di Francesco Carlà

La guerra santa di Wall Street

del 17/09/2001 di Francesco Carlà

-Carla'
Ho ricevuto molte mail di amici americani in questi
giorni, e di lettori Usa sono contento di averne tanti,
anche famosi, come Gail Edmondson, la corrispondente
italiana di Business Week, e Gregory Bourke,
corrispondente a Roma di Time Magazine.

E chissa' quanti altri che mi piacerebbe scrivessero.

Ma quella che mi ha colpito di piu' e' questa
che state per leggere: semplice, efficace e
precisa: si capisce di piu' della mentalita'
americana da questa breve e-lettera che da mille
saggi sociologici scritti da chi in America non
ci e' andato mai.

-Ann Venables
Hi F. Carla',
Sono una americana che abita in Italia da 7 anni.

Leggo il tuo newsletter spesso e credo che poco
per poco commincio capire come funziona il simulmondo
e la sua importanza.

A proposito dei ultimi giorni, tutto quello che posso
aggiungere a quello che hai scritto tu e' che nella
mentalita dei americani il mondo prima era sicuro
e adesso non lo e' piu'.

Abbiamo un nemico che non possiamo vedere ne
capire ne combattere. Quando riaprera' Wall Street
lunedi mattina io sto aspettando una caduta importante
che non migliorera' finche' possiamo vedere questo nemico.

Se non succede presto ci sara' sicuramente una recessione
importante negli Stati Uniti. Come posso essere cosi' sicura?
Non lo so. E' qualcosa che sento dentro di me e
i miei amici americani e la mia famiglia quando gli parlo.

Spero vivamente che mi sbaglio. Grazie per tutto tuo aiuto
e "insights" e spero di scriverti di cose piu' belle
nel futuro vicino.

-Carla'
In questi giorni si e' visto, letto e sentito di tutto:
da quelli che vogliono tirare le atomiche non si
sa dove, ad altri che preferiscono bombardamenti
tradizionali (ma in Afghanistan c'e' davvero poco
da bombardare e ne sanno qualcosa i russi...),
fino a quelli che vedono il solito '29 in arrivo.

L'America si sente in guerra, ma non sa bene con chi.

Oggi riapre Wall Street e nessuno sa cosa succedera'.
Facile prevedere grande volatilita' ed emozioni forti.
Io credo che a breve termine sara' difficile evitare
problemi e svendite, anche se in queste ore si
succedono gli appelli e le iniziative per non darla
vinta a Bin Laden e a chi vuole l'America in ginocchio.

A medio termine (2002/2003) la faccenda e' diversa.

L'America e l'occidente sono in bilico tra due possibilita':
1 Entrare in una fase di declino culturale, ma anche
economico, perche' incapaci di darsi una 'causa'
che non sia il solito 'mercato per il mercato';

2 Sfruttare il cambio epocale verso il Simulmondo,
per ripensare tutto il nostro modello economico
(e sociale) e la globalizzazione all'occidentale.

Il ritmo delle borse nei prossimi anni dipende anche da questo.

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