche i perdenti, e sto al caldo solo con i Vincitori.

Perche' hanno tutti gli strumenti per difendersi e crescere.

E creare ricchezza vera.
Non come quella dello schema Ponzi.

Per seguire gli sviluppi della situazione Borse Globali,
venite a trovarmi nel mio Blog su www.finanzaworld.it

Per dirmi la vostra opinione sulla situazione
delle Borse scrivetemi a f.carla@finanzaworld.it

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A presto Vs. Francesco Carla'

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Il 15 novembre prossimo terro' il mio
consueto Master Live autunnale a Bologna.
E' un'occasione per incontrarci di persona e
discutere insieme di tutte le questioni care
all'Investitore Intelligente.

Tutti gli iscritti riceveranno un attestato di
partecipazione con la mia firma.

Inoltre sara' consegnato a tutti il "Frullatore
di Francesco Carla'", cioe' l'esclusivo sistema
per analizzare qualunque societa' prima di investire.


Per avere le informazioni e il mio invito scrivete a:

corsi@finanzaworld.it

Vs. Francesco Carla'




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