di Francesco Carlà

To Business or not To Business

del 28/10/1999 di Francesco Carlà

Come sapete bene ho lanciato 3 Indici per monitorare assieme l'andamento di tre settori dei Net Stocks: Fw eTailers (negozi virtuali), Fw Broadband (Internet veloce), Fw B2B (Business to Business).

Questi indici sono la mia bussola per orientarsi un po' nella Rete. A questo servono gli indici. A niente altro. Orientamento. E la strategia funziona visto che in un giorno con il Nasdaq Turbolento come ieri uno dei miei titoli B2B, F5 Networks Inc. (NasdaqNM:FFIV), è volato a +50%.

Ma che cos'è esattamente il Business to Business, il B2B come lo chiamano a Wall Street? Semplice: è quel settore di Internet dedicato ad accelerare e semplificare le relazioni tra i vari settori industriali dell'economia.

In uno studio di Forrester Research della fine del 1998, si prediceva che negli Stati Uniti il Business to Business veicolato attraverso la Rete (ordini, rapporti tra clienti e fornitori, Premium etc.), sarebbe volato dai 43 miliardi di dollari del 1998 agli 1.3 trilioni di dollari del 2003.

Quello che si chiama un BOOM!

Per darvi un'idea ancora più immediata, il totale dei soldi del Business (cioè del denaro che circola tra le aziende) instradato su Internet, sarebbe passato dallo 0.2% del 1998 al 9.4% del 2003. Il dieci per cento di tutti i soldi delle aziende americane avrebbe lasciato le strade attuali per passare sulla Rete.

Un paragone: i negozi virtuali, quelli che intercettano invece i soldi dei consumatori finali, nello stesso periodo di tempo cresceranno dai 22 milioni di dollari del 1998 ai 220 milioni del 2003. Cresceranno tanto. Ma dieci volte di meno del B2B.

Sintesi: il Business to Business è l'affare più lucroso della Rete nei prossimi 4 anni. Dieci volte più lucroso del Business to consumer. E in Italia ed Europa ai 4 anni degli Usa aggiungetene altri due o tre. Perché siamo in ritardo.

Dieci volte più affari, dieci volte più tutto. Ma come ci si arriva?

Di questo si occupa la finanza: di come ci si arriva e con chi. Quelli che ti ci portano, le aziende che conoscono le fermate di questo treno B2B, queste società sono le candidate a grandi successi in borsa. Come si scovano? Quali sono? Perché?

Queste sono le vostre domande. Lo so. Ecco le mie risposte.

Immaginate di aver scoperto l'America. Sapete che io penso ad Internet come ad una nuova scoperta geografica-tecnologica, una terra nuova dove non si cercano minerali, piante sconosciute, o risorse naturali. Su Internet si cercano nuovi processi, nuove ottimizzazioni, distribuzione, comunicazione. E allora?

E allora ecco le aziende che contano:

-Infrastrutture: le società che mettono a disposizione hardware, software e soluzioni per rendere economico, veloce e sicuro il B2B;

-Comunicazione: le società che sanno aggregare i vari settori in comunità virtuali dove le industrie e le persone che ci lavorano possono trovare contatti, relazioni, business e Premium;

Ma sento già le vostre domande: quali sono queste società: fuori i nomi!

Qualche nome può essere già nel FW B2B Index. Ma è possibile anzi sicuro che in questi prossimi anni i nomi cambieranno. Ce ne saranno di nuovi e di vecchi. Giganti come Cisco, Lucent e IBM, Microsoft ma anche small players come Broadvision.

Il mercato non è il ballo delle debuttanti e solo i più forti e bravi sopravvivono. In questo Internet non ha cambiato nulla. Ha solo dato nuove opportunità a chi ha idee e sa lavorare duro e veloce.

E il mercato è lì e vale 1.3 trilioni di dollari. Non ce li aveva nemmeno Paperone.





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